Così parlò Zarathustra

Solo dal caos può nascere una stella danzante

Letto 4793
Così parlò Zarathustra

Così parlò Zarathustra per bocca di Friedrich Whilhelm Nietzsche e non mi farò certo intimidire dall’aura sulfurea che circonda e avvolge il grande filosofo tedesco, soprattutto se visto da sinistra. Immaginando la situazione politica del nostro paese, attualmente più vicina all'idea corrente e condivisa di caos che a quella di un luogo ordinato e tranquillo, è relativamente facile cedere allo sconforto, deprimersi, desiderare con forza un’azione drastica, rivoluzionaria che ponga fine a decenni di sofferenze.

Ma riflettendo col necessario distacco sul tema, è invece altrettanto facile capire che le condizioni per partorire la stella danzante di un futuro finalmente “normale” per l’Italia possono esserci tutte. Proprio in questo momento. Proprio dal magma ribollente di una crisi economica che sembra eterna, dai venti di guerra che soffiano sull’Europa, di movimenti migratori come mai si erano visti a memoria generazionale, un assetto nuovo può finalmente radicarsi nel nostro paese. Non ne faccio una questione di partiti o di uomini, o per lo meno non solo. Quello che può e deve finalmente verificarsi in Italia è la progressiva archiviazione di alcuni pesantissimi files che ingombrano e appesantiscono da troppo tempo hardware e software del nostro paese, condannandolo a vivere una democrazia sempre in bilico, sempre a rischio di default.

Fascismo e comunismo sono fantasmi del passato. Il primo è stato una ferita profonda, sofferta direttamente sulla nostra carne, culminato nella catastrofe bellica che ha segnato il nostro novecento. Il secondo una luminosa speranza di rivincita per tante persone, rivelatasi però negli anni sterile e ambigua, di fatto impotente a cambiare concretamente il corso degli eventi politici.

Entrambi sono morti e sepolti. Ma qualcuno ha cercato, e con successo, di agitare ulteriormente questi macabri fantocci per un tempo insopportabilmente lungo, lucrando potere, privilegi, vantaggi piccoli, grandi, perfino giganteschi.

E’ ora che ci si renda conto che questo tempo è scaduto. La protesta urlata fine a se stessa, le divisioni stucchevoli che caratterizzano la sinistra come una tara genetica inevitabile, le nostalgie irragionevoli che ancora affiorano in una destra che non è mai riuscita a diventare liberale dovranno fatalmente lasciare il posto a un approccio politico serio, maturo.

E’ questa la posta in gioco. La rivoluzione italiana, la stella che può finalmente nascere contro ogni pronostico garantendo a pieno titolo l’ingresso del nostro paese tra le democrazie occidentali più solide e, in prospettiva, più prospere e giuste.

Letto 4793

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Giorgio Cavagnaro

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Aggiornato al 31 marzo 2018

 

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