Voci dai social (5 novembre 2018)

Una ricchissima carrellata di post che svariano dalla manovra di bilancio al caso Consip, dalla Tap alla Tav, da Torino al Salento e poi Pasolini e l’Unità nel 1949, il condono per Ischia e tante altre cose raccontate con la freschezza dei social.
In questo numero post di Cioffredi, Bonatti, Marassi, De Santis, Turani, Renzi, Morani, Cartoline democratiche, Liberati, Zacchi, Ballini D’Amato, Puro, Piazzoni, Marattin, Crolla, Ederoclite, Plutino, Assogna, Bentivogli, Marini Recchia, Bellanova, Mello, Gumpel, Mor, Pizzo, Amadesi, de Bernardi, Minopoli, Virzì, Costa.

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Voci dai social (5 novembre 2018)

RECUPERARE CASA ITALIA, ALTRO CHE AMBIENTALISMO DA SALOTTO di Matteo Renzi

"L’Italia piange decine di morti. Salvini dà la colpa all’ambientalismo da salotto, io all’abusivismo edilizio. Chiedo al Governo di recuperare il progetto Casa Italia di Renzo Piano. È stata la prima cosa cancellata da Lega e 5S: ripensateci. No ai condoni, sì a Casa Italia".

SONO STATI LORO!! Di Enzo Puro

I condoni anche nelle aree a rischi idrogeologico li hanno fatti loro, con Berlusconi prima e con Gigino adesso.

I fondi BEI al ridicolo tasso dello 0,8% li hanno mandati indietro loro ed erano fondi già ripartiti alle Regioni mirati alla prevenzione del rischio idrogeologico.

La unità di missione presso Palazzo Chigi che coordinava e sveltiva i progetti sul rischio idrogeologico l'hanno smantellata loro.

Cosa c'entra l'ambientalismo da salotto?

SALVINI NON PERDE OCCASIONE DI FARE LOSCIACALLO di Vincenzo De Santis

Salvini non perde occasione di fare lo sciacallo e, guarda un po', di accusare qualcuno anche per i morti dell’alluvione. La sua politica d’altronde è sempre quella di trovare un nemico. Ma nel suo ventennale peregrinare da una poltrona all’altra sempre pagato da noi, lui ha anche fatto il deputato di maggioranza dei governi Berlusconi, e ha votato a favore di tutti i condoni edilizi fatti da quei governi, che hanno sanato decine di migliaia di abitazioni costruite in alvei di fiumi e torrenti. E siccome il lupo perde il pelo ma non il vizio, la Lega di Salvini quest'anno ha votato pure il condono edilizio per Ischia, zona ad altissimo rischio. Falso, bugiardo e ipocrita.

IN VENETO GOVERNANO LORO DA ANNI di Fabrizio Bonatti

Salvini in Veneto: "I disastri colpa di chi ha governato prima”.

La Lega è al governo in Veneto da 23 anni; con Galan 15; Zaia 8

ECCO CHI HA FATTO I CONDONI di Gianpiero Cioffredi

1* Condono edilizio 1985 Governo Craxi

2* Condono edilizio 1994 Governo Berlusconi-Lega

3* Condono edilizio 2003 Governo Berlusconi-Lega

4* Condono edilizio 2018 Governo M5Stelle-Lega

UNA VERGOGNA CHE HA PREMIATO E PREMIERÀ I FURBI E PROVOCATO E PROVOCHERÀ TANTE VITTIME INNOCENTI

LE MENZOGNE SPUDORATE DELLA BELVA di Elena Marassi

La belva e la spudoratezza del mentire senza vergogna

La situazione attuale è colpa dei governi precedenti. Questo ha detto la belva selfini. Hai dimenticato i vent'anni nei quali hai governato col nano di Arcore? Cosa avete fatto voi? Te lo ricordo, in parte. Rubato 49 milioni di euro, comprato lauree false e mutande verdi, mentre portavate diamanti all'estero. Tu hai FATTO finta di essere europarlamentare, ti beccavi solo gli stipendi. Il nano pensava a falsificare I bilanci, mentre si crogiolava con allegre e ben pagate signorine e amichetti vari e il viagra scorreva a fiumi. Mentre il Paese moriva e lo spread arrivava a 600. Faresti bene a tacere, belva. E ricorda " Giorno verra'....

DAL CASO MONTESI AL CASO CONSIP. Enzo Puro pubblica un articolo di Piero Sansonetti

Nel dicembre del 2016 Matteo Renzi era in difficoltà. Aveva perduto il referendum per la riforma costituzionale e aveva lasciato la presidenza del Consiglio. Restava però il capo del suo partito, e quindi del centrosinistra, e i sondaggi davano il Pd tra il 28 e il 35 per cento, stabilmente primo partito con un discreto vantaggio sui 5 Stelle. A fine dicembre esplose il caso Consip. A febbraio nel caso Consip fu coinvolto il padre di Renzi: Tiziano. Il caso Consip partiva dalla Procura di Napoli e finché non arrivò a Roma fu montato attraverso i giornali, ai quali venivano forniti tutti i documenti riservati e le ipotesi di indagine. Iniziò il Fatto Quotidiano, con un buon numero di "scoop". Diede anche notizia di alcune informative preparate dal capitano dei carabinieri Scafarto, che poi risultarono false e che lasciavano capire che Renzi, da Presidente del Consiglio, si era interessato degli affari di Consip, o direttamente o attraverso suo padre, per favorire l’imprenditore napoletano Romeo.

L'altro giorno la Procura ha chiesto l’archiviazione per il padre di Renzi. Non c’entra niente. Nessun reato.

È stato travolto, in gran parte, proprio per via dello scandalo Consip. Cioè: per la campagna di stampa. Il Pd ha anche perso molti voti. In poco più di un anno quasi la metà del suo elettorato. La caduta del Pd in gran parte è stata causata dalla perdita di credibilità di Renzi. Il caso Consip ha fatto la parte del leone in questa vicenda.

Tanto di cappello al Fatto Quotidiano che è riuscito, sul niente - grazie anche all’aiuto di qualche infiltrato nella Procura di Napoli che gli ha fornito le notizie, quelle vere e quelle false - a costruire una campagna di stampa gigantesca, la miglior campagna di stampa - se giudicata sulla base dei risultati - dagli anni cinquanta.

Per trovare un precedente forse bisogna tornare al famoso affare Montesi, che appunto è del 1953- 54, quando uno scandalo - che riguardava la morte di una ragazza: Wilma Montesi - travolse il successore di De Gasperi, Attilio Piccioni.

SI SONO MESSI CONTROVENTO ED HANNO AVUTO SUCCESSO. MA ADESSO IL VENTO PUNTA VERSO LORO. E LI ABBATTERA'. Di Beppe Turani

In appena quattro mesi la crescita si è fermata, e oggi la crescita italiana sta a zero. Naturalmente, Di Maio trova il modo per dare la colpa a altri: dipende dalla finanziaria che hanno fatto quelli prima di noi. Già, solo che per sei mesi buoni la crescita c’è stata e era anche abbastanza robusta.

E a parte il rallentamento della congiuntura internazionale (ben visibile a chiunque sappia sfogliare un giornale o anche solo guardare la tv) qui entrano in gioco anche i nostri due politici.

Seminare paura e organizzare il blocco degli investimenti pubblici non sono esattamente incentivi al consumo e alla vita serena della gente.

Ma è esattamente quello che i due scemi stanno facendo da mesi. La ripresa dei consumi (ma è una regola vecchia come il mondo) richiede un ambiente tranquillo, che fra una settimana non sia molto diverso da quello di oggi.

Se invece vengo invitato a comprarmi una pistola da tenere in casa perché non si sa mai, la mia prima reazione è quella di nascondere l’argenteria in una buca in giardino e di spedire il figlio maggiore a Chiasso per mettere al sicuro il malloppetto. A cambiare l’auto penserò l’anno prossimo.

In un certo senso, si stanno dando la zappa sui piedi. Il successo della Lega è figlio di dosi crescenti di paura disseminate nella società italiana (che però bloccano i consumi). Il successo dei 5 stelle è figlio di stramberie “decrescenti” (no tav, no tap, no vax), impossibili da mantenere in una società inserita in un contesto dinamico.

Si sono messi controvento e hanno avuto successo. Ma adesso il vento punta verso di loro. E li abbatterà.

LO SPETTACOLO VERGOGNOSO DELLA FIRMA DI MELENDUGNO DI Teresa Bellanova

Dunque, senza provare la minima vergogna, la Ministra Lezzi afferma oggi di aver sempre saputo di come non fosse possibile impedire la realizzazione del gasdotto Tap.

Il che non le ha impedito di sottoscrivere a pochi giorni dalle elezioni un patto con il Comune di Melendugno e, di fatto, con il Movimento No Tap, con tanto di foto e di sorriso sui social, impegnandosi a bloccare un’opera pur sapendo che, per il punto cui era giunto l’iter di realizzazione, quell’infrastruttura non fosse più da tempo nella disponibilità della politica.

Lo sapeva lei, che oggi dimostra di conoscere inoltre perfettamente e a menadito le date, i passaggi e addirittura le paternità delle volontà politiche alla base della localizzazione dell’approdo definita in tempi ben lontani dai Governi Renzi e Gentiloni, e immaginiamo lo sapessero anche tutti gli altri attivisti e parlamentari del Movimento 5Stelle che non hanno esitato ad attaccarci sui social e nelle piazze, criminalizzandoci come i peggiori amici della lobby.

Sapevano e hanno mentito, sbraitando nelle piazze, aizzando la protesta, criminalizzando gli avversari, promettendo quel che – ne erano perfettamente consapevoli - non potevano nel modo più assoluto realizzare.

Uno spettacolo vergognoso consumato sulla pelle dei cittadini, degli elettori, del territorio”

SUI TRUFFATI DELLE BANCHE di Alessia Morani

Sulla questione dei truffati alle banche qualcuno dice al governo “siete come il Pd”.

No, Lega e M5s non sono come il Pd perché noi abbiamo detto ai truffati la verità su ciò che si poteva fare mentre Salvini e Di Maio hanno fatto promesse che oggi non possono mantenere.

Politica è responsabilità e dire la verità è ciò che fa la differenza tra le persone serie e i ciarlatani!

No, Lega e M5s non sono come il Pd!

NON È POLITICA, È SADOMASOCHISMO di Matteo Renzi

Chi vive in una città come Firenze, servita perfettamente dalla TAV, si rende conto dell’importanza culturale, economica, sociale dell’Alta Velocità. Firenze ormai è una tappa della metropolitana d’Italia. Proprio per questo dobbiamo reagire tutti all’assurda volontà di distruzione del Movimento Cinque stelle. Dire NO alla Tav non significa dire NO solo alla Torino-Lione, ma dire no alla Venezia-Milano-Parigi.

I grilloleghisti vogliono isolare l’Italia: questa non è politica, questo è sadomasochismo.

E' DAVVERO SOLO UNA SEMPLICE, STRAMPALATA BUFFONATA ??? di Cartoline democratiche

Nel Decreto Genova gli Stellati e la Lega si sono affrettati ad inserire oltre il maxi condono edilizio per Ischia anche lo sversamento dei fanghi inquinanti sui terreni agricoli.

Contemporaneamente il governo GialloVerde dice che sarà dato in concessione un terreno agricolo alle famiglie del Sud che avranno il terzo figlio. Verrebbe da ridere per una tale buffonata, ma nessuno vede il nesso fra i due provvedimenti ??? Quanti di questi terreni potranno diventare la copertura per lo spargimento e l’uso di fanghi nocivi in agricoltura e favorire le lobby degli idrocarburi ????

Una nuova, grande " terra dei fuochi" legalizzata !!!!!

ABERRANTE !!!!!!

ESATTAMENTE COME PRIMA di Emiliano Liberati e Maurizio Zacchi

"Per quanti anni hanno ripetuto che avrebbero rimborsato tutti i risparmiatori penalizzati dalla manovra di salvataggio delle banche. INVECE il rimborso (e solo nella misura del 30%) verrà dato solo a coloro che “hanno subito un danno ingiusto, riconosciuto con sentenza del giudice o con pronuncia dell’Arbitro”. ESATTAMENTE COME PRIMA..." UNA PAGINA BUIA DE L’UNITA’ E DEL PCI di Dario Ballini D'Amato

«Pordenone, 28 ott 49 - La federazione del PCI di Pordenone ha deliberato in data 26 ottobre l’espulsione dal Partito del dottor Pier Paolo Pasolini di Casarsa per indegnità morale».

Prendiamo spunto dai fatti che hanno determinato un grave provvedimento disciplinare a carico del poeta Pasolini per denunciare ancora una volta le deleterie influenze di certe correnti ideologiche e filosofiche dei vari Gide, Sartre e di altrettanto decadenti poeti e letterati, che si vogliono atteggiare a progressisti, ma che in realtà raccolgono i più deleteri aspetti della generazione borghese.

“L’unità”, 29 ottobre 1949

MARCO MINNITI STA SCALDANDO I MOTORI. SPEREM di Enzo Puro

“Mi permetto tuttavia di suggerire anche a quei potenziali 'dissidenti' di essere meno ingenui verso la natura del Movimento Cinque Stelle, che con la Lega condivide un disegno autoritario e isolazionistico certificato da un'infinità di scelte e posizioni comuni.

Penso infatti che dentro la coalizione - e dunque tra Lega e M5s - non vi sia né una 'destra' e una 'sinistra' né una parte politica da liberare da una prigionia inflitta da un'altra parte politica.

Tra l'altro alimentare l'idea di una sorta di bipolarismo tra Lega e Cinque Stelle rischia di essere una mossa autolesionista, perché da quel bipolarismo il Pd sarebbe escluso in partenza o quanto meno ridotto ad un ruolo del tutto subalterno.” Marco Minniti

RENZI HA RESO UN SERVIZIO AL PD ED ALLA SINISTRA di Umberto Minopoli

Renzi ha reso un servizio al Pd e alla sinistra bloccando quella manovra. Franceschini, invece di farsi autocritica per quella manovra scellerata che avrebbe ucciso il Pd, la butta in rissa. E non ha il coraggio di riconoscere l’errore. Chiamano Franceschini “doroteo”. Non scherziamo: i dorotei della Dc erano uomini di Stato. Franceschini è solo un ex della sinistra Dc: molte spanne (tranne eroiche eccellenze) sotto i dorotei.

FRANCESCHINI È SEMPRE LO STESSO di Enzo Puro

Franceschini è sempre lo stesso.

Lo ricordiamo vicesegretario con Veltroni (e la sua azione in combutta con Fioroni contribuì a spegnere l'entusiasmo della fondazione, ci sono dei libri di Bettini che raccontano il ruolo negativo avuto in quella fase da Franceschini).

Lo ricordiamo poi passare armi e bagagli con Bersani, cioè con quelli che avevano pugnalato alle spalle Veltroni.

E poi con Renzi.

Sempre in maggioranza e sempre con i vincenti (consiglio a Nicola di stare attento, certi politici non cambiano mai).

GOVERNO: MINNITI, LEGA E M5S UGUALI, NON SONO 'DESTRA' E 'SINISTRA' nota ADN Kronos riportata da Ileana Piazzoni

“Staremo a vedere cosa succederà davvero al Senato sul merito di un provvedimento inefficace e di pura propaganda”. Lo dice Marco Minniti a Democratica sul Dl Sicurezza. "Finora si tratta di voci molto isolate dentro la 'caserma Cinque Stelle' (come l'ha rappresentata ieri lo stesso Di Maio) a cui in ogni caso guardo con il rispetto che si deve al pensiero di qualsiasi parlamentare. Mi permetto tuttavia di suggerire anche a quei potenziali 'dissidenti' di essere meno ingenui verso la natura del Movimento Cinque Stelle, che con la Lega condivide un disegno autoritario e isolazionistico certificato da un'infinità di scelte e posizioni comuni". "Penso infatti che dentro la coalizione - e dunque tra Lega e M5s - non vi sia né una 'destra' e una 'sinistra' né una parte politica da liberare da una prigionia inflitta da un'altra parte politica. Tra l'altro alimentare l'idea di una sorta di bipolarismo tra Lega e Cinque Stelle rischia di essere una mossa autolesionista, perché da quel bipolarismo il Pd sarebbe escluso in partenza o quanto meno ridotto ad un ruolo del tutto subalterno”, conclude.

Non avrei saputo dirlo meglio.

NIENTE INVESTIMENTI, TAGLI SELVAGGI E NESSUNA DIMINUZIONE COMPLESSIVA DELLE TASSE di Luigi Marattin

Ci avevano detto che la manovra M5S-Lega si sarebbe basata su:

1) maggiori investimenti, e non sulla spesa corrente (“il più grande piano di investimenti pubblici della Storia”...)

2) diminuzione tasse (“basta strozzare le imprese!”)

3) massiccia spending review (“taglieremo 30 miliardi di sprechi!”.

Ieri la manovra è stata trasmessa al Parlamento, con 12 giorni di ritardo, e finalmente è stato possibile vedere i dettagli dei numeri. Contiene:

1) un aumento di spesa corrente pari al triplo dell’aumento di spesa in conto capitale

2) un aumento complessivo (facendo la somma di tutti gli interventi) della pressione fiscale sulle imprese e nessuna flat tax per le famiglie

3) una spending review di 1,4 miliardi (lo 0,7% del Pil), e non i 30 promessi

TORINO STA SCOPRENDO DI ESSERE GOVERNATA DA UNA BANDA DI LAZZARONI di Beppe Turani

Torino il no esplicito dei 5 stelle alla Tav sta facendo esplodere la città. Si accusa il sindaco Appendino di ogni nefandezza. Ma, soprattutto, di aver bloccato la trasformazione della città, da company town della Fiat, a metropoli del turismo e della cultura e della ricerca. La piccineria dei 5 stelle, la loro ossessione per non fare niente, la loro vista corta (no alle Olimpiadi e adesso no alla Tav) li stanno mettendo in confitto con una comunità che invece ha sempre lavorato e ha sempre saputo trovare bravi amministratori e vie d’uscita alle varie crisi.

Oggi, invece, la città scopre di essere amministrata da una banda di lazzaroni nessuno dei quali ha mai fatto niente di sensato nella propria vita (accuse volate in consiglio regionale).

I NUMERI DEFINITIVI DEL COSTO AUMENTO SPREAD di Luigi Marattin

Con i numeri della Legge di Bilancio, sono arrivati anche i numeri definitivi (secondo l’opinione del governo) di quanto ci è costato finora l’aumento dello spread avvenuto da maggio ad oggi: circa 5 miliardi di euro l’anno. Soldi buttati via, a causa del comportamento irresponsabile di chi sta gestendo la politica economica del Paese, causando una perdita di fiducia nei nostri confronti (che diminuisce l’appeal dei nostri titoli di Stato e quindi ne fa salire il costo).

COMPAGNI DI SINISTRA FORSE UN GIORNO APRIRETE GLI OCCHI di Luciano Crolla

Non discuto più con chi mi combatte "da sinistra", mentre Paese ed Europa scivolano verso nazionalismo, intolleranza, xenofobia, sovranismo. O peggio, con chi arriva a difendere i protagonisti di questa deriva, in una logica da congresso di circolo permanente, perché il suo nemico sarei io.

Cari compagni, voi non siete i miei nemici. Prendetevela la segreteria del circoletto dove siamo rimasti in tre.

Magari un giorno aprirete gli occhi e speriamo non sia troppo tardi. Fino ad allora, preferisco non sprecare le mie energie in infinite, inutili polemiche da orticello, ma concentrarle sugli avversari veri, quelli della civiltà.

LE BALLE RACCONTATE SUI RIMBORSI AI TRUFFATI DELLA CARIFE di Luigi Marattin

A Ferrara Lega e M5S hanno preso un sacco di voti promettendo ai 28 mila azionisti Carife - il cui investimento è andato in fumo per la pessima gestione della banca, parte di un sistema di potere chiuso, inefficiente e autoreferenziale - che avrebbero ridato a tutti, indistintamente, l’intero ammontare del loro investimento perduto.

Per 3 anni loro, e alcuni comitati di investitori Carife, hanno riempito il Pd locale di insulti (quando andava bene) e uova marce o letame (quando andava male). La colpa del Pd, in particolare, era quella di aver previsto un rimborso solo agli azionisti effettivamente truffati, e non a tutti. Per anni abbiamo ripetuto che non solo era la cosa giusta, ma l’unica possibile: si definisce truffato un investitore che abbia una sentenza di un giudice (o di un arbitro) che riconosca che sono stati violati gli obblighi di corretta informazione. Risarcire tutti significherebbe affermare il principio secondo cui se compri azioni e ti va bene, ti tieni il guadagno. Se ti va male, ti risarcisce lo Stato.

Oggi, dopo mesi di chiacchiere e di ulteriori slogan, arriva finalmente la norma di legge del governo M5S-Lega.

Il rimborso (e solo nella misura del 30%) verrà dato solo a coloro che “hanno subito un danno ingiusto, riconosciuto con sentenza del giudice o con pronuncia dell’Arbitro”.

Esattamente quello che ha fatto e che ha detto il Pd.

Ieri notte l’esponente di punta della Lega Nord ferrarese ha sostituito la bandiera italiana (sul pennone pronto per le celebrazioni del 4 novembre) con la bandiera leghista. Perché, dicono, la città si deve abituare alla vittoria leghista alle amministrative del prossimo maggio.

Invece di fare queste pagliacciate, rispondano delle balle che hanno raccontato ai ferraresi per tre anni sui rimborsi Carife. E che oggi vengono smascherate per quello che sono: cialtronate di un gruppo di cialtroni, a cui è consigliabile non affidare neanche un bar. Figuriamoci un paese o una città.

HANNO MENTITO ALL’ELETTORATO di Tommaso Ederoclite

Il voto del Comune di Torino e della Appendino contro la TAV è solo una trovata simbolica.

La sindaca sa benissimo che la TAV andrà avanti, e per evitare la figuraccia fatta sulla TAP in Puglia prepara il terreno per la propaganda quando il governo darà l'ultimo via libera alla grande opera ferroviaria.

Il pericolo di perdere altri voti e vedersi bruciare nuovamente le bandiere in piazza è forte e corrono ai ripari.

Il loro dire NO a tutto li ha messi in un angolo, ora che sono al governo e hanno delle responsabilità sono costretti a trovare sotterfugi per tenersi la base tranquilla.

Ma anche sulla TAV ci sarà una sola ed unica verità: hanno mentito all'elettorato.

OCCUPAZIONE DELLA RAI MANU MILITARI di Marco Plutino

Hanno nominato i nuovi vertici alla Rai. Hanno lottizzato come si è sempre fatto, ma dando meno spazio alla competenza, e per la prima volta si sono presi pure la rete che di regola andava all'opposizione (grazie per la notazione, Tommaso).

Occupazione "manu militari".

È proprio il governo del cambiamento. #rai

A PROPOSITO DELL’ACCORDO WHIRPOOL SU CUI DI MAIO SI PRENDE I MERITI dichiarazione della Segretaria nazionale Fim Cisl Alessandra Damiani DIFFUSA SUIL WEB DA Antonello Assogna e Marco Bentivogli.

Whirlpool: caro DiMaio, accordo in continuità con il precedente. Basta prendersi meriti che non hai.

Come su Ilva, Bekaert, anche ieri con Whirlpool, il Ministro Di Maio è corso al Ministero per appendersi la medaglia e fare le foto di rito prendendosi meriti di battaglie che non combatte, se non da spettatore, tra l’altro al fotofinish. L’accordo sottoscritto è in continuità con quello siglato con il governo Renzi, con l’allora ministro Guidi.

Su Whirlpool, è stato positivo il fatto che il governo abbia riconfermato gli ammortizzatori, che permetteranno di attraversare il periodo di investimenti in sicurezza, ma le soluzioni per tenere il lavoro di questo grande gruppo in Italia sono state frutto di dure battaglie dei lavoratori e del sindacato: scioperi e manifestazioni che nel periodo di crisi grazie al lavoro congiunto con il governo hanno costretto L’azienda a restare in Italia e avviare gli investimenti in tecnologia e formazione che già nel 2015 avevano permesso il reshorig delle produzioni dall’estero. L’allora Ministro Federica Guidi, nel 2015 ha seguito ogni secondo del negoziato, notti incluse lavorando fianco con il sindacato. Il Ministro Di Maio lo vediamo comparire solo al fotofinish e nelle conferenze stampa. Oggi contrariamente ai toni trionfalistici del comunicato del Ministro con lo spread sopra quota 300 le imprese sono in forte difficoltà e lo saranno sempre più. Già i primi dati mostrano un rallentamento delle imprese del triangolo del nord-est.

L’unico provvedimento di politica industriale pubblica che ha funzionato negli ultimi 20 anni: il Piano per Industria 4.0” che stava dando importanti risultati in termini di ripresa e occupazione, traguardando un orizzonte del lavoro che guardava al futuro e non alle prossime elezioni è stato dimezzato. Insieme alla completa cancellazione del credito d’imposta sulla formazione.

Sono tutti sintomi evidenti dello scarso interesse di questo Governo per il lavoro e per le imprese.

D’altra parte un governo che punta a sussidi e condoni, il lavoro è un di cui in mezzo alla prossima campagna elettorale.

Il Ministro DiMaio ricordi che noi ci siamo da prima della sua nomina a ministro e c’eravamo prima, non siamo più disposti a tollerale questo pressappochismo e strumentalizzazione dei lavoratori e del sindacato.

DI MAIO PER FAVORE SPIEGACELO di Luigi Marattin

“Sostenere le banche non significa prendere i soldi dagli italiani. La ricapitalizzazione si può fare in tanti modi” (Luigi Di Maio).

Ti prego, Di Maio, spiegamelo. A parte versandoci soldi (pubblici o privati, ma sempre da qualcuno - compresi “gli italiani” - devono venire), quali altri modi conosci per ricapitalizzare una banca?

E poi: ma non eri tu - e tutti quelli come te - ad averci fatto una testa così contro il “salvataggio dei banchieri e dei loro amici”?

PRESENTEREMO IL CONTO A TEMPO DEBITO di Vincenzo Marini Recchia (Enzo Marini per i vecchi comunisti)

Confutare. Confutare i falsi senza stancarsi. Ma smetterla con la giaculatoria “abbiamo perso contro due scemi”. Abbiamo perso contro due forze che hanno propugnato programmi somma di richieste corporative condite da una cultura xenofoba e razzista.

Dimessosi Matteo Renzi, come mai quelli che oggi si riconoscono nella piattaforma congressuale di Zingaretti non sono andati subito al voto e hanno invece imposto Gentiloni? Temevano l’umore dell’elettorato? Sì? E dunque perché Gentiloni non ha fatto un DEF in deficit come quello dei” sovranisti scemi”?

Si è mosso sulle linee del gabinetto precedente che aveva riportato tutti gli indici macroeconomici in positivo. Quale diversità ha mostrato rispetto al predecessore? L’understatement, il profilo basso. E a cosa è servito? Il programma corporativo dei "sovranisti scemi" era spinto a manetta dalla moltitudine di gazzettieri, guitti, comici, esperti pret a porter dell’intera Italia del saccheggio del denaro pubblico che il governo antifallimento, di Mario Monti, aveva fatto copiosamente sanguinare. Con la ciliegina di due campagne eversive condotte contro il Presidente del Consiglio Renzi e il suo principale braccio destro, Maria Elena Boschi. Simboli evidenti di un progetto di riforma istituzionale radicalmente alternativo al consociativismo degli ex di tutte le Ditte.

Il progetto riformista non ha perso contro “due scemi sovranisti” ha perso contro una reazione di massa reazionaria e conservatrice che infuria in tutto il mondo e, da noi, specificatamente incubata e facilitata dal tradimento delle regole democratiche interne da parte di una nomenclatura in minoranza che ha imbracciato la lupara bianca, per non perdere potere, dopo essere stata sconfitta per ben due volte.

Mi auguro che Marco Minniti arrivi presto per infrangere il disperato e inetto ecumenismo degli sfiancati cavalli di razza.

Abbiamo un lavoro di lunga lena da fare su piani differenti: culturale, politico, istituzionale. E anche in accampamenti politici, associativi e sindacali differenti. Le rappresentanze dei “due scemi sovranisti” sono certamente comiche ma a puntellarle c’è una tecnostruttura castale nazionale ben più vecchia e solida dei contaballe alla Taverna e alla Di Battista e soprattutto si intravede, ogni giorno di più, il supporto potente di due autocrati - Putin e Trump - che stanno avvelenando i pozzi del pianeta.

La legalità è il tema indigesto a tutti i populisti. La invocano ma solo a parole. La prova del nove di Banca Etruria e di Consip è un macigno che torna indietro come un boomerang. Non perdete tempo a chiedere tardive solidarietà: militanti ed elettori democratici hanno buona memoria e presenteranno presto il conto.

SUL TAP (E SU ALTRO) IL PERICOLOSO DOPPIO VOLTO DI GIGINO DI MAIO di Teresa Bellanova.

E così adesso Luigi Di Maio con tutta la faccia tosta di cui è capace ammette la strategicità, come apprendiamo dalla stampa a proposito della audizione al Copasir, del gasdotto Tap per la diversificazione delle fonti energetiche e degli approvvigionamenti. Dunque è anche lui un servo delle lobby. Ma glielo ha detto anche a Grillo? Trovo questa modalità indecente e soprattutto vergognoso questo modo di continuare a stare con un piede in due scarpe, per cui ai media e su fb si continua ad attaccare quelli di prima e a lavarsi le mani di tutto e poi nei luoghi delicati, come ad esempio il Copasir, si vestono i panni della continuità governativa. Perché è esattamente questo quello che di Maio ha fatto su Ilva e su Tap. Adesso allora farebbe bene anche ad aprire il dossier sui ristori che ha sul suo tavolo. Gli abbiamo lasciato in eredità qualcosa come 50milioni per il territorio salentino per l'attuazione di progetti rilevanti tra cui anche un Centro di eccellenza mondiale per la decarbonizzazione con il supporto della Commissione europea e di aziende leader globali nella green economy.

Non vorremmo che tra qualche settimana si vantasse di essere riuscito a strappare proprio questo non si sa bene a chi. Dirò di più: invece di perdere questi mesi a imbrogliare cittadini ed elettori del Movimento 5Stelle avrebbe dovunque continuare a lavorare su quel Programma con gli interlocutori da noi mesi intorno a tavolo. Ma credo che lavoro del governo e Di Maio sono due rette parallele che non si incontreranno mai. E meglio così, perché ogni volta che cerca di fare qualcosa produce condoni della peggior specie e danni enormi, come ormai è evidentissimo per il suo Decreto, che doveva affermare la dignità e sta producendo solo licenziamenti".

TUTTO INTENZIONALE E FUNZIONALE AL FUNZIONAMENTO A PIENO REGIME DELLA MACCHINA DELLA PAURA di Enzo Puro

È giusto chiamare la legge Salvini la legge insicurezza.

E sono sempre più convinto che è tutto intenzionale. Per far continuare a far funzionare a pieno regime la macchina della insicurezza.

Seguite il mio ragionamento.

Le espulsioni (ammesso che siano giuste) sono impossibili da fare. Salvini lo sapeva ma ne aveva promesse 600.000.

Quindi in attesa che si trovi una soluzione sarebbe necessario fare di tutto per garantire sicurezza sia agli italiani ma anche ai migranti.

Lasciarli allo sbando, senza certezze, abbandonati a loro stessi e senza alcun aiuto non fa che aumentare la fibrillazione (se non c'è integrazione c'è disintegrazione).

E a questo punta Salvini. Non può fare le espulsioni, chiude gli Spraar (un sistema che funzionava perché guidato dai Comuni e dai loro servizi sociali), elimina anche la possibilità che possano svolgere il servizio civile. In pratica li si rinchiude in un ghetto. E vedrete che tra poco riappariranno magari con un altro nome i famigerati CIE.

In pratica la intenzionale costruzione di una bomba sociale, finalizzata a foraggiare ancora la macchina della paura e del consenso.

NON FACCIAMO RIMANERE IN SILENZIO VICENDE COME QUESTE di Federico Mello

Immaginate di svegliarvi una mattina, uscire di casa e trovare nell'androne del portone una scritta nera con il vostro nome e cognome e affianco un insulto ("infame") una minaccia ("pagherai") e un simbolo ignobile (una svastica). Immaginate che questo vi succeda perché siete un giornalista importante, un inviato, che da anni studia il diffondersi del fascismo in Italia, le sue associazioni, le sue manifestazioni, le sue violenze. Avreste paura no? Un brivido freddo vi salirebbe lungo la schiena. Immagino che questo debba aver provato stamattina il giornalista di Repubblica Paolo Berizzi - che non conosco personalmente - che da anni riceve minacce per il lavoro che svolge. "Se pensate di intimidirmi e fermarmi vi sbagliate. Siete solo codardi che si muovono di notte come topi di fogna" ha risposto subito il giornalista su Twitter. Io lo ringrazio per il suo coraggio. E prometto che comprerò il suo libro "NazItalia" che non ho ancora letto. Ma rimango basito davanti al fatto che minacce così gravi siano state riprese solo da Repubblica e da un paio di testate: rischiano di passare quasi sotto silenzio. Tutto sembra cadere nel menefreghismo ormai, tutto ovattato nel clima di indifferenza e di conformismo al quale ci stiamo abituando. Ecco, è importante invece che vicende come queste non rimangano nel silenzio, e si mostrino invece, se ne parli, muovano ancora indignazione e solidarietà. Meritiamo di meglio.

NOTA PER I GIORNALISTI di Udo Gümpel

Pensando ai talk in tv, mentre sto li, seduto e ascolto delle cose incredibili, impensabili e assurde anche per chi si fosse soltanto per cinque minuti occupato della materia o almeno avesse letto qualche riga in un libro di storia delle medie, mi viene da guardare le facce imperturbabili dei conduttori dei talk che sentono anche loro delle fesserie incommensurabili, restando immobili di fronte a tutto, non mostrando nessuna reazione, pur sapendole mere bugie, o almeno superficialità grossolane, come confessano poi senza alcuna vergogna lasciando lo studio in direzione dei camerini, ma tacciono in diretta: è a loro che dedico queste righe di John Voelcker:

NOTE TO JOURNALISTS:

"If someone says it’s raining, and another says it’s dry, it’s not your job to quote them both. Your job is to look out the window and find out which is true."

Nota per i giornalisti:

“Se qualcuno dice che sta piovendo e un altro che non lo fa, il vostro compito non è riportare ambedue voci, ma guardare fuori dalla finestra e vedere chi dei due ha ragione.”

CHE DICONO I PROFESSORONI SULLA MELONI E SUL 25 APRILE? di Udo Gümpel

Sono d'accordo con la presunta prossima candidata a Sindaca di Roma, Giorgia Meloni. La festa del 25 Aprile è effettivamente "divisiva".

Da un lato: i massacratori nazisti e fascisti, colpevoli di aver ucciso - scusate la stima sommaria - almeno 50 milioni di persone, di aver inventato e attuato la "shoah", organizzato dalla Germania nazista e operato con l'aiuto di tanti volonterosi aiutanti come in Italia il regime di Mussolini e i suoi seguaci e amici, di aver avuto l'idea barbara di conquistare il mondo ed istaurare una dittatura millennaria.

Dall'altra: l'umanità.

Chiarificatorio che la campagna di demolizioni dei valori della Costituzione italiana vada avanti senza sosta.

Peraltro non ho sentito ancora le voci di protesta dei migliaia di professoroni (scusate il neologismo ironico preso in prestito da qlc..) alla Zagrebelski e Co, che ancora due anni fa si incatenavano davanti a Montecitorio per "difendere la più bella Costituzione" da una effettivamente malpensata riforma renziana, ma ora sembrano tutti spariti quando non si tratti ora di una semplice pure maldestra modifica, ma di opporsi a qualcuno che vuol andare con la motosega ai capisaldi dell'Italia post-bellica, risultato di una guerra che ha devastato l'intero pianeta ed è stata vinta grazie alle truppe alleate, i loro milioni di morti sui campi di guerra, e anche grazie ai partigiani che hanno salvato l'onore dell'Italia, come la resistenza tedesca ha mostrato che non tutti i tedeschi erano seguaci di Hitler.

Non alzo bandiere di partito che non mi appartengono, alle quali non sono iscritto né mai mi iscriverò, ma qui si va alle fondamenta della società democratica nata dalla lotta alle più terribili dittature e idee malvage che l'esser umano è stato finora capace, il Fascismo in Italia e il Nazionalsozialismo in Germania.

Siamo già oltre, ma principiis obsta sero medicina paratur.

TIRERANNO DIRITTI? di Luciano Crolla

L'Istat certifica che l'economia torna a fermarsi dopo 3 anni di crescita. Suppongo che Di Maio e Salvini "tireranno dritti" anche stavolta.

Lo spread sale e tiranno dritti

Il rating cala e tirano dritti.

I PIL fermo e tirano dritti.

C'è una curva? Tirano dritti.

Il giorno in cui resteremo coi bancomat vuoti tireranno dritti.

Una bella diretta Facebook contro i negri e Matteo Renzi e poi la frase magica: "tiriamo dritti".

Verso il nulla, ma dritti.

STANNO CREANDO DISOCCUPAZIONE di Mattia Mor

Il decreto Di Maio ha creato disoccupazione e meno diritti per i lavoratori. Altro che dignità; nel solo mese di settembre sono andati persi 77 mila posti di lavoro. In pochi mesi hanno distrutto il lavoro aumentando la precarietà: le imprese si ritrovano con un rincaro per i rinnovi dei contratti a termine a fronte di nessun incentivo per il lavoro stabile. Il governo non ha nessuna idea di sviluppo economico: ci devono spiegare come intendono far crescere il Paese se non fanno che ridurre le possibilità di lavoro e aumentare le tasse per chi produce. Noi abbiamo creato 1 milione di posti di lavoro, Di Maio sta bloccando un’economia che con difficoltà era ripartita.

LA MANOVRA DEL GAMBERO di Luciano Crolla

Dopo Ilva (aperta), tap (si fa), i condoni (che non fanno più schifo), le nuove retromarce di questa giornata sono: l'ulteriore decurtazione delle risorse per il reddito di cittadinanza (-3 miliardi, da 9 a 6), l'ulteriore slittamento di quota 100 (l'abolizione della Fornero non è proprio in agenda), la scomparsa del taglio delle "pensioni d'oro" dal def (chiaramente anticostituzionale, lo avevamo detto).

Vedrete, si farà anche la TAV.

#LaManovraDelGambero

LE USCITE FUNAMBOLICHE E LE GAFFE DELLA CASTELLI di Andrea Pizzo.

"La Castelli si è ritrovata catapultata da portaborse di grillini piemontesi a sottosegretario dell'Economia. Ogni volta che compare in tv e spiega (si fa per dire) la finanziaria, un economista medita il suicidio. Le sue uscite funamboliche e gaffe fanno di lei la Toninelli in versione femminile, con in più il brivido di sapere che maneggia il bilancio dello Stato italiano, già messo male di suo. La sua ultima performance da Floris a La7 non ha deluso le aspettative, generando nello spettatore sentimenti confusi, tra lo sconcerto per l'evidente impreparazione della grillina, alla solidarietà umana per il tentativo di arrampicarsi sugli specchi e simulare una risposta senza saperla."

CHE FARE PER SCUOTERE GLI ITALIANI DAL SONNO DELLA RAGIONE? di Enzo Puro

In tanti di fronte alle sconcezze varie che stanno propinando i gialloverdi scrivono di augurarsi che gli italiani aprano gli occhi.

Figuriamoci se non me lo auguro anche io.

Solo che io sono consapevole che questo non potrà mai avvenire se chi si oppone a questa deriva non si dota di una infrastruttura social potentissima (non basta potenziare il PD, cosa che indubbiamente serve). Una struttura social in grado non solo di controbattere punto per punto alla comunicazione della macchina della paura e della macchina che costruisce frame pazzeschi ma anche una struttura che riesca a far vincere frame positivi. Cioè non potrà mai avvenire se chi si oppone non capisce che la lotta per l'egemonia e per il consenso si gioca oggi (molto più di ieri) sul terreno della comunicazione (che è altra cosa dalla propaganda).

A tal proposito faccio mie queste parole di Paolo Virzì: "Se prevale una narrazione di chiusura, di odio, ci tocca smontarla, raccontando altre storie: ci vorranno anni, ma è l’unico modo per curarsi dal peggio. Una volta mi capitò di leggere un libro di James Hillman sulle storie che curano. Lo sventolai sotto il naso di mia madre, che mi voleva medico, dicendole: hai visto? È come se fossi un dottore anch’io. Raccontare gli altri, come sono, cosa pensano, le paure che hanno quelli che fanno paura a noi, il loro desiderio di essere felici, raccontare, sì, significa provare empatia, ripartire dal fatto di essere esseri umani".

UNA BELLA AVVELENATA di Maria Amadesi

Perché l'hashtag "#senzadime#

Qualcuno storcerà il naso, ma a volte bisogna capirle le cose, bisogna dirle, la demagogia, la retorica, l'ambiguità che ha segnato la storia del Pd, dal 4 marzo in poi, ha deluso profondamente, ha allontanato tanti iscritti, e tantissimi simpatizzanti, e non mi interessa se qualcuno deciderà di togliermi l'amicizia, quando qualcosa non va, io lo dico.

La prima vergognosa mossa della direzione del Pd l'indomani della sconfitta fu quella di impedire a Renzi di parlare.

Quando in ogni luogo conosciuto, chi perde, ha l'onere di presentarsi ai propri elettori, anche quando si perde, non solo quando si vince. Martina prende la parola e relaziona la sconfitta, cosa che sta ancora facendo, dopo sette mesi!

Sette mesi di mea culpa (riferiti a Renzi) come se tutti gli altri non ci fossero stati, come se Martina non fosse stato accanto a Renzi, sempre, come se nessuno fosse stato ministro, segretario, sottosegretario, insomma, poltronari opportunisti.

Allora c'è un popolo che si ribella e nasce l'hashtag "#senzadime#.

Tutti, e dico tutti, come hanno afferrato le opportunità che Renzi ha dato loro, tutti altrettanto velocemente, hanno preso le distanze anche da sé stessi, dando luogo per sette lunghi mesi, allo spettacolo più mediocre che un partito possa dare.

Oggi emergono tante verità, come il caso Consip, persino scomode dentro al Pd, in 5 anni, mai, nemmeno una volta, si è sentita una voce a difesa del proprio segretario e premier, anzi tanti velocissimi a correre ai talk e in tutte le salse TV, a denigrare, ignorando il mare di fango gettato addosso a Renzi e alla sua famiglia, persino politici a lui vicini (vedi Lotti, l'ultima uscita è di Cuperlo, oggi ), ma chi ha sempre creduto nell’onestà del segretario, chi è stato sempre leale, chi ha visto la lotta di potere interna al partito, chi si è sentito rivoltare lo stomaco per quella litigiosità, che in realtà è stato uno dei motivi per cui il Pd è apparso inaffidabile e non è stato votato, ha manifestato con quell'hashtag, che è diventato virale!

Io mi chiedo, ma come si fa a raccontare che l'attuale governo sta distruggendo il buon lavoro fatto dai precedenti governi e al tempo stesso raccontare che le colpe del mondo sono di Renzi, è una contraddizione assurda. Come si fa a dire che Renzi non è stato vicino alla gente, vicino al mondo del lavoro, vicino a chi aveva bisogno, ma chi ha messo gli 80€, ai lavoratori, chi ha messo il reddito di inclusione e naspi, chi ha messo il dopo di noi, per le famiglie con invalidi, chi i soldi per la riqualificazione delle periferie, chi i soldi per l'edilizia scolastica, chi il bonus per la cultura ai diciottenni, e senz'altro dimentico qualcosa!

E ci venite a dire che la stagione di Renzi è passata, è da dimenticare, voi ambigui e falsi rancorosi, vedi la Mogherini, che per averla voluta in Europa Renzi si è beccato quell'indegno anatema da D'Alema, su cui tutti avete taciuto, e oggi pure lei si gira altrove, ma vergognatevi.

Parlate di unità, ma poi continuate a puntare il dito, nella speranza vi arrivi una poltroncina, disposti persino a vendersi a chi per 5 anni ha dileggiato, offeso, deriso, coperto di fango con Fake e una campagna denigratoria, mai vista, no, questo non può essere un partito democratico, perché dentro di democratico c'è ben poco.

È solo un Pd che distrugge se stesso mentre come il peggiore dei bigotti si batte le reni con corde a nodi in segno di pentimento per i peccati, la domenica, poi il lunedì ricomincia a peccare, fino alla domenica successiva!

E allora questo Pd #senzadime#.

Io voglio un Pd che guardi al futuro, non sepolcri imbiancati che stanno cercando di togliere la polvere da pizzi, merletti e veleni, io voglio un Pd che comprenda che l'Europa è il futuro, voglio un Pd moderno, adeguato ai tempi di una politica che si trasforma velocemente, che usi le correnti interne come dialettica per essere migliore, ma che abbia un capo capace, lungimirante, attrattivo, per recuperare gli elettori persi, e allora ci sono e ci sarò sempre!

A TESTA ALTA E CON LA SCHIENA DRITTA !!! di Cartoline democratiche.

Matteo Renzi, un Leader.

Nessun Leader politico, in tempi recenti, ha subito un attacco personale feroce ed indegno come Matteo Renzi!!! Vagonate e vagonate di fango a lui, ai suoi collaboratori e alla sua famiglia. La sua unica colpa, voler modernizzare e rendere più forte e credibile il nostro Paese insieme ad una Europa rinnovata. Un progetto politico che toccava rendite di posizione decennali, privilegi, spartizioni politiche, sociali e correntizie che hanno imprigionato negli anni l'Italia in una melmosa palude soffocando la crescita, i talenti, la vera democrazia partecipata. Tutto l'establishment consociativo di questo Paese e non solo, compresa parte del suo stesso partito), si è unito per fermare questo Leader coraggioso, capace e caparbio. Tutti insieme ci hanno provato politicamente, non ci sono riusciti (per ben due volte è stato democraticamente scelto con il 70% dagli iscritti e dagli elettori del Pd) quindi "lor signori" sono passati alla fase due: si sono uniti, più o meno palesemente, all' efficientissima macchina propagandistica populista che lo ha attaccato sul piano personale incrinando la sua immagine, la sua credibilità e con esse il progetto politico. Ci sono riusciti, lo hanno disarcionato, a costo della consegna del Paese al più becero, incompetente, irresponsabile, bugiardo, razzista ed intollerante governo di cialtroni PentaLeghisti. Questi sono i veri responsabili dello spettacolo indecoroso che oggi abbiamo sotto gli occhi. Sono questi "fenomeni delle spartizioni" a NON ESSERE CREDIBILI oggi che tuonano contro l'attuale governo e che chiedono unità!!!!! Hanno messo in campo in questi anni un disegno di battaglia scelto a tavolino. IPOCRITI!!! Matteo Renzi ha fronteggiato tutto questo con serietà, signorilità, stile politico. A viso aperto con coraggio e forza, merci rare in questo tempo di nani. Lo hanno piegato, ma non spezzato!!!! Il progetto politico e culturale che Renzi incarna e in cui Noi crediamo oggi è più valido e necessario che mai. Non ci rinunciamo perché, come scriveva un poeta " non c'è mai notte troppo lunga che possa impedire il sorgere del sole". Per il Paese. Per un futuro migliore.

Forza Matteo!!! Avanti insieme!!!!

SENZA CRESCITA NON C'E' REDISTRIBUZIONE di Alberto de Bernardi.

"Non c’è dunque nessuna ragione di “chiedere scusa agli italiani”: se lo si propone come indirizzo politico, come “manifesto” di una rifondazione del Pd, al di là delle prese di posizione estemporanee, significa non solo dare ragione ai nostri avversari, ma soprattutto ritenere che sia possibile attivare politiche di redistribuzione della ricchezza, che costituiscono l’essenza di ogni progetto riformista, al di fuori di quel “sentiero stretto” che è stato perseguito nel quinquennio precedente.

Ma fuori di esso si entra nella terra di nessuno nella quale il sostegno ai ceti deboli non si fa carico dei problemi dello sviluppo e della formazione del capitale sociale indispensabili per perseguire l’obbiettivo dell’eguaglianza.

Senza crescita non c’è redistribuzione e questo non è cedimento alle logiche del neoliberismo come ha sostenuto il candidato Zingaretti, quanto piuttosto aderire all’essenza più profonda del keynesismo, perché i diritti sociali hanno una natura profondamente diversa da quelli civili, avendo che fare con la produzione delle risorse economiche in grado di sostenerli.

Separare redistribuzione da produzione di ricchezza porta a Maduro, non a Keynes: altro che “critica al capitalismo!!"

VELTRONI RISCHIA DIDIVENTARE UN CATTIVO PADRE NOBILE di Umberto Minopoli.

Veltroni rischia di diventare davvero, e mi dispiace sinceramente, un cattivo padre nobile, diseducativo e fuorviante per i problemi del Pd. Lui è stato utile e innovativo per la sinistra, coraggioso e pedagogico. Ha il merito, infatti, di aver introdotto l’idea chiave, di rottura epistemologica, del progetto di “partito democratico” in Italia: un nuovo partito, a “vocazione maggioritaria”. Che significava? Due cose: un nuovo partito riformista, non massimalista e antagonista, ma di governo; una nuova identità, oltre le vecchie distinzioni ideologiche del 900 (socialisti, popolari, liberali ecc…). Unire i riformisti di ogni tradizione democratica sulla base di un’unica discriminante: i valori della democrazia liberale e della “società aperta” e la ripulsa di ogni estremismo e radicalizzazione. Ecco il Veltroni passato. Oggi, invecchiando, c’è’ un nuovo Veltroni. incomprensibile (letteralmente) e, ripeto, diseducativo. Il richiamo “maggioritario” e il disegno del Veltroni di 20 anni fa- unire i riformisti liberal-democratici e di governo di ogni famiglia politica e costruire una democrazia dell’alternanza- retrocede sullo sfondo.

LE DIFFERENZE SOSTANZIALI TRA IL DECRETO INDEGNITA’ ED IL JOBS ACT di Angelo Costa.

Quando sostenevo che il jobs act avesse allargato moltissimo la platea di lavoratori con diritti, la vulgata comune, specialmente a sinistra (quella dei Gilioli & co., che il precariato lo hanno visto con lo spirito di chi guarda i leoni durante un safari), era di sdegno.

Si rinfacciava al governo di aver abolito l'art. 18 e di aver reso più facile il lavoro precario.

Hai voglia a spiegare che far passare qualcuno da co.co.pro. a lavoratore subordinato significa dargli diritto a ferie, malattia e gravidanza, diritti sindacali, accesso al credito, copertura previdenziale senza buchi...

Niente, secondo la sinistra-sinistra il problema era semplice da risolvere: bastava ridurre la durata dei contratti a termine. Alla destra di governo non pareva vero di avere un'arma così tra le mani. È il sogno di tutti i populisti adottare una misura di destra facendola sembrare di sinistra.

E così nasce il decreto dignità. Risultati? In un mese 40.000 lavoratori dipendenti in meno, che presto saranno costretti ad aprire finte partite iva. Così potranno continuare a fare il lavoro di prima, ma senza diritti e senza contributi previdenziali. I datori di lavoro, in compenso, saranno liberi da qualunque obbligo e avranno anche la scusa di essere stati costretti, appunto, dal decreto.

Letto 3084

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Enzo Puro

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Aggiornato al 31 marzo 2018

 

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