Il compagno Casini
Il desiderio di centrosinistra senza centro
- Scritto da Marcella Bordigoni
- Pubblicato in Politica
Devo dire la verità anche a me Casini un tempo non piaceva quando era alleato con Berlusconi.
Però Casini ha abbandonato Berlusconi dieci anni fa e per fortuna non ha mai cambiato idea. Sono convinta che questa scelta l'abbia fatta nel momento in cui era più difficile farla, cioè nel momento massimo del consenso berlusconiano, quando tutti erano inginocchiati di fronte a lui, giornalisti compresi. Oggi Casini non è una persona diversa, lui è sempre stato un moderato, una persona rispettosa che continua ad avere alcune idee che non condivido, ma il suo comportamento una volta deciso in quale parte deve stare, è quello di assoluta lealtà e correttezza. Cosa non da poco, ma di cui probabilmente pochi si interessano, io lo trovo invece un atteggiamento fondamentale. Sono sicura che oggi si usa il nome di Casini per sostenere che il nostro partito sta compiendo delle deviazioni andando oltre la sinistra. Certo è vero, Casini non è mai stato uno "di sinistra", ma facciamo un po' di attenzione: il primo governo Prodi aveva solo alleati di "sinistra"?
Il PDS tra i suoi alleati nel 1996, aveva a quanto risulta il PPI, cioè il partito popolare italiano nato dalla DC, che in quel governo ebbe tre ministri e 10 sottosegretari. Rinnovamento Italiano, il partito di Lamberto Dini, con tre ministri e due sottosegretari. L'Unione democratica, cioè il partito di Antonio Maccanico, nato dal Partito Repubblicano che ebbe un ministro e un sottosegretario.
Senza rappresentanza invece c'erano proprio tutti i partiti di sinistra e con l'appoggio esterno da parte di Rifondazione comunista Bertinotti divenne Presidente della Camera.
Quindi diciamolo, quello era un governo con una componente di centro, superiore a quella di oggi, ma nessuno si sognò mai di dire che il PDS era un partito di destra, che Prodi era qualcosa di diverso da un guerrigliero appena uscito dalla Sierra Maestra come pare molti siano convinti...
Oltre i due governi Prodi, credo sia giusto ricordare il governo D'Alema e il successivo governo Amato, alleati del compagno Kossiga, noto rappresentante della sinistra. Lo stesso Massimo D’Alema anni fa pensava ad un futuro del centrosinistra in cui il Partito Democratico doveva spostare il suo baricentro, sia sul versante a sinistra, sia al centro, dando proprio a Pier Ferdinando Casini il compito di raccogliere al centro tutti quei voti dei moderati che il Pd non riusciva a racimolare, altro che Renzi il divisivo…
E il segretario Bersani le alleanze con Casini le ha fatte, eccome! Come in Sicilia per l’elezione di Crocetta. Però da quanto si può capire l’importante è non parlarne troppo, e agire senza farsene accorgere. Infatti pare che oggi tutti si siano dimenticati, in questo furioso tentativo di cancellare la verità dei fatti, e vogliono ricordare solo ciò che fa comodo.
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Marcella Bordigoni
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Aggiornato al 31 marzo 2018
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