Matteo Renzi…e se fosse veramente una persona semplice…ma determinata?

“Qualche anno fa ho scommesso sul fatto che avrei cercato di cambiare la politica. A distanza di anni dico … che non so se cambierò la politica ma la politica non cambierà me.”

Letto 73878
Matteo Renzi…e se fosse veramente una persona semplice…ma determinata?

E’ stato accusato di tutto, democristiano (manco fosse una offesa, visto che il suo predecessore, Letta, lo è veramente, e perché? Il PD è la fusione fra la margherita e l’ex PCI), parolaio, guascone, buffone, e chi più ne ha ne metta. Dimenticavo l’ultima, ad opera di Cuperlo: “Matteo esci dal talent”.

Poi si scopre che a distanza di 2 anni si è realizzato l’inimmaginabile: riforma del lavoro, riforma della P.A., unioni civili, il dopo di noi, la riforma della scuola (assunzione a regime di 160.000 precari) le riforme costituzionali, ed altri provvedimenti come la cancellazione dell’IMU per la prima casa, gli 80 euro ecc. ecc. Nessun altro governo è mai riuscito a tanto. Tutto ciò in una condizione ambientale delle peggiori, recessione, migranti, Brexit, ed il macigno tutto italiano del debito.

Quello che colpisce in Renzi è la schiettezza, una qualità che fa a pugni con la politica; lo è allo stesso modo con la Merkel e con i suoi compagni di partito. Ha attaccato pubblicamente la Merkel: “solo una volta sono state infrante le regole, e lo si è fatto per la Germania e la Francia. Ha battuto i pugni in Europa perché il problema migranti fosse un problema europeo; ora il “migration pact” sta per diventare realtà. Tutto ciò mentre la minoranza DEM e la stampa italiana lo attaccava e derideva affiancandolo nel comportamento a Berlusconi.

Ma allo stesso modo colpisce l’umanità e la semplicità che traspare dai momenti di commozione.

All’indomani dell’affondamento del barcone con 500 migranti a bordo, senza esitazione ha dichiarato che l’Italia avrebbe recuperato quella nave per dare umana sepoltura a quei fratelli, costi quel che costi. E così è stato.

Nell’ultima direzione, rispondendo a Cuperlo dice “Lo sapessero cosa significa avere a che fare con un sistema di sicurezza personale che ti impedisce di andare a vedere tuo figlio giocare a calcio perché si vergogna di te”.

Qualche settimana fa in tv, rispondendo alla domanda: presidente quanto guadagna? Ha risposto in maniera semplice e naturale: 5.000 euro al mese, poi ha aggiunto netti, pausa, mi bastano, è un buon stipendio. Aggiungo io, è lo stipendio di un dirigente medio del ministero, è 1/3 dello stipendio di un parlamentare, o di un consigliere regionale; 1/5 di un conduttore di talk show, 1/4 del segretario di un sindacato, e via dicendo. Però lui ha detto che gli bastava, che era un buon stipendio.

Tollerante, ha tollerato che la minoranza del partito lo attaccasse quotidianamente, gli tendesse trappole, si dissociasse dalle decisioni di partito. Prima Fassina (con il suo “segretario non di consento” detto in direzione), poi Cuperlo, nell’ultima direzione, “Matteo esci dal talent”.

Caro Cuperlo, ma quale talent? Quest’uomo, avrà anche sbagliato qualcosa, ma ha fatto l’inimmaginabile, persino il commesso viaggiatore, andando in tutto il mondo a trovare investitori per l Italia. Caro Cuperlo, proprio tu, che nient’altro hai fatto che scrivere i discorsi per D’Alema per 20 anni. Quando mai sei andato in fabbrica, nelle periferie? Quando mai ti sei messo in gioco? Quando mai hai amministrato qualcosa?

Ha dimostrato di non portare rancore. L’ultima è di ieri, ha telefonato a De Magistris accettando la disponibilità a collaborare su Bagnoli. De Magistris in campagna elettorale rifiutò di partecipare al tavolo di Bagnoli, e nel comizio di piazza Plebiscito si rivolse a Renzi  in maniera a dir poco irriguardosa. Però Renzi non ha esitato a passarci su ed accettare il contributo, anche se tardivo, di De Magistris.

Ecco, mettendo insieme questi fatti, perché questi sono fatti, mi viene da pensare: e se Renzi fosse veramente una persona semplice (sicuramente in gamba, intelligente, scaltro, determinato), un cittadino? Un cittadino che per cambiare la politica non sale sui tetti, non fa la rivoluzione, non fa saltare i tavoli, non sfascia tutto. No lui è un cittadino DEMOCRATICO, lui la politica la vuole cambiare democraticamente, dal di dentro, facendo politica.

Una parte politica, usa chiamare i suoi parlamentari cittadini, credo impropriamente, quelli li chiamerei burattini; ma ne parleremo un’altra volta.

Mi piace ricordare, a supporto della mia convinzione la frase conclusiva di Renzi all’ultima direzione del partito: “Qualche anno fa ho scommesso sul fatto che avrei cercato di cambiare la politica. A distanza di anni dico a chi mi conosce e chi no, che non so se cambierò la politica ma la politica non cambierà me. Sarò sempre con gli stessi ideali e a chi mi crede invischiato in un sistema di plastica, in un regime di potere, dico che stiamo restituendo all'Italia una speranza". 

Letto 73878

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Francesco Coraggio

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Aggiornato al 31 marzo 2018

 

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