Un nuovo corso per la politica italiana
La rottamazione, una parola che bene ha rappresentato lo spartiacque fra la vecchia e la nuova politica
- Scritto da Francesco Coraggio
- Pubblicato in Politica
Rottamazione come espressione del cambiamento, sia in termini di approccio ai problemi che di cambiamento dei protagonisti. Quello che meglio è stato colto dalla gente, culminando nel successo delle europee del 2014, è stato proprio il fatto che fosse arrivata l’ora per un ricambio della classe politica.
Il successo di Matteo Renzi che, al secondo tentativo vince le primarie del PD, per i più significa proprio questo, ricambio dei protagonisti della politica. Poi addirittura il ragazzotto che viene dalla provincia, non cresciuto all’interno dell’apparato del partito, arriva a Palazzo Chigi.
Da subito l’impressione di trovarsi a suo agio, vara un consiglio dei ministri ridotto e nella parità dei sessi…una novità. Nel discorso di insediamento si da delle scadenze stringenti; suscita ilarità, avrebbe sbattuto il muso.
Arrivano i primi attacchi, parolaio, inadeguato, incompetente. Invece le cose cominciano ad andare per il loro verso, le scadenze per lo più vengono rispettate: il jobs act, gli 80 euro, le riforme costituzionali procedono, la riforma elettorale procede, in politica estera viene più apprezzato che in Italia (Obama, lo considera interlocutore privilegiato per la questione mediterranea e non solo).
E’ cambiato il linguaggio, diretto, esplicito (forse un po’ troppo), non replica ai singoli attacchi evita gli scontri, parla in generale di “gufi”, mentre il Paese ha bisogno di ottimismo e positività.
Gli attacchi cominciano ad essere più diretti; chi c’è dietro Renzi?
La massoneria, le banche, la finanza internazionale, persino Marchionne.
Man mano che la riforma costituzionale esauriva il suo iter, il pil ritrovava il segno positivo, l’occupazione cominciava a crescere, il debito cominciava a stabilizzarsi (in percentuale) il fronte degli oppositori prende sempre più consistenza e si fa più martellante (l’informazione, la sinistra interna al PD, naturalmente le opposizioni).
Il parolaio, il guascone diventa il Robin Hood alla rovescia, il massone, l’uomo dei poteri forti, addirittura per il M5S il mafioso.
Il culto della dietrologia a tutti i costi, specificità prettamente italiana, riempie le notizie ed i dialoghi politici. Non si parla di ciò che si è fatto, bensì dei reconditi motivi per cui si è fatto, oppure di ipotesi di cose che potrebbero essere fatte. Un guazzabuglio di discussioni inutile ed incomprensibile, che disorienta le persone e offusca i risultati raggiunti.
A nessuno passa neanche per l’anticamera del cervello che dietro non ci sia nulla, che non ci sia nessun recondito ed inconfessabile obiettivo; ma semplicemente l’impegno di una persona, senz’altro intelligente, che sente di poter dare un contributo determinante al suo Paese. Un premier che con naturalezza, in conferenza stampa, a domanda risponde che guadagna 5000 euro al mese ed ha 30.000 euro sul conto, e ciò gli basta.
Diceva Kissinger.” La politica italiana è incomprensibile, nulla è come appare”.
Ecco forse, e mi auguro, che Renzi stia, faticosamente, ma con determinazione cambiando il corso della politica italiana; finalmente come auspicava Kissinger le cose sono per come appaiono.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Francesco Coraggio
18 articoli pubblicati per un totale di 201'799 letture
Aggiornato al 31 marzo 2018
www.facebook.com/francesco.coraggio.9
Articoli correlati da tag
- L’offensiva contro Italia Viva si è rivelata un disastro
- Perché nella lotta alla corruzione nessuno può insegnare nulla a Matteo Renzi
- Maestri d'arte e giocolieri. Il cortocircuito improvvisazione/bugia tra politici e giornalisti.
- Interpretare male l’esito di uno scontro può portare a perdere le battaglie
- Riflessioni sullo schianto