Nessun complotto. Solo un trasparente regime mediatico giudiziario.
Accendo i riflettori sul solito copione. Si apre un indagine. I media scatenano una tempesta contro il PD. E’ la reazione di un vecchio pezzo di classe dirigente di questo paese (politici, uomini delle banche e debitori delle banche, pezzi di magistrature e pezzi deviati dello Stato, élite giornalistica che da anni è sulla cresta dell’onda). Per avere una idea della potenza di questa strategia mediaticogiudiziaria leggete di un fiato l’impressionante sequenza di errori giudiziari e conseguente tempesta mediatica che ha sempre avuto come obiettivo il Partito Democratico
Fossi un giornalista serio, oltre a domandare a De Benedetti quando intende restituire a MPS i finanziamenti che ha preso a suo tempo, metterei in fila una serie di avvenimenti degli ultimi anni e ci ragionerei sopra per un bel po’.
Sempre il solito copione.
Si apre un indagine. I media ed i talk show ci si buttano a pesce e scatenano una tempesta mediatica contro il PD che provoca sicuramente arretramenti nei sondaggi.
Poi tutto finisce con archiviazioni o assoluzioni. Ma il danno mediatico era ormai stato fatto.
Non amo le dietrologie ed i complotti. Amo però mettere insieme le coincidenze e quando le coincidenze sono troppe non parlo di complotti ma di una strategia evidente, fatta alla luce del sole.
Nessun complotto. E’ evidente invece che un vecchio pezzo di classe dirigente di questo paese (politici, uomini delle banche e debitori delle banche, pezzi di magistrature e pezzi deviati dello Stato, élite giornalistica che da anni è sulla cresta dell’onda) non può sopportare il tentativo di un giovanotto di Rignano sull’Arno di scalzare via tutti e di sostituirli con homines novi, giovani e che sono politicamente maleducati.
Non so se questi homines novi sono migliori delle cariatidi che stanno tentando si soppiantare. So che queste cariatidi non porgono l’altra guancia ed avendo gestito per decenni il potere utilizzano tutti gli strumenti per non farselo togliere. E’ umano. Lo comprendo.
E rispetto a ciò che è accaduto negli ultimi anni, alla tempesta mediaticogiudiziaria che è stata scatenata contro Matteo Renzi ed il PD credo si possa dire che sia un miracolo il fatto che Renzi ed il PD ancora sono in campo, forti e strutturati, e sono l’unico Partito che può contrastare il fasciopopulismo grilloleghista.
Per avere una idea della potenza di questa potenza mediaticogiudiziaria leggete di un fiato l’impressionante sequenza di errori giudiziari e conseguente tempesta mediatica che ha sempre avuto come obiettivo il Partito Democratico.
LUGLIO 2014
Scoppia il caso di Vasco Errani, Presidente della regione Emilia Romagna, accusato di aver favorito il fratello Presidente di una cooperativa. Errani si dimette. Tempesta mediatica sul PD. Grandi chiacchere nei salotti televisivi.
Scoppia il caso Matteo Richetti, probabile successorie di Errani, accusato di brogli nei rimborsi. Tempesta mediatica sul PD. La Gruber Formigli e Floris ci inzuppano il pane. Richetti rinunzia a candidarsi. Le elezioni vengono vinte ma con una astensione record.
Errani in seguito è assolto con formula piena e Richetti scagionato da ogni accusa.
MAGGIO 2015
Scoppia il caso di Vincenzo De Luca marchiato dalla Rosy Bindi, a ridosso delle elezioni regionali, come impresentabile. Tempesta mediatica sul PD e su Renzi, grandi chiacchere dalla Gruber, Formigli e Floris. La Bindi icona dell’anticorruzione.
Successivamente De Luca è stato assolto nei processi per cui la Bindi lo aveva dichiarato impresentabile.
MARZO 2016
Scoppia il caso Tempa Rossa. Una tempesta mediatica si abbatte sul PD e sul governo Renzi. Un ministro è costretto a dimettersi. La Gruber Formigli e Floris amplificano l’accaduto. Il PD cala nei sondaggi.
Ma l’indagine è stata successivamente archiviata.
APRILE 2016
Scoppia il caso di Stefano Graziano, Presidente del PD campano, accusato di collusioni con la camorra e voto di scambio. Anche in questo caso tempesta mediatica sul PD e su Renzi. La Gruber Formigli e Floris amplificano l’accaduto. Il PD cala nei sondaggi.
Ma alla fine Graziano è stato scagionato da ogni accusa.
MAGGIO 2016
Scoppia il caso di Renato Soru, condannato in primo grado per evasione fiscale. Tempesta mediatica sul PD e talk show in azione.
Renato Soru in questi giorni è stato completamente assolto in appello.
FEBBRAIO 2017
Scoppia il caso di Tiziano Renzi accusato di traffico di influenze nell’affaire Romeo. Tempesta mediatica sul PD e su Renzi. Ore ed ore di trasmissioni senza contraddittorio dalla Gruber, Formigli e Floris. Il PD cala nei sondaggi.
La Procura di Roma incrimina il Carabiniere che ha trascritto le intercettazioni e dimostra che erano state manipolate per incastrare Tiziano Renzi.
E’ avvenuto così, negli anni precedenti, anche per altri casi come per l’onorevole lucano Margiotta, per l’assessore alla sanità pugliese Tedesco, per l’ex Presidente della Provincia di Milano Penati, per l’ex Sindaco di Pescara Luciano D’alfonso.
Temo che sia così anche per la tempesta mediatica scatenata da Flebuccio De Bortoli contro Maria Elena Boschi.
In questo caso i media non si impossessano, emettendo subito la sentenza, di una indagine della magistratura che sbaglia spesso ma come si è visto è anche in grado di correggere i suoi errori (anche se c’è da lavorare nel colmare quel gap troppo lungo di tempo che esiste tra l’errore e la sua riparazione).
In questo caso è una delle espressioni della classe dirigente rottamata da Renzi che prova l’affondo, spalleggiato dai suoi colleghi della carta stampata e dei talk show.
Finirà tutto in una bolla di sapone.
Ma il danno mediatico per il PD è irrimediabile.
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Enzo Puro
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Aggiornato al 31 marzo 2018
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