Ma i Renziani sono fanatici?
Se esprimere le proprie idee diventa tifo da stadio
- Scritto da Marco Biondi
- Pubblicato in Politica
Mi capita spesso di esprimere opinioni favorevoli alle politiche del PD di Renzi. Non è una novità. Altrettanto spesso esprimo giudizi critici relativamente ad altre opinioni politiche. Fin qui, direi, tutto normale no? Normale dialettica, normale espressione del proprio pensiero. Poi leggi i commenti e ti deprimi.
“E ma voi del PIDDI!”, “Eh ma questo è tifo da stadio!”, “dici tutte minchiate, l’unica soluzione è il Movimento”. “Ah, il PIDDI, con tutto quello che avete combinato!”. Eccetera, eccetera, con litanie mandate a memoria.
E uno si domanda: ma dove è finita la vecchia dialettica politica per la quale uno esprimeva una idea, l’altro motivava la sua e ognuno si arricchiva?
Allora io una riflessione la farei, ed è questa: Se un leader politico rifiuta un confronto in TV (non ho tempo, devo prendere il bambino a scuola, ho avuto mal di pancia...), è pensabile che i suoi discepoli possano accettare un confronto sereno su programmi e risultati? La risposta scontata è purtroppo “no”, nessuna speranza! Che poi per argomentare bisogna anche avere qualche neurone, e quelli, purtroppo, in rete scarseggiano. Ma l’esempio può aiutare!
Che nostalgia delle vecchie tribune politiche! Io poi, un filo avanti negli anni (no, no è solo che ho buona memoria!!) mi ricordo addirittura le tribune condotte da un certo Ugo Zatterin, morto chissà quanti anni fa! Ma mi ricordo anche leader politici (oh, TUTTI, ogni partito era rappresentato dal proprio segretario!) che dicevano la loro! Perfino leader dei quali non condividevo nemmeno lontanamente l’orientamento politico (ad esempio Almirante, MSI) erano piacevoli da ascoltare! Poi è pur vero che i partiti erano sei, oggi, dopo le scissioni a sinistra sono diventati 124 o giù di lì, ma almeno la rappresentazione del parere politico e del programma era completa e consentiva all’elettore di orientarsi.
Oggi abbiamo un solo partito che è disponibile al confronto. Gli altri fuggono. D’altra parte, anche per chi dichiara di detestarlo, l’illustre precedente di Berlusconi che fuggiva ma poi vinceva le elezioni, temo abbia fatto scuola.
E così assistiamo a monologhi senza confronto, con pseudo giornalisti asserviti alle posizioni politiche del proprio editore che seguendo un copione pongono domande senza potersi permettere di obiettare sulle risposte. Giusto per fare un esempio, ma se Berlusconi rilegge le promesse di 17 anni fa, come si fa a non chiedergli: ma scusi, se il programma è lo stesso, gli alleati pure, perché non l’avete fatto quando eravate al Governo?
E in rete assistiamo a commenti estratti a sorte. Sono sempre le stesse frasi, messe a caso, prese dal cilindro e buttate li. Ci sono quelli bravi che vanno avanti a rispondere, almeno ci provano, poi ci sono quelli scarsi che ultimamente non mi fanno nemmeno più divertire. Gli dai una risposta secca e quello si vergogna e sparisce.
L’ultimo caso simpatico è stato uno che mi ha accusato di essere un tifoso di Renzi. Gli ho risposto così:
“È incredibile come proprio i seguaci del Guru di Genova parlino di tifo calcistico! Quello riguarda chi crede alle favole del reddito di cittadinanza. La mia posizione di orgoglioso sostenitore del PD di Renzi si basa sui risultati ottenuti in questi 4 anni, soprattutto considerando da dove è cominciata e con chi si è governato. La dovete smettere di credere ai complotti. Se però la smetteste non avreste alcun motivo concreto per continuare a sostenere la Casaleggio Srl. Quindi forse meglio per voi credere alle scie chimiche”. Oh, mica mi ha risposto!
Scusate tanto, miei amati lettori, ma secondo voi la Prima Repubblica era poi così brutta?
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Marco Biondi
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Aggiornato al 31 marzo 2018
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