I tempi che non ritornano più
Il caso ha voluto, guarda la combinazione a volte, che la minoranza dem si sia riunita in un teatro negli stessi giorni in cui è in corso la Leopolda e ne hanno scelto uno che si chiama Vittoria, forse in segno scaramantico o in virtù dei loro tempi passati e che non sono tornati più
- Scritto da Donatella Manfrin
- Pubblicato in Politica
No, che non si parli di scissioni per carità, però si sappia che la vera sinistra è al teatro perché "qui sono presenti le bandiere del Pd" "Renzi è troppo debole per affrontare tutti i problemi che ci sono" "Senza di noi il Pd non esiste" parole di Cuperlo, il bradipo che ho votato e di cui mi sono pentita amaramente quasi subito. Lo stesso Cuperlo che ha mollato la presidenza del partito per pura stizza.
Mentre il buon Bersa tiene a precisare in una intervista a Repubblica che lui è in cerca di tessere.
Sembrano dimenticare tutti e due quante nuove iscrizioni hanno portato i banchetti in questi ultimi giorni, iscrizioni fatte nel Pd, non nel partito di uno o dell'altro.
Criticano Renzi perché governa con il centro destra di Alfano, loro che per vent'anni hanno avuto a fianco Berlusconi.
Si indignano di un appoggio esterno di Verdini quando tutti quelli che hanno beccato a rubare sono del Pd vecchia guardia.
Ma davvero credono che noi iscritti ed elettori del Pd siamo ancora disposti a stare seduti ad aspettare con gli occhi bendati?
Non tutto quello che ha fatto e fa Renzi è perfetto ma perlomeno fa e ha portato nel partito quell'entusiasmo che si era sopito.
Io ero del Pd anche quando Bersani ha votato quella porcata di legge Fornero, perché non dovrei essere del Pd oggi dove si fanno provvedimenti che si possono comunque migliorare?
A suo tempo ho criticato aspramente Renzi e la sua Leopolda per mancanza di simboli del partito ma con il senno del poi ho capito che le bandiere non servono a granché se si rimane convinti della propria posizione considerandosi dei buoni politici che alla fine della fiera non hanno combinato una beata fava.
Non servono bandiere per rispettare le regole che ci sono tra minoranza e maggioranza, regole che non accettano ora che in minoranza ci sono loro.
Non servono bandiere per capire che si danno la zappa sui piedi da soli visto che non sanno rassegnarsi a quella che è stata la loro sconfitta.
Non servono bandiere sventolate per capire che se proseguono con questa linea, dando in pasto quotidianamente agli avversari politici motivi di attacchi, il pericolo è di ritrovarci populisti come Salvini e Grillo perché diciamolo, Berlusconi l'ha steso Renzi non certo loro.
Il Pd è nato come partito di centro sinistra, riformista, europeista e progressista, lo dimenticano forse i purissimi di sinistra?
Tra l'altro la Leopolda, come la loro, è stata aperta a chiunque avesse avuto voglia di parteciparvi, mica come D'Alema che riunisce i suoi a cena offrendo, presumo, il suo ottimo vino ma a porte blindate.
Il Pd è degli elettori, di quelli che hanno scelto con elezioni democratiche chi dev'essere alla sua guida, si rassegnino una buona volta e cerchino di non farlo affondare, basterebbe solo che avessero l'onestà di guardare indietro per capire tutti gli errori commessi nel passato e non ripeterli.
Dati social all'8 febbraio 2016
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Donatella Manfrin
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Aggiornato al 31 marzo 2018
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