Ecco, fatevi capire. E sorridete di più.
Una amarissima ma molto veritiera analisi dello stato delle cose presenti della sinistra italiana, del PD e delle bestie al governo. Un PD senza organizzazione e linea, e Lega e M5S uniti e compatti dietro i capi. Un branco feroce e senza pietà. Senza sentimento e passione. Proviamo a capire cosa possa servire per cambiare questa situazione difficile. Con consapevolezza e creatività. E naturalmente libertà di pensiero.
- Scritto da Elena Belletti
- Pubblicato in Politica
A maggio dell'anno prossimo, cioè tra poco più di nove mesi, si svolgeranno le elezioni europee e quelle amministrative in molte città.
Il Pd non ha una guida, non ha organizzazione, non ha una linea. Il Pd, quello che dovrebbe essere il maggior partito della sinistra italiana, non parla. O meglio parla a voci dissonanti tramite i maggiorenti delle diverse correnti, spesso con suoni stonati, discordanti tra loro, creando ancor più (laddove ce ne fosse bisogno) confusione e disarmonia. Il resto dei piccoli gruppi o movimenti o partiti a sinistra sono silenti come la neve che scende e quel silenzio è più assordante di mille parole gridate.
Al contrario nella Lega e nel M5S si leva una unica voce affidata nel primo caso a Salvini, nel secondo a Di Maio e tutti i loro, dal primo all'ultimo, rilanciano la linea che è unica, chiara, inconfondibile: difesa del gruppo e attacco al nemico, in branco. Un po' come fanno le società animali più organizzate, quando devono trovare cibo o difendere i cuccioli. Senza pietà da una parte, con ferocia dall'altra. Senza sentimento, emozione, passione, anzi. Con puro cinismo e ordine militare. E così facendo, dimostrando cioè compattezza forza muscoli, attirano a loro i deboli, gli esclusi, i disadattati, e, come direbbe Lucio Dalla, i cretini di ogni età.
Li attirano sul web e nella vita reale di ogni giorno. E lo fanno usando le parole chiave di un popolo e di una parte consistente del nostro Paese che da sempre si è dimostrato insofferente alle regole, impaurito e preoccupato dal "diverso", egoisticamente concentrato sulla propria vita e sulle proprie necessità, nella difesa del proprio orticello.
Parole come "migranti", "tasse", "Legge", "inclusione sociale", "solidarietà" sono usate con un preciso scopo, quello cioè che rende un vantaggio, il consenso, l'approvazione: prima gli italiani, tasse un po' meno (ma con l'imbroglio), la Legge ma per fare un po' come ci va, solidarietà ed inclusione sociale in realtà solo per i nostri: e giù like e esaltazione dell'egoismo, condivisioni e individualismo più sfrenato, illusione di essere un "insieme" ma in realtà tutti in una solitudine sconfinata.
E allora? Cosa fare? Quale ricetta, quale pozione magica, quale leadership? Come contrastare questa deriva?
Serve una reazione. È necessario riscoprire l'orgoglio del sapere e della conoscenza, dello studio e della competenza, del coraggio politico, della innovazione e del riformismo.
Serve un progetto che contenga questo tipo di impianto di base, un'ispirazione creativa, una nuova consapevolezza.
Servono uomini e donne capaci, liberi da lacci e lacciuoli, scevri da ricattucci di corrente, che stiano su un piano alto, distaccato dalle logiche di bassa convenienza o da mere rendite di posizione.
Serve la capacità, unita al coraggio, di ammazzare una volta per tutte quel maledetto "perfezionismo a sinistra", per cui c'è sempre qualcosa più a sinistra appena si è terminato di fare una cosa di sinistra. Fino al punto che essere di sinistra diventa sempre più difficile per pochi, così pochi che finiscono per andare a destra.
OCCORRE chiarezza delle posizioni, semplicità comunicativa, organizzazione delle idee.
OBIETTIVO? Aggregare le forze moderate, produttive, economiche su un progetto nuovo. Con uomini e donne capaci di ascoltare, ma soprattutto comprendere. Capaci di interagire e al momento giusto fare anche un passo indietro laddove serva trovare la sintesi su posizioni diverse. Usando intelligenza, senso di responsabilità, superando una volta per tutte quell'insopportabile massimalismo che ha portato troppo spesso la sinistra ad incassare sonore e cocenti sconfitte, giustificate infatti troppo spesso dal "non ci hanno capito".
Ecco, fatevi capire. E sorridete di più.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Articoli correlati da tag
- L’offensiva contro Italia Viva si è rivelata un disastro
- Perché nella lotta alla corruzione nessuno può insegnare nulla a Matteo Renzi
- Maestri d'arte e giocolieri. Il cortocircuito improvvisazione/bugia tra politici e giornalisti.
- Interpretare male l’esito di uno scontro può portare a perdere le battaglie
- Riflessioni sullo schianto