Dossier sui “mantra” scagliati contro il PD. (9/13) Promossi solo quelli del giglio magico.
“Mantra” numero 9. Pubblichiamo il nono di una serie di 13 articoli in cui Enzo Puro prova, al fine di affrontare una seria analisi della sconfitta democratica, a sgomberare il campo dai falsi argomenti, dalle caricature giornalistiche, dalle prese di posizione ideologiche.
E questo non per togliere a Matteo Renzi le sue responsabilità o per provare a scaricare le responsabilità della sconfitta sugli avversari o peggio sugli elettori. Ma per potersi dedicare con serietà all’opera di ricostruzione.
Abbiamo chiaro che quando si perde non può essere colpa degli avversari o peggio degli elettori.
Ma per dedicarsi con pazienza a ricostruire o, se volete, a rigenerare è necessario sgomberare il campo dai falsi argomenti, dalle caricature giornalistiche, dalle prese di posizione ideologiche.
Il dossier che pubblichiamo su Manrico.social, composto da 13 articoli, vuole assolvere a questo compito senza voler essere una assoluzione del giovane leader fiorentino.
Link agli articoli:
1 Renzi e il voto degli operai e dei disoccupati
2 Il PD non è più un Partito di sinistra
3 Il PD non ha fatto autocritica
4 Il peggiore risultato della sinistra
5 Lontananza dalle sofferenze sociali ed aumento della povertà
6 Il Jobs act ha reso più precario il lavoro
7 Partito dei ricchi (banche, imprese proprietari di case)
8 Renzi ha ucciso la scuola pubblica
9 Promossi solo quelli del giglio magico
10 Renzi ha voluto il rosatellum
11 Il cattivo carattere e gli errori di Renzi
12 Moltissimi elettori del PD hanno votato 5 stelle
13 Renzi non è stato chiaro sull’Europa
MANTRA N° 9:
RENZI HA PROMOSSO SOLO QUELLI DEL GIGLIO MAGICO?
Su questo ritornello, diventato anch’esso virale, non c’è bisogno di spendere molte parole. Saremo più brevi del solito.
Renzi ha provato a rinnovare radicalmente la classe dirigente del PD e quindi, essendo il PD partito di governo, la classe dirigente del paese.
Non sempre ci è riuscito, a volte ha dovuto accettare dei compromessi con l’establishment, ma nel complesso delle nomine effettuate durante il suo governo tutto si può dire tranne che ha premiato (basta farsi un giro tra le Partecipate più strategiche) i suoi fedelissimi amici fiorentini.
Dalle Ferrovie, all’ENI a Fincantieri ad Equitalia e poi via via giù scendendo per i rami, la scelta è sempre caduta sulle competenze, sul merito e sulle capacità.
Poi certamente accanto a lui, come consiglieri, ci sono stati gli uomini e le donne che lo hanno accompagnato nella sua esperienza amministrativa a Firenze. Ma trovatemi un leader che non porta con sé le persone a cui è più legato. E’ più che naturale e legittimo circondarsi di persone di cui ci si fida (a Di Maio le persone del suo staff gli vengono imposte addirittura da una società privata!).
E poi, come scrive Francesco Cancellato su Linkiesta, “puoi pure essere la persona più aperta dell’universo - Renzi non lo è -, ma se da Presidente del Consiglio ti ritrovi coinvolto in un’indagine nella quale un carabiniere falsifica le intercettazioni telefoniche per incastrare tuo padre, è possibile che finisci per fidarti solo dei tuoi amici più stretti”.
Programma di pubblicazione
Nei prossimi articoli ci domanderemo se è vero che Renzi ha voluto il rosatellum, se è vero che ha un pessimo carattere, chiuso verso gli altri, che moltissimi elettori PD hanno votato 5 stelle, se è vero che Renzi non ha avuto una linea chiara sulla Europa.
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Enzo Puro
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Aggiornato al 31 marzo 2018
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