Dossier sui “mantra” scagliati contro il PD. (13/13) Renzi non è stato chiaro sull’Europa.
Pubblichiamo il tredicesimo di una serie di 13 articoli in cui Enzo Puro prova, al fine di affrontare una seria analisi della sconfitta democratica, a sgomberare il campo dai falsi argomenti, dalle caricature giornalistiche, dalle prese di posizione ideologiche.
E questo non per togliere a Matteo Renzi le sue responsabilità o per provare a scaricare le responsabilità della sconfitta sugli avversari o peggio sugli elettori. Ma per potersi dedicare con serietà all’opera di ricostruzione.
(all’inizio dell’articolo troverete tutti i link con gli articoli dell’intero dossier)
Ogni giorno abbiamo pubblicato (e questo è l’ultimo di una serie di tredici) un articolo provando a smontare ad uno ad uno quei “mantra” negativi che sono stati stato messi in giro contro il PD e contro Matteo Renzi negli ultimi 5 anni.
Più avanti elenchiamo i link di tutti e tredici articoli pubblicati su questo blog e se avrete la pazienza di leggerli troverete il tentativo di rispondere a 13 domande che riprendono i più importanti “mantra” messi in circolo dalla macchina della propaganda goebbelsiana dei 5 stelle ma anche dalle opposizioni di sinistra interne ed esterne al PD.
Ci domanderemo se corrisponde al vero che è con Renzi che gli operai ed i disoccupati non ci hanno più votato, se è vero che il PD ha perso perché non è più un Partito di sinistra, se è vero che non è stata fatta nessuna autocritica della sconfitta, se è vero che Renzi ci ha consegnato il peggior risultato della sinistra dal dopoguerra ad oggi, se è vero che il PD è stato lontano dalle sofferenze sociali facendo aumentare la povertà, se è vero che il Jobs act ha reso più precario il lavoro, se è vero che il PD di Renzi è stato il Partito dei banchieri e delle imprese ed ha tolto l’IMU ai ricchi, se è vero che Renzi ha ucciso la scuola pubblica, se è vero che ha promosso solo quelli del giglio magico, se è vero che è stato Renzi a volere il Rosatellum, se è vero che tutto dipende dal cattivo carattere del giovanotto fiorentino, se è vero che moltissimi elettori del PD hanno votato 5 stelle, se è vero, infine, che Renzi non ha avuto una linea chiara sull’Europa.
Ma ecco i Link aprendo i quali potrete leggere i vari articoli.
1 Renzi e il voto degli operai e dei disoccupati
2 Il PD non è più un Partito di sinistra
3 Il PD non ha fatto autocritica
4 Il peggiore risultato della sinistra
5 Lontananza dalle sofferenze sociali ed aumento della povertà
6 Il Jobs act ha reso più precario il lavoro
7 Partito dei ricchi (banche, imprese proprietari di case)
8 Renzi ha ucciso la scuola pubblica
9 Promossi solo quelli del giglio magico
10 Renzi ha voluto il rosatellum
11 Il cattivo carattere e gli errori di Renzi
12 Moltissimi elettori del PD hanno votato 5 stelle
13 Renzi non è stato chiaro sull’Europa
Non stiamo assolutamente assolvendo la leadership del giovane premier fiorentino, dei suoi errori parleremo anche a lungo in seguito. Abbiamo ben chiaro che quando si perde non è colpa degli elettori o degli avversari.
Ma prima di farlo è necessario sgomberare il campo dai falsi argomenti, dalle caricature giornalistiche, dalle prese di posizione ideologiche. Per poi con pazienza dedicarsi a ricostruire o, se volete, a rigenerare.
Provando a scacciare, con una sorta di fuoco di Vajrapani, che ho voluto simbolicamente mettere nella copertina di questi articoli, le tenebre dell'ignoranza nascoste nel nostro animo, purificando, scacciando e allontanando ogni genere di negatività.
MANTRA N° 13:
RENZI NON HA AVUTO UNA LINEA CHIARA SULL'EUROPA.
Di fronte a questo “mantra” io ricordo come l’immarcescibile l’establishment italico, le elites che non perdono mai e che si sanno sempre riciclare, commentavano le uscite di Renzi sintetizzate nello slogan “Europa si, ma non così”.
Ricordo le tiratine di orecchie che politici di lungo corso e gli editorialisti a la carte fecero all’epoca al nostro premier accusandolo di scarso garbo istituzionale.
Ricordo la derisione di cui fu oggetto Renzi quando tentò, in parte riuscendoci, durante il semestre europeo, di rendere più flessibile la tempistica dell’abbattimento del debito.
Il livello massimo delle sue chiare esternazioni su questo Matteo Renzi lo raggiunse dopo Bratislava.
In quella occasione disse: “Ho parlato duro quando nel documento presentato non ho trovato una riga su Africa e immigrazione, né una riga su crescita e Europa sociale. Per rilanciare dobbiamo cambiare la direzione dell’Europa, non cambiare il palazzo del summit.
Si finge di non vedere che la questione migratoria non si esaurisce nell’accordo, tutto da verificare, con la Turchia. E bisogna riconoscere che l’austerity europea ha fallito.
Li ho portati a Ventotene per costruire un percorso, non per vedere il panorama o mangiare il pesce.
Se in nome di regole burocratiche astruse, qualcuno vuole impedire all’Italia di mettere a posto le scuole con gli interventi antisismici come pensate che possa reagire una famiglia normale? Semplice: darà la colpa all’Europa della propria paura per i figli. Odierà l’Europa considerata responsabile di tutto. Poi non ci stupiamo se crescono ovunque i movimenti populisti e demagoghi.
Non puoi fare allo stesso tempo le condoglianze per Amatrice e poi bloccare gli interventi antisismici in nome del patto di stabilità. L’alternativa all’antipolitica è il buon senso, non la burocrazia”
Altro che mancanza di chiarezza da parte di Renzi su ciò che deve essere l’Europa.!!!
Si prese i complimenti di economisti rinomati come Amartya Sen, Paul Krugman, Jean Paul Fitoussi ma nel nostro paese lo zittirono!.
Napolitano si adirò. E molti di quegli editorialisti oggi schiacciati a zerbino sotto le suole di Di Maio, lo redarguirono pesantemente. Incomprensibilmente la stessa sinistra interna al PD invece di schierarsi al suo fianco come un sol uomo trovò l’occasione di criticarlo anche in questa occasione.
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Enzo Puro
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Aggiornato al 31 marzo 2018
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