Dialoghi sul Referendum (1/3). Socrate Fedone e Critone discutono sulla possibilità che Renzicle voglia consegnare tutto il potere ad un solo Partito

Pubblichiamo questo rifacimento dei Dialoghi platonici scritti da Amicus Plato, un nostro collaboratore che così vuole dare il suo contributo alla campagna referendaria per il SI. (1/3)

Letto 11201
Dialoghi sul Referendum (1/3). Socrate Fedone e Critone discutono sulla possibilità che Renzicle voglia consegnare tutto il potere ad un solo Partito

Dialoghi sul Referendum (2/3). Il nuovo Senato. Ne parlano Socrate Critone Fedone e naturalmente Crizia

Dialoghi sul Referendum (3/3). L’immunità parlamentare ed i risparmi. Ne parlano Socrate Critone, Fedone, Eurimaco e Crizia

CRITONE - Salute Socrate, salute Fedone.

FEDONE - Salute a voi.

SOCRATE- Salute Critone, Salute Fedone. Come va la vita?

CRITONE - Bene. In questi giorni sto riflettendo a come votare al referendum per approvare la riforma della Costituzione voluta da Renzicle.

SOCRATE - Ah, e come sei orientato?

CRITONE - Onestamente sono un po’ dubbioso. Molte cose mi piacciono però…

SOCRATE - Però?

CRITONE - Ho paura di consegnare troppo potere a un solo partito.

FEDONE - Anch’io ho questo timore: ho sentito il sofista Travaglione che parlava di “torsione autoritaria”, diceva che il Sì metterebbe la democrazia in pericolo. E noi greci alla democrazia ci teniamo, si sa.

SOCRATE - E come potrebbe succedere questo, Fedone?

FEDONE - Per esempio un unico partito da solo potrebbe eleggere il Presidente della Repubblica, poi i giudici della Corte costituzionale, poi quelli del Csm. E non basta, sarà più difficile raccogliere firme per i referendum e per le leggi di iniziativa popolare.

CRITONE - Che ne dici Socrate? E’ giusto consegnare così tanto potere a un governo? Io voglio un governo che funzioni meglio, ma anche un’opposizione che possa farsi rispettare. Del resto, potrebbe finire all’opposizione anche il partito che ho votato.

SOCRATE - Per prima cosa Critone, vorrei capire bene di cosa stiamo parlando. Come fa un partito a eleggere da solo il Presidente della Repubblica?

CRITONE - Ho sentito parlare di “combinato disposto”, ma non ho capito di che si tratta.

FEDONE - Io lo so: dal momento che con l’Italicum un solo partito avrà la maggioranza assoluta, con questa maggioranza potrà eleggere da solo il Presidente e i giudici di nomina parlamentare. Per questo, dice il sofista Travaglione, bisogna votare No anche contro l’Italicum.

SOCRATE - Ma l’Italicum è oggetto del referendum?

CRITONE - Mah… Non so.

SOCRATE - Fedone?

FEDONE - No, non è tra le materie oggetto del referendum.

SOCRATE - Il primo punto quindi è appurato: votando No non si cancella l’Italicum, che resta in vigore comunque.

FEDONE - Ma il combinato disposto…

SOCRATE- Vediamo un po’ Fedone. Qual è la maggioranza in seggi che dà l’Italicum?

FEDONE - il 54 per cento, 340 seggi su 630 alla Camera.

SOCRATE - E al Senato?

FEDONE - AL Senato non c’è l’Itailcum: i senatori saranno solo 100 e verranno scelti in proporzione alle forze politiche rappresentate nelle singole Regioni.

SOCRATE - E’ possibile che una forza politica da sola abbia oltre il 50 per cento dei senatori?

CRITONE - Mah, mi pare difficile.

FEDONE - Molto difficile, dovrebbe avere la maggioranza in quasi tutte le Regioni, e forse nemmeno ce la farebbe.

SOCRATE - Diciamo però, per comodità, che la forza politica che ha la maggioranza dei deputati alla Camera ha anche la stessa maggioranza al Senato, 54 senatori su 100.

FEDONE - Impossibile Socrate!

SOCRATE - Diciamo così, vediamo dove ci porta il discorso. Ebbene, quanti parlamentari servono per eleggere il Presidente della Repubblica?

CRITONE - La metà più uno.

SOCRATE - Sicuro Critone?

FEDONE - No, Critone, in realtà la nuova Costituzione cambia la norma: il Presidente deve essere eletto da almeno 3/5 dei parlamentari.

SOCRATE - 3/5 in percentuale sarebbero?

FEDONE - il 60 per cento, vale a dire 438 parlamentari.

SOCRATE - Come farebbe quindi un partito con il 54 per cento dei parlamentari a eleggere da solo il Presidente della Repubblica, se serve il 60 per cento dei voti?

CRITONE - Non può, o Socrate.

SOCRATE - Non potrebbe neanche se, per qualche miracolo, in Senato controllasse 70 senatori. 340+70 fa 410. Il totale dei parlamentari è 730. 410 su 730 è appena il 56 per cento.

FEDONE - Quindi la maggioranza sarà obbligata a coinvolgere le opposizioni, o almeno una parte, nella scelta del Presidente.

CRITONE. Proprio come avviene già adesso.

SOCRATE - No Critone. Con la Costituzione in vigore oggi è ampiamente possibile per la maggioranza di Governo eleggere il Presidente della Repubblica senza chiamare in causa le opposizioni. Non solo, ma è effettivamente successo in diverse occasioni. Per l’elezione di Segni nel 1962, ad esempio, o per quella di Napolitano nel 2006.

CRITONE - Quindi il nuovo sistema garantisce di più le opposizioni.

SOCRATE - Senza dubbio.

FEDONE - Aspetta o Socrate. Basteranno i tre quinti dei presenti al voto, non di tutti i parlamentari.

SOCRATE - E quindi?

FEDONE - Quindi gli elettori potranno essere anche molto meno di 438, basterà che le opposizioni si assentino.

SOCRATE - E perché mai dovrebbe assentarsi?

FEDONE - Boh, non saprei. Magari per protesta contro un nome particolarmente sgradito.

SOCRATE - E quindi, per protestare contro un nome sgradito, si assenterebbero favorendone l’elezione, quando basterebbe essere presenti in aula per impedirla. Ti pare logico Fedone?

FEDONE - No, non molto.

CRITONE - E’ assurdo, o Socrate.

SOCRATE - Appunto. Quindi conta poco il fatto che valga la maggioranza dei 3/5 dei presenti e non del totale dei parlamentari. Anzi, di fatto si tratta una garanzia ulteriore per l’opposizione.

CRITONE - E per i giudici della Corte costituzionale e del Csm?

SOCRATE - Vale lo stesso, resta la soglia dei 3/5, quindi del 60 per cento.

FEDONE - Va bene, tre giudici della Consulta verranno eletti dalla Camera, e sappiamo che non è possibile che un partito abbia la maggioranza del 60 per cento. Ma due vengono eletti dal Senato.

SOCRATE - Dove però abbiamo calcolato che, vista la ripartizione proporzionale dei senatori (ne parleremo meglio un altro giorno) è anche qui praticamente impossibile che i due giudici vengano eletti dalla maggioranza.

CRITONE - Va bene Socrate. Ma i referendum popolari? Travaglione dice che aumenta il numero delle firme, sarà più difficile organizzarli.

SOCRATE - Qual è la norma attuale, la conoscete?

FEDONE - Certo, bisogna raggiungere 500 mila firme. E il referendum è valido se vota il 50 per cento + 1 degli elettori totali.

SOCRATE - Nella nuova Costituzione questa regola resta immutata.

FEDONE - Ma sei sicuro Socrate? Io ho sentito dire che le firme aumentano a 800 mila.

SOCRATE - Ci saranno due possibilità diverse. La prima è seguire la regola attuale. Ci sarà anche una seconda modalità: se si raccoglieranno 800 mila firme, il quorum verrà abbassato alla metà + 1 degli elettori delle precedenti elezioni politiche.

CRITONE - Quindi c’è una possibilità in più.

SOCRATE - Certo, per favorire i referendum che suscitano davvero un forte interesse tra i cittadini.

FEDONE - E le leggi di iniziativa popolare? Le firme vengono triplicate, questo non puoi negarlo, o Socrate.

SOCRATE - Non lo nego. Erano 50 mila, e vengono portata 150 mila.

CRITONE - Ecco, e questo avviene perché il governo ha paura del popolo.

SOCRATE - Al contrario. Viene stabilito che, diversamente da oggi, le leggi di iniziativa popolare che vengono promosse da almeno 150 mila cittadini devono obbligatoriamente essere discusse in Parlamento.

CRITONE - E prima non succedeva?

SOCRATE - Assolutamente no. Venivano portate in Parlamento e regolarmente ignorate.

CRITONE - Sei certo di quel che dici, o Socrate?

SOCRATE - Sapete quante leggi di iniziativa popolare, dal 1946 ad oggi, sono state approvate dal Parlamento?

CRITONE - Forse una ventina, o Socrate.

SOCRATE - No, soltanto 3. E circa la metà non sono mai state discusse. A che pro avere una raccolta facile, di 50 mila firme, per poi lasciare queste proposte di legge a prendere polvere alla Camera?

CRITONE - Non hai torto, o Socrate.

SOCRATE - Come vedete, Fedone e Critone, dialogando le cose diventano più chiare. Pensateci sopra prima di votare, e poi scegliete.

CRITONE - Grazie Socrate. Ma ci sono altri aspetti della riforma che non mi convincono. Magari ne riparliamo.

FEDONE. Sì, però domani, che mia moglie mi aspetta.

SOCRATE - Anche Santippe mi aspetta. E sapete bene che caratterino è. A domani.

SEGUE…

Dialoghi sul Referendum (2/3). Il nuovo Senato. Ne parlano Socrate Critone Fedone e naturalmente Crizia

Dialoghi sul Referendum (3/3). L’immunità parlamentare ed i risparmi. Ne parlano Socrate Critone, Fedone, Eurimaco e Crizia

Letto 11201

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Amicus Plato

3 articoli pubblicati per un totale di 12'816 letture
Aggiornato al 31 marzo 2018