Non capisco l’odio per Renzi di certa sinistra
A Renzi non può assolutamente essere data nessuna responsabilità per la grave situazione economica e sociale in cui ancora versa il nostro paese, una situazione economica e sociale che non è il frutto di una contingenza o solo di un malgoverno dei governi passati (che certo c’è stato, soprattutto dei governi Berlusconi) ma è frutto di una delle più gravi crisi economiche e finanziarie globali dal 1929 in poi
Non ho mai compreso tanto odio a sinistra verso il governo Renzi.
Un governo insediatosi 1000 giorni fa e a cui non può assolutamente essere data nessuna responsabilità per la grave situazione economica e sociale in cui ancora versa il nostro paese, una situazione economica e sociale che non è il frutto di una contingenza o solo di un malgoverno dei governi passati (che certo c’è stato, soprattutto dei governi Berlusconi) ma è frutto di una delle più gravi crisi economiche e finanziarie globali dal 1929 in poi.
Una crisi devastante, che ha bruciato in tutta Europa percentuali pesanti di PIL, che ha fatto fallire banche, che ha mandato sul lastrico aziende e bruciato milioni di posti di lavoro.
Una crisi che in Europa si è affrontata con una cura sbagliata, quella austerità che, come ormai sostengono economisti di scuole anche diverse, provoca una recessione sempre maggiore impedendo il rilancio della crescita.
E non capisco l’odio, da parte di certa sinistra minoritaria anche dentro il PD, per un governo che ha contestato apertamente la rigidità neoliberista dei paesi nord europei, per un governo che nelle sue finanziarie si è caratterizzato per la fine dei tagli lineari e per l’aumento della spesa (scandalo per il mantra liberista) in settori strategici quali la scuola, la sanità ed il sociale.
Un odio poi che il populismo grillo fascio ha seminato sapientemente usando bufale virali per la costruzione di frame che si sono instillati nelle sinapsi neuronali di tanti elettori, come ad esempio il frame della “Boschi come Madonna Etruria”, alludendo chissà a quali inesistenti interessi della ministra oppure il frame del “PD come Partito degli indagati”, ignorando che la maggior parte delle indagini che hanno visto coinvolti importanti dirigenti del PD sono finiti con l’assoluzione (da Penati a De Luca, da Errani a D’Alfonso ed a tantissimi altri).
Un odio verso un governo che aveva cominciato ad aggredire la crisi e che non poteva soltanto che cominciare a farlo visto gli enormi problemi accumulatesi e vista la enorme gravità della crisi scoppiata nel 2008, ignorata bellamente da Berlusconi fino al 2011.
Un governo che in 1000 giorni ha macinato provvedimenti su provvedimenti come mai nessun governo da 30 anni a questa parte e che può vantarsi di alcuni importanti risultati che invertono la tendenza pur essendo risultati ancora non commisurati a quello che serve davvero, soprattutto nel mezzogiorno.
Un odio verso un governo che ha aumentato il budget finanziario della scuola pubblica, assumendo ad oggi oltre 120.000 nuovi insegnanti e mettendo le risorse per arrivare a 180.000 nel triennio, e che ha previsto un aumento di 2 miliardi per il budget della sanità.
Un odio verso un governo sotto di cui la disoccupazione comincia a scendere, era al 12,8 adesso sta all’11,7 (e se saliva cosa avrebbero fatto, avrebbero preso il mitra?).
Un odio verso un governo che ha recuperato 656.000 posti di lavoro di cui il 75% a tempo indeterminato.
Un odio verso un governo che è passato dal segno meno del PIL al +1,6% e che nel terzo trimestre 2016 è cresciuto più di Francia e Germania. E che ha visto crescere del 7,4% l’export, del 2,3% la produzione industriale, del 3,3% l’aumento dei consumi e del 3,6% il reddito delle famiglie.
No non riesco a capire tutto questo odio.
Un odio che ha spinto la maggior parte degli elettori a bocciare una riforma tranquilla, senza alcun rischio, semplificatrice, che parificava il bicameralismo al modo come funziona in Germania, Francia, Gran Bretagna, che eliminava moltissime materie concorrenti tra Stato e Regioni, campo che provoca blocchi di opere pubbliche e contenziosi lunghi e costosi, che riduceva i costi della politica sia eliminando gli stipendi di 315 senatori e riportava a parametri più europei gli stipendi di consiglieri regionali e Presidenti di Regione. E tanti altri piccoli accorgimenti che il voto ha bocciato, come l’obbligatoria parità di genere, l’obbligo alla trasparenza costituzionalizzato, il rafforzamento dei referendum, il potenziamento delle leggi di iniziativa popolare, l’introduzione del referendum propositivo.
E’ prevalsa invece la voglia di mandare a casa il governo di Matteo Renzi.
E posso capire la destra, posso capire i grillini, ma non posso capire certe sinistra e certa gente del PD che per far dispetto alla moglie si è tagliata l’uccello.
Sono impressionanti i risultati di questo governo in termini di produzione legislativa e di provvedimenti economici sociali e civili.
Basta solo l’elenco per rendersene conto:
- Reato di scambio politico mafioso
- Primo decreto lavoro
- Chiusura ospedali psichiatrici giudiziari
- Decreto Irpef 80 euro in busta paga ai lavoratori dipendenti
- Decreto cultura art bonus turismo
- Decreto legge sul sovraffollamento carcerario
- Riforma pubblica amministrazione
- Decreto competitività
- Decreto sugli esodati
- Sblocca Italia
- Decreto legge per smaltire gli arretrati della giustizia civile
- Delega lavoro Jobs act
- Introduzione del reato di autoriciclaggio
- Emersione e rientro dei capitali all’estero.
- Pene più dure per il voto di scambio
- Responsabilità civile dei magistrati
- Decreto legge messa insicurezza della produttività e degli occupati dell’Ilva di Taranto
- Riforma delle banche popolari
- Esenzione dell’IMU per i terreni agricoli
- Legge sul divorzio breve
- Introduzione nel codice penale di 5 nuovi delitti contro l’ambiente
- Anticorruzione e pene più dure per i reati di corruzione e recupero delle somme
- Reintroduzione del falso in bilancio come reato penalmente perseguibile
- Buona scuola e stanziamenti per assunzioni insegnanti ed Ata.
- Decreto legge su pensioni ed ammortizzatori sociali
- Riforma della giustizia
- Prima legge nazionale sull’autismo
- Continuità affettiva e corsia preferenziale per l’adozione per chi minori in affido
- I luoghi della cultura come servizi pubblici essenziali
- Tutela e valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare
- Riforma del codice degli appalti più trasparenza più controlli più sanzioni 2016
- Fondo sociale per l’occupazione e la formazione
- Fondo sport e periferie giubileo e servizio civile
- Equilibrio di genere nella rappresentanza tra donne ed uomini nei consigli regionali
- Introdotto reato di omicidio stradale
- Riforme banche credito cooperativo
- Riforma del terzo settore
- Unioni civili tra persone dello stesso sesso
- Decreto scuole belle
- Introduzione del reato di negazionismo
- Legge sul dopo di noi
- Introduzione reato di frode processuale e depistaggio
- Legge sugli sprechi alimentari
- Legge per il contrasto al caporalato ed al lavoro nero in agricoltura.
- Legge sulla efficienza degli uffici giudiziari
- Nuova disciplina del cinema e dell’audiovisivo
A tutto questo vanno aggiunte le risorse destinate per la messa in prevenzione dei territori sismici con una attenzione particolare all’edilizia scolastica, la decontribuzione per 3 anni dal 2017 per chi assume giovani nel sud, gli investimenti dei patti territoriali firmati con Regioni e Comuni dove, sotto la vigilanza dell’ANAC di Cantone, gli enti locali cogestiscono con lo Stato importanti investimenti con un controllo reciproco.
No, non capisco perché certa sinistra odia il premier.
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Enzo Puro
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Aggiornato al 31 marzo 2018
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