La Ministra Boschi esce rafforzata dalla mozione di sfiducia respinta con ampi numeri

Al di là delle polemiche di parte, il dato inoppugnabile che emerge dal risultato finale sulla mozione di sfiducia contro la ministra Boschi è che il governo e, in particolare, la ministra ne escono fortemente rafforzati

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La Ministra Boschi esce rafforzata dalla mozione di sfiducia respinta con ampi numeri

A destra del PD regna sovrana l'anarchia con le destre ormai liquefatte e incapaci di costruire una sola posizione unitaria condivisa anche solo su come e se votare la sfiducia.

A sinistra il nulla unito al niente ha prodotto il vuoto assoluto politico e progettuale frutto e sintesi manifesta di varie debolissime e insignificanti posizioni personali di singoli parlamentari terrorizzati all'idea della scomparsa politica e della perdita della poltrona.

Su tutti aleggia, però, la sconfitta e la fine del M5S che, senza guida politica certa, dilaniato da guerre intestine e diatribe locali esplose nella selezione dall'alto dei candidati alle amministrative e nella chiusura dell'accordo con il governo per le nomine dei giudici costituzionali, vede oggi 1/5 del gruppo parlamentare votare contro la mozione di sfiducia presentata da essi stessi.

Il governo e il partito guidato da Matteo Renzi rimangono l'unico elemento di vera stabilità politica e di garanzia per il presente e il futuro del Paese.

Lo stato disastroso in cui versano i suoi oppositori, fotografato chiaramente dal voto di fiducia alla Camera, rappresenta per il premier un'opportunità, dovuta anche alla sua capacità di governo, ma anche un sovrappiù di responsabilità, su di lui si fondano le uniche possibilità per l'Italia di uscire definitivamente fuori dalle secche in cui qualcuno vorrebbe ricacciarla.

Questi tremendi mesi di suo governo, dalla crisi economica, la crisi ucraina, quella greca, gli sbarchi, la gestione dell'Expo, la guerra alle porte di casa e gli attacchi terroristici al cuore dell'Europa, hanno dimostrato che gli italiani che lo votarono alle primarie di appena due anni fa, avevano ragione.

Matteo Renzi ha però, da oggi, una consapevolezza in più, in questa sua battaglia per restituire dignità all'Italia, non è solo.

128 Dati social all'8 febbraio 2016


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Angelo Argento

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Aggiornato al 31 marzo 2018

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