Politica liquida o solida?

Ovvero, la politica la fanno i Partiti o le Srl?

Letto 4495
Politica liquida o solida?

Casaleggio dichiara in Mondovisione che la democrazia rappresentativa, quella dei partiti è finita o destinata a scomparire, perché il futuro, già cominciato, è la democrazia diretta attraverso la rete. E racconta degli ambiziosi obiettivi che così si potranno raggiungere, citando, tra l’altro, “porre fine alla corruzione, combattere l'evasione fiscale, ridurre le tasse, proteggere l'ambiente, migliorare l'istruzione e accelerare l'innovazione".  

E qui mi appello ai miei lettori: chi glielo dice che un conto sono gli elettori e un conto sono i legislatori? Ancora una volta si ha l’impressione di essere costantemente in campagna elettorale. Casaleggio, lascia stare i proclami e raccontaci quali sono i legislatori che avete eletto il 4 marzo. Chi sono? Dove sono gli economisti? Dove sono gli esperti di diritto del lavoro? Dove sono gli esperti ecologisti? Noi, ad esempio, avevamo Padoan all’Economia, voi chi mettete? Tra le decine di persone che sei riuscito a far eleggere, mi fai i nomi di qualcuno che potrebbe essere adatto a sostituirlo? Ah, scusa, una precisazione: ci avete frantumato gli zebedei con Renzi che non era eletto! Non vorrai di certo proporre qualche “esterno” a fare il ministro, vero?

Egregio Casaleggio, erede dinastico del Fondatore della SRL che vuole gestire la nostra Nazione, ti confesso una cosa: i politici devono essere dei professionisti, devono avere una storia, delle competenze specifiche, devono saper affrontare interlocutori preparati, devono confrontarsi con colleghi esteri e sapere di cosa parlano. Dei tuoi “eletti”, quanti credi rispondano ai requisiti che ti ho elencato? Di certo non c’azzecca nulla il tuo candidato premier che, al massimo, può saperci dire quanto costava il Caffè Borghetti allo stadio San Paolo! Stai attento, Casaleggio! Alla prova dei fatti, la propaganda elettorale finisce di produrre risultati e restano i vuoti e le nullità. Per farti capire meglio, restano le buche, infinite, giganti, quasi senza fondo del più grande fallimento mai sperimentato in una città: la Roma della tua Sindaca Raggi!

A proposito, sono andato a ripescare due post pubblicati nel mio libro, che possono illustrare abbastanza bene cosa ne penso. Eccoli:

22 dicembre 2016

Essere politico di professione è diventato un insulto. Meglio dire che uno fa il contrabbandiere. Per un contrabbandiere si trovano giustificazioni sociali, per il politico no. È ora di tornare con i piedi per terra.

Gli Stati e le Città si amministrano con politici che hanno delle competenze derivanti da studi ed esperienze professionali. I Parlamentari sono definiti “legislatori” ovvero sono quelli che scrivono, propongono e motivano le nuove Leggi. I soldi pubblici devono essere amministrati da persone competenti. Ma adesso non va più di moda. Dà maggiore affidamento una casalinga di uno che ha alle spalle una carriera “politica” nella quale ha gestito, amministrato, proposto leggi.

7 aprile 2017

A cosa servono i partiti?

Politica liquida, democrazia diretta, rappresentanza in-intermediata.

Di cosa stiamo parlando? Possono questi principi e questi sistemi sostituirsi ai partiti politici nella conduzione di un Paese democratico? Secondo me no, e qui cerco di spiegare perché.

Prendiamo l’esempio dei 5Stelle. Pretendono di prendere decisioni nella gestione del Paese, attraverso consultazioni in rete. Ciò significa che, senza controllo né validazione di alcun tipo, si farebbero leggi, accordi internazionali, politiche di bilancio, delle quali l’unica responsabilità è delegata alla rete, quindi a nessuno.

Viceversa, un Partito come il PD (altri con le stesse regole non ne conosco) fa le primarie, fa i congressi, vota per le mozioni, ed imposta le politiche di governo sulla base della linea politica che prevale nelle consultazioni, ma che fa capo chiaramente ad un soggetto fisico, che è colui che viene eletto segretario e che è anche designato alla guida del Governo del Paese. Tutta la responsabilità della politica di Governo, ricade sul segretario.

Se il Governo non ottiene i risultati promessi, ed il partito perde voti, il segretario non verrà più confermato, e si darà spazio a qualcun altro che abbia le capacità e la credibilità per ottenere i risultati attesi dagli elettori. Questa si chiama democrazia.

Se oggi il PD non ha più segretari come D’Alema o Bersani, è perché la loro leadership non ha prodotto i risultati che l’elettorato si aspettava. Se non abbiamo più segretari come Veltroni o Fassino è perché, sconfitti alle elezioni, si sono dimessi e non si sono più ripresentati. Questa è democrazia e questa è la garanzia che diamo agli elettori Italiani. Cosa che nessun altro Partito è in grado di dare.

Governare un Paese è compito di enorme responsabilità e non può essere affidato senza una chiara identificazione ed assunzione personale di tale responsabilità. Non per nulla così funziona in tutti i Paesi democratici del Mondo, salvo che nelle dittature.

 

Il libro “Pensieri nella rete” è disponibile per acquisti on-line o in libreria. Chi vuole, lo può acquistare direttamente cliccando sull'immagine.

Qui è possibile consultarne un estratto

Letto 4495

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Marco Biondi

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Aggiornato al 31 marzo 2018

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