Dialoghi sul Referendum (2/3). Il nuovo Senato. Ne parlano Socrate Critone Fedone e naturalmente Crizia

Pubblichiamo questo rifacimento dei Dialoghi platonici scritti da Amicus Plato, un nostro collaboratore che così vuole dare il suo contributo alla campagna referendaria per il SI. (2/3)

Letto 6805
Dialoghi sul Referendum (2/3). Il nuovo Senato. Ne parlano Socrate Critone Fedone e naturalmente Crizia

Dialoghi sul Referendum (1/3). Socrate Fedone e Critone discutono sulla possibilità che Renzicle voglia consegnare tutto il potere ad un solo Partito

Dialoghi sul Referendum (3/3). L’immunità parlamentare ed i risparmi. Ne parlano Socrate Critone, Fedone, Eurimaco e Crizia

CRITONE - Caro Socrate, come va?

SOCRATE - Bene Critone. Vedo che hai portato con te anche Crizia, mentre intravedo Fedone allorizzonte.

CRITONE - Sì, era molto interessato alla nostra discussione sul referendum costituzionale

CRIZIA - Sì, o Socrate. Ho voluto partecipare al vostro dibattito. Anche se ti avverto subito che ti darò filo da torcere. Sono parecchie le cose che non mi convincono di questa riforma.

SOCRATE - Ma noi siamo qui insieme a cercare la verità. Cosa non ti convince?

CRIZIA - Il nuovo Senato, ad esempio.

SOCRATE - Vale a dire?

FEDONE - Aspetta Crizia: prima che tu esprima i tuoi dubbi, ti ricordo cosa prevede la riforma. Se vinceranno i Sì, l’unica assemblea che darà la fiducia al governo sarà la Camera, che resta immutata negli attuali poteri e nel numero dei componenti. Il Senato, che viene ridotto a 100 parlamentari, avrà voce in capitolo solo su alcune leggi, in particolare quelle che riguardano i nostri rapporti con l’Unione europea, e le norme che riguardano l’ordinamento degli enti locali. Oltre alle leggi elettorali e a alle nuove modifiche della Costituzione.

CRIZIA - E questo potrebbe anche starmi bene, Fedone. Anzi, mi convince. Sono altre le cose che non mi piacciono.

SOCRATE - Ad esempio?

CRIZIA - Non si capisce bene la suddivisione delle leggi tra Camera e Senato, che porterà ancora più confusione di adesso. Poi i senatori saranno anche consiglieri regionali e sindaci, e non potranno svolgere entrambi i ruoli in modo efficace. E non li sceglieremo noi, ma saranno nominati. E tutto è regolato dall’articolo 70, che è troppo lungo, e non ci si capisce niente.

SOCRATE - Quanta foga Crizia. Dove hai letto tutte queste cose?

CRIZIA - Nel papiro di Travaglione sulla riforma. Lui sostiene che è un papocchio, che è meglio lasciare tutto come ora.

SOCRATE - Va bene amici, affrontiamo un tema alla volta. Cominciamo dall’articolo 70.

CRITONE: In effetti è lungo, o Socrate. E non è chiaro per niente. Mentre prima erano solo poche righe.

SOCRATE - Certo, perché prima bisognava solo dire che Camera e Senato facevano le stesse cose. Facile da scrivere, ma poi complicato nella pratica, con le leggi che continuano a passare dalla Camera al Senato. E basta anche cambiare una sola virgola, che devono tornare indietro, e così all’infinito.

FEDONE - D’accordo, ma l’articolo 70 resta complicato.

SOCRATE - Perché ora, diversificando i ruoli delle due Camere, c’è bisogno di una normativa più complessa e articolata. Ma proprio la lunghezza di questo articolo riduce al minimo i casi equivoci in futuro, e quindi garantisce una maggiore sveltezza del processo legislativo.

CRIZIA - Ma non si poteva scrivere più breve e più chiaro?

SOCRATE - Crizia, tu sei avvocato vero?

CRIZIA - Lo sai, Socrate.

SOCRATE - Non ti pare troppo lungo il Codice penale, troppo complicato?

CRIZIA - Ma che c’entra? Ci sono mille casi da prevedere, tutte le pene da dosare, le attenuanti, le scriminanti.

SOCRATE - Non sarebbe più semplice un diritto penale di una sola frase?

CRIZIA - Non è possibile, o Socrate.

SOCRATE - Certo che è possibile. E ho anche la frase: “Occhio per occhio, dente per dente”.

CRIZIA - Ma è barbarie, o Socrate.

SOCRATE - Però è semplice, breve e chiaro. Perché usare tutte le complicazioni del diritto penale e della procedura, quando si può risolvere tutto con una frase?

CRIZIA - Ma non basta una frase: bisogna valutare tutte le circostanze, se ci sono colpe, se ci sono attenuanti. Insomma, la complicazione è necessaria. Con una sola frase si rischiano di complicare le cose, invece di semplificarle.

SOCRATE - Appunto. Se una sola frase non basta nel diritto penale, perché mai dovrebbe bastare in quello costituzionale?

CRIZIA - Beh, messa così…

SOCRATE - E’ naturale che sia meno “facile” da leggere, per i non esperti, l’articolo 70 della nuova Costituzione, proprio perché non dice semplicemente che le due Camere fanno le stesse cose, ma ne distingue nel dettaglio i compiti.

CRIZIA - Va bene Socrate. Questo può anche essere. Ma non puoi negare che si crea una grande confusione. Ci saranno almeno dieci diversi procedimenti legislativi, invece di uno solo, com’è adesso.

SOCRATE - Chi lo dice questo?

CRIZIA - Travaglione, nel suo libro. Ma anche molti ex presidenti dell’Agorà.

SOCRATE - E quindi Travaglione, ne sono certo, enumererà tutti e dieci questi procedimenti nel dettaglio, vero?

CRIZIA - Non ne sono sicuro, dovrei consultare il suo papiro.

SOCRATE - Vai pure a casa a prenderlo.

CRIZIA - Non serve, ce l’ho sempre con me. Ora guardo.

SOCRATE - Mentre Crizia inizia la sua ricerca, Fedone e Critone, vi riferisco invece quello che so io. Ci saranno solo tre modi diversi di fare le leggi: monocamerali, vale a dire che verrà varate con il solo voto della Camera. Bicamerali: le leggi di interesse europeo o sugli enti locali, o quelle elettorali e costituzionali e in questi casi sistema sarà identico a quello odierno.

CRITONE - E il terzo modo?

SOCRATE - Se il Senato vorrà, potrà esaminare una legge approvata dalla Camera, e votare modifiche, Che la Camera potrà accettare o rifiutare a maggioranza semplice. Oppure, in alcuni casi ben delimitati, a maggioranza assoluta.

CRITONE - Ma si perde comunque un sacco di tempo

SOCRATE - No, perché i tempi sono stretti: il Senato avrà solo 40 giorni di tempo per approvare modifiche su una legge votata dalla Camera. Che poi deciderà definitivamente. Quindi basta passaggi interminabili: si risolverà tutto al massimo con tre votazioni, con tempi molto più brevi rispetto agli attuali

FEDONE - E gli altri sette modi?

SOCRATE - Io conoscevo solo questi tre. Ma aspetto che Crizia mi smentisca.

CRIZIA - Non trovo il punto, o Socrate, dove Travaglione elenca le dieci modalità legislative.

SOCRATE - Non abbiamo fretta Crizia, fai con comodo.

CRITONE - Però è vero, Socrate, che la composizione del Senato è infelice.

SOCRATE: Perché dici questo Critone?

CRITONE - Sono 100 persone, cinque nominati dal Presidente della Repubblica, e gli altri 95 scelti tra i consiglieri regionali o i sindaci. Di fatto avranno un doppio incarico, e rischiano di fare male sia questo che quello.

SOCRATE - Perché mai? Il Senato, avendo molto meno peso politico e molte meno cose da discutere, può anche riunirsi solo una settimana al mese, anche meno.

CRITONE - Possibile Socrate?

SOCRATE - Avviene già in Germania. La loro Camera delle autonomie, il Bundesrat, a cui si ispira il nuovo Senato, si riunisce di solito un giorno al mese.

CRIZIA - Eh, magari il Senato fosse come il Bundesrat.

SOCRATE - Perché dici questi Crizia? A proposito, le dieci nuove forme di legislazione?

CRIZIA - Non le trovo dettagliate. Si vede che Travaglione si è dimenticato di elencarle. Chissà perché.

SOCRATE - Già, chissà perché. Ma mi dicevi del Bundesrat.

CRIZIA - Beh, pare che sia molto più efficiente e democratico. Almeno così sostiene Travaglione.

SOCRATE - Perché?

CRIZIA - Mah, non ho capito bene.

SOCRATE - I componenti del Bundesrat vengono nominati dalle singole Regioni, e devono votare obbligatoriamente come detta loro il Parlamento regionale. Hanno quindi un vincolo di mandato. I nostri senatori, pur rappresentanti delle Regioni, non avranno tale vincolo, e saranno liberi.

CRITONE - Però anche noi i senatori non li eleggeremo.

SOCRATE - Chi dice questo Critone?

CRITONE - L’ho sentito dire sull’agorà

FEDONE - In effetti, o Socrate, saranno nominati dai Consigli regionali. Lo dice la nuova norma.

SOCRATE - Vero. Ma su indicazione degli elettori.

FEDONE - Cioè?

SOCRATE - Cioè, i Consigli regionali, rispettando le proporzioni tra le forze politiche presenti al loro interno, nomineranno persone scelte però dagli elettori. Probabilmente con un’elezione contestuale a quella del Presidente della Regione.

FEDONE - Questa però, o Socrate, è una tua supposizione. Nella nuova Costituzione si parla solo di “indicazione degli elettori”.

SOCRATE - Certo, è demandato infatti a una legge che verrà approvata dal Parlamento successivamente.

FEDONE - E se il Parlamento non l’approva? Doveva essere specificata subito la modalità concreta di elezione dei senatori. Questo passo della riforma è un pasticcio.

SOCRATE - Sicuro? Fedone, ricordi quando è entrata in vigore la Costituzione attuale?

FEDONE - Il 1° gennaio 1948.

SOCRATE - E la Costituzione prevede la Corte costituzionale e le Regioni, vero?

FEDONE- Certo, Socrate.

SOCRATE - Sai quando si è riunita per la prima volta la Corte costituzionale?

FEDONE - Nel 1956.

SOCRATE - Otto anni dopo. E quando si sono formate le Regioni?

FEDONE - Nel 1970.

SOCRATE - 22 anni dopo. Tu diresti che i nostri Costituenti sono stati pasticcioni, per avere inserito nel testo della Costituzione due organi che sono entrati in vigore 8 e 22 anni dopo?

FEDONE - No, davvero.

SOCRATE - La Costituzione non può prevedere tutto, anche i dettagli delle leggi elettorali, che infatti non sono inserite nella Costituzione. Alcuni aspetti sono inevitabilmente demandati a leggi di attuazione future. Questo vale anche per la nomina dei senatori su indicazione degli elettori. L’importante è che il principio sia stabilito.

CRITONE - Ma non si poteva rendere elettivo anche il Senato?

SOCRATE - Tutto si può fare. Ma se il Senato ha molti meno poteri della Camera, e deve diventare, di fatto, un luogo di confronto tra enti locali e governo centrale, renderlo elettivo avrebbe significato praticamente ricostituire il bicameralismo paritario, che questa riforma vuole cancellare. Se Camera e Senato hanno ruoli e poteri diversi, anche il modo con cui vengono eletti deve essere diverso: la Camera ha un ruolo politico preminente, e quindi è eletta direttamente dal popolo, senza mediazioni. Il Senato ha un ruolo subordinato, e quindi viene eletto indirettamente.

CRITONE - Ma si rischia di avere una Camera di nominati.

SOCRATE- Nominati? I consiglieri regionali e i sindaci sono tutti eletti, con tanto di preferenze. Sono certo più nominati gli attuali senatori, eletti in liste bloccatissime. E poi, ripeto, i senatori verranno scelti sulla base delle indicazioni degli elettori.

CRITONE - Ma anche allestero fanno così?

SOCRATE - Beh, in Inghilterra la seconda Camera, quella dei Lord, è addirittura nominata dal Re, e non ha alcun rapporto con gli elettori. Della Germania abbiamo già parlato. In Francia i senatori vengono eletti dai consiglieri degli enti locali.

CRITONE - Va bene, o Socrate. Ma ho un ultimo dubbio. Non sono troppi 5 senatori a vita su 100 senatori?

SOCRATE - Non sono senatori a vita. Sono senatori nominati dal Presidente della Repubblica.

CRITONE - Che differenza c’è?

SOCRATE - Questi senatori saranno in carica per soli sette anni, non rinnovabili.

CRITONE - Ah, ecco, anche quest’ultimo punto è chiarito.

CRIZIA - Ma non credere che sia finita qui, ho altre obiezioni, o Socrate.

FEDONE - anch’io.

SOCRATE - D’accordo, ma ne parliamo domani, che ora è tardi. Un saluto a tutti.

SEGUE...

Dialoghi sul Referendum (1/3). Socrate Fedone e Critone discutono sulla possibilità che Renzicle voglia consegnare tutto il potere ad un solo Partito

Dialoghi sul Referendum (3/3). L’immunità parlamentare ed i risparmi. Ne parlano Socrate Critone, Fedone, Eurimaco e Crizia

Letto 6805

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Amicus Plato

3 articoli pubblicati per un totale di 12'816 letture
Aggiornato al 31 marzo 2018

Articoli in questa categoria: « Uno meno uno I cinghiali e lo scoiattolo »