Contro il degrado di Roma, vota Pascale
Alcuni ottimi motivi per scegliere una città giusta, laica, sicura, a misura di donna e bambino. Mettendo al centro dell'agenda politica la qualità della vita dei cittadini. Mario Pascale si presenta al consiglio comunale di Roma nella lista “Una rosa per Roma” a sostegno di Giachetti sindaco
- Scritto da Mario Michele Pascale
- Pubblicato in Roma
Il New York Times ha immortalato Roma come capitale del degrado. Lo ha fatto con ampio ed indiscutibile corredo iconografico. Immondizia a parte, una sezione di questo scempio è la violenza strisciante che si insinua nei quartieri. Si fomenta l'intolleranza, l'odio. Si gioca, per procura, una sporca guerra tra poveri contrapponendo residenti ed immigrati. Il tessuto sociale delle periferie si logora. I cittadini sentono di essere abbandonati. Il Campidoglio è lontano e non riesce a riconnettersi con i territori. E le destre avanzano …
Occorre dare una risposta. Una risposta ferma, decisa, chiara sia alla destra storica, sia a quella populista, manettara e schiumante odio del movimento cinque stelle, che a quella “opportunista” di Marchini, pronta a rinsaldare legami di convenienza con le gerarchie ecclesiastiche, vanificando anni di battaglie per i diritti civili, praticando, mi si perdoni il termine, un “rapporto orale” alle Conferenza episcopale italiana in cambio dei voti di quattro perpetue.
Roma è la capitale d'Italia. E' simbolo di laicità, di lotte per i diritti civili, di pari opportunità. Le grandi battaglie per l'aborto, il divorzio, le contrapposizioni per la giustizia sociale si sono giocate per le sue strade. Roma merita di più. La scelta è tra una città corrotta, in cui vige la legge del più forte, del più scaltro, del più mafioso o una città solidale, giusta, in cui il cittadino venga rispettato e la sua qualità della vita sia il centro intorno al quale ruota l'azione amministrativa.
Una città che non si fermi alle mura aureliane, ma che sussuma in se le cosiddette periferie e l'intera area metropolitana.
Io scelgo quest'ultima. Che vuol dire votare a sinistra, per Giachetti.
Perché votare Pascale al consiglio comunale di Roma?
Ho progetti chiari su come rendere la nostra città più sicura, su come conciliare i tempi del lavoro con quelli della famiglia, su come la nostra città possa diventare luogo dei diritti umani ed animali, sull'occupazione.
Ho un rapporto franco e produttivo con le comunità rom e sinti. Ho fatto parte del comitato per il disegno di legge per il riconoscimento culturale della minoranza rom e sinti. C'è convergenza su di una azione che, ponendo al centro la legalità, superi l'assistenzialismo in favore dell'autosufficienza economica. Che superi i campi di concentramento a favore di situazioni abitative stabili. Che veda al centro i diritti dei minori. Che allontani le sacche di illegalità, sia quelle nelle comunità che quelle rappresentate dai profittatori gagè senza scrupoli che speculano sulla pelle dei rom e dei sinti.
Una visione comune c'è. La volontà di proseguire anche. Il resto è lavoro da svolgere.
Credo nella figura della tagesmutter. Operatrice familiare che, nel suo domicilio, si prende cura dei figli degli altri. Costa meno di un asilo, non ha graduatorie, custodisce i bambini in un ambiente familiare ed interagisce con i genitori. Una rete di tagesmutter su base condominiale è anche una grande opportunità di occupazione, non solo giovanile. Una professione necessaria, ma bloccata dalla mancanza di un regolamento comunale, sul quale c'è il mio impegno.
Credo che accudire gli animali sia una faccenda seria. Esattamente come noi anche loro sono portatori di diritti. Il loro benessere va garantito da personale specializzato, adeguatamente formato e motivato, cui si possono affiancare le associazioni dei volontari. Ma non bisogna giocare al ribasso. I volontari, da soli, non possono gestire canili. Né è possibile garantire cure sanitarie e benessere con pochi spiccioli. Sono dalla parte dei lavoratori del canile di Muratella.
In ultimo voglio una Roma in cui le diversità vengano tutelate, in cui ci sia spazio per tutti ed in cui le risorse vengano ridistribuite secondo giustizia e necessità, non per filiazioni nepotistiche o secondo il capriccio dei potenti.
Una Roma che sappia dire di no ai poteri forti, alle grandi industrie, ai costruttori, al clero, quando in gioco c'è il benessere e la dignità dei propri cittadini.
Un sogno che si può realizzare votando Pascale al consiglio comunale di Roma, nella lista “Una rosa per Roma”.
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Mario Michele Pascale
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Aggiornato al 31 marzo 2018
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