Il coraggio di Renzi in Europa che può smuovere le acque

In questo articolo riporto le posizioni di Jean Paul Fitoussi che elogia Renzi per il veto posto sul bilancio europeo. Secondo l’economista francese l’immobilismo europeo produce un devastante circolo vizioso perché rafforza l’estremismo populista e quest’ultimo mina i Partiti di governo che alla fine sono vittime di se stessi

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Il coraggio di Renzi in Europa che può smuovere le acque

In una intervista su l’Unità Jean Paul Fitoussi, professore emerito all’Istitut de etudes politiques di Parigi e alla Luiss di Roma, attualmente Direttore dell’Observatoire francois de conjoncture economiques si dice molto d’accordo con la mossa di Renzi di porre il veto sul bilancio europeo al fine di smuovere le acque di una UE stagnante e immobile e riconosce al giovane premier italiano coerenza tra quanto annunciato e la scelta effettuata.

Jean Paul Fitoussi parte dalla considerazione che “il grande male dell’Europa è l’austerità”. Tesi sostenuta anche nel suo ultimo lavoro “Il teorema del lampione. O come mettere fine alle sofferenze sociali”.

Per il prestigioso economista francese “l’austerità produce disoccupazione e la disoccupazione incrementa le disuguaglianze e tutto questo realizza la ricetta per la sofferenza sociale”.

E si domanda se è questa la ricetta che i governi europei intendono portare avanti. E li invita a dirlo chiaramente perché, secondo Fitoussi i governi europei dicono una cosa ma ne fanno un'altra.

Ciò che sgomenta è proprio questo: nei documenti licenziati dai vertici europei si dice di voler lottare contro la disoccupazione, soprattutto quella giovanile, e poi si continuano a porre in essere quelle politiche che cancellano ogni speranza e azzerano questi impegni presi sulla carta”.

Ed è questa la contraddizione che sta consegnando l’Europa ai populisti. Essa alimenta rabbia e frustrazione sociale e soprattutto dimostra “che i governi europei sono ormai governi provinciali perché non hanno più il potere e quel poco che hanno lo esercitano male. Il fatto più grave è che l’immobilismo produce un devastante circolo vizioso perché rafforza l’estremismo populista e quest’ultimo mina i Partiti di governo che alla fine sono vittime di se stessi.”

Fitoussi è molto netto su un punto quando afferma che “chi continua a sostenere l’austerità si scava la fossa, politicamente parlando, e consegna l’Europa alle Le Pen o ai Grillo. I populismi si nutrono di ciò, della stagnazione, della disoccupazione di massa.”

La mossa di Renzi di alzare il tiro e porre il veto al bilancio europeo è una mossa che “prova a smuovere le acque stagnanti dell’Europa della austerità. Un atto di coraggio con cui Renzi ha dimostrato coerenza tra quanto sostenuto a più riprese e la scelta sostenuta.

Porre il veto significa costringere i partner europei ad uscire allo scoperto perché senza unanimità il budget europeo non passa. Ed è un passo molto coraggioso perché indica gli ambiti strategici su cui indirizzare l’aumento delle risorse: l’emergenza migranti da un lato e dall’altro puntare sulla ricerca ed il sapere come leve fondamentali per la crescita e per intervenire sulla più grande emergenza sociale: la disoccupazione giovanile”.

L’intervista di Jean Paul Fitoussi riconosce quindi un ruolo importante a Renzi ed al suo governo in Europa e lo posiziona come il capofila degli anti-austerità.

Una posizione progressista, di sinistra che è largamente riconosciuta in Europa ma che trova difficoltà invece ad imporsi dentro la piccola sinistra-sinistra italiana che non fa sentire al premier il suo appoggio in una battaglia che, come dice Fitoussi, è strategica e coraggiosa. Ma ormai lo abbiamo capito la sinistra-sinistra italiana (archeologia allo stato purissimo) è ferma ai rancori per le postazioni di potere perse e prova a fare danni bloccando chi invece si batte per un rinnovamento vero in Italia e per superare il rigore cieco e l’austerità in Europa.

Post scriptum:

Potete leggere QUI cosa disse tra l’altro Renzi dopo il fallimento del vertice di Bratislava: Così parla un leader del socialismo europeo, un uomo di sinistra

In questo articolo del febbraio 2016 mi chiedevo: Ma Bersani e Speranza stanno con la Bundesbank o con Matteo Renzi? Tertium non datur

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Enzo Puro

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Aggiornato al 31 marzo 2018

 

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