Ex Fiera di Roma. Una scelta ideologica che rischia di procrastinare abbandono e degrado?

I rischi che sono insiti nelle scelte che si fanno per la valorizzazione di aree pubbliche o private dismesse. Il caso della ex Fiera sulla Colombo per la quale il neo assessore grillofascio Berdini ha tagliato drasticamente le cubature compensative. Non resta altro che vedere cosa accadrà

Letto 6071
Ex Fiera di Roma. Una scelta ideologica che rischia di procrastinare abbandono e degrado?

Una delle sfide più importanti che le grandi città hanno è quella della valorizzazione di tanti edifici ed aree private o pubbliche dismesse.

E la sfida deve evitare due pericoli opposti: 1) una speculazione e non il giusto profitto da parte dei privati siano essi proprietari dei manufatti o partecipanti ad un bando di realizzazione e gestione, 2) l’immobilismo che porta al degrado di quelle aree.

Sgombriamo innanzitutto il campo da un equivoco alimentato da certa urbanistica gruppettara e cioè che quegli interventi possano essere fatti prevedendo in essi solo funzioni pubbliche (in questo caso i Comuni dovrebbero espropriare gli immobili mandando in default per i prossimi 50 anni i propri bilanci).

L’unica possibilità, fissando regole certe, è quella del coinvolgimento del privato che dovrà sopportare tutti i costi.

E quando si coinvolge il privato l’abecedario da rispettare deve tenere conto di 3 sostenibilità:

  1. la sostenibilità ambientale, cioè il progetto non deve avere impatti ambientali devastanti e semmai deve migliorare l’esistente
  2. la sostenibilità urbanistica, cioè il progetto deve rispettare le leggi urbanistiche ed i piani vigenti
  3. la sostenibilità economica, che è la cosa più complicata e vuol dire che il privato che si accolla i costi dell’intervento deve averci un guadagno che reputa giusto altrimenti non fa l’intervento.

Mi sono tornate in mente queste semplici nozioni leggendo l’altro giorno che l’ineffabile ex compagno Berdini, oggi assessore grillofascio della Raggi, ha abbattuto le cubature previste fino ad ora da tutte le giunte precedenti per la valorizzazione degli immobili della ex Fiera di Roma sulla Colombo.

Il taglio è drastico. Di per se è una buona cosa e viene privilegiata la sostenibilità ambientale. Sicuramente si rispetterà la sostenibilità urbanistica.

Bisogna però capire adesso se questo taglio drastico sarà sostenibile economicamente per i privati che dovranno valorizzare gli immobili.

Ho dei grandissimi dubbi che ci possano essere imprenditori privati che si accollino l’intervento con quel taglio e quindi il destino degli ex capannoni della Fiera di Roma sulla Colombo rischiano di restare a lungo un monumento di archeologia commerciale abbandonato e regno di sporcizia e di abbandono.

Ed una scelta ideologica apparentemente positiva rischia di trasformarsi nel suo contrario, degrado ed abbandono.

Non c’è che restare in attesa. Con i migliori in bocca al lupo per i residenti dei quartieri limitrofi.

Letto 6071

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Enzo Puro

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Aggiornato al 31 marzo 2018

 

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