Formiglieide, le case, la privacy ed il cattivo giornalismo militante
In questo articolo ci si interroga collettivamente su chi ha più potere oggi dove tutto è comunicazione, se il giornalismo militante abbia a che vedere con l’informazione, se la privacy per la signora Formigli abbia lo stesso peso di quello della signora Renzi e se l’odio vada bloccato sempre non solo quando riguarda noi. Si chiarisce che una comunità di uomini liberi non prende ordini da nessuno e si racconta come tutto questo casino è nato.
La vicenda della opulenta casa di Corrado Formigli ha sollevato sui social tante polemiche ma anche tanti approfondimenti su un tema che è cruciale e cioè quello del rapporto tra la comunicazione e la politica in un’epoca in cui non siamo più ai tempi dei giornalisti che scoprirono il Watergate armati solo del loro fiuto e di una macchina da scrivere.
Umberto Mosso, Isa Russi, Marcella Bordigoni, Manrico Trovatore, il Riformista, affrontano la questione da angolature diverse. Riportiamo in questo articolo i brani più salienti, a nostro avviso, dei loro post e lo facciamo al fine di provare a dare una certa organicità alla riflessione collettiva nella certezza, come chiosa Manrico Trovatore, che noi staremo sempre con gli scomunicati.
CHI HA PIU' POTERE OGGI, NELLA SOCIETA' DOVE TUTTO E' COMUNICAZIONE?
(di Umberto Mosso)
Nella vita politica di oggi, dove tutto è comunicazione, ha più potere un politico che per parlare a qualche migliaio di persone se le deve andare a cercare, a spese sue, spostandosi in giro per l’Italia più volte ogni settimana, o un giornalista che ogni settimana, magari più volte, parla con centinaia di migliaia, a volte milioni di persone in un colpo solo, giocando in casa, nel comfort di uno studio televisivo e coadiuvato da una redazione che, oltre tutto, non paga lui?
Chi dei due ha più opportunità di comunicare col maggior numero di persone, quindi di formare l’opinione pubblica, diciamo pure la possibilità di conformarla alla propria opinione, che è una prerogativa del tutto politica?
OGGI IMPERA SOLO IL GIORNALISMO MILITANTE CHE POCO HA A CHE VEDERE CON L'INFORMAZIONE.
(di Umberto Mosso)
Il giornalismo militante ormai impera dappertutto ed è un gioco più o meno sporco che ha poco a che vedere con l’informazione, ma ne ha oggettivamente più con la battaglia politica extraparlamentare. Che si combatte con giornalisti ed editori schierati lungo un fronte subdolo. Perché la gran massa di chi legge o ascolta immagina che difronte al politico di turno, per definizione uno di parte, ci sia un professionista indipendente, che non è interessato se non a comunicare la realtà dei fatti. MA IN QUANTI SAPPIAMO CHE NON È COSI'?
Quindi, al netto delle “porcherie” sulle vite private dei giornalisti, che devono avere solo una dura condanna senza appello, l’argomento che c’è differenza tra la vita privata di un politico e quella di un giornalista, che usa con insistenza pervicace quella del primo per istillare nel pubblico l’idea che questi stia mentendo, è un argomento vero, ma che VA INTERPRETATO AL CONTRARIO rispetto a quanto sostiene la corporazione dei giornalisti.
Si tratta di due uomini pubblici che svolgono una funzione pubblica, ma il politico è quello più vulnerabile, in netto svantaggio mediatico. Fino ad essere esposto pubblicamente e illecitamente nella sua vita privata, torchiato sui suoi dati personali da chi immagina che la sua missione sia quella di sbugiardarlo secondo la sua opinione.
NON C'E' NESSUNA DIFFERENZA TRA LA PRIVACY DELLA SIGNORA FORMIGLI E QUELLA DELLA SIGNORA RENZI, DEI FIGLI DELL'UNO E DEI FIGLI DELL'ALTRO.
(di Isa Russi)
Dunque il suo timore circa la pubblicazione della foto della sua casa è dovuto ad una questione di sicurezza per la moglie e i figli, timore condivisibile visto il numero di pericolosi idioti in giro. Allora chiedo se essere un politico può non tenere in considerazione l'aspetto "sicurezza" per la propria famiglia, se sia lecito, a corollario di una supposta trasparenza, pubblicare le foto della sua casa, e se non lo è come mai non si è levata una voce di protesta, da leader politici e/o dall'intero o quasi ordine dei giornalisti, quando ciò è accaduto. Chiedo se la signora Formigli ha più diritto a sentirsi sicura rispetto alla signora Landini Renzi, se i Formigli juniors hanno maggiore diritto a recarsi a scuola in tranquillità più di quanta ne abbia Ester Renzi
Sulla disparità del dovere di trasparenza tra un politico e un giornalista di cui tanto si parla, non concordo, trovo che se uno risponde al popolo in quanto amministratore, l'altro contribuisce alla formazione dell'opinione pubblica che decide in finale del destino del politico (i casi degli ultimi anni, a cui proprio Formigli è affatto estraneo, ne forniscono ampia dimostrazione), ma sono disponibile a discuterne, sul diritto dei famigliari alla sicurezza invece no!
LA CASETTA DI FORMIGLI: MARCELLA BORDIGONI CI RACCONTA COME TUTTO E' NATO E COME POI E' FINITO
Tutto è nato dal fatto che un mio amico conosceva la notizia per sue questioni personali, ce lo ha detto e noi abbiamo pubblicato la foto, chiedendo semplicemente se la casa di Formigli poteva essere interessante come quella di Renzi le cui foto sono state diffuse e pubblicate in ogni dove.
Pare invece che Formigli si sia molto arrabbiato, eh già ...pesa parecchio vedere violata la propria intimità familiare, lui ci dicono non è un politico, non è sotto indagine...quindi non è giusto parlare della sua casa.
Ma come?? Quindi Renzi è un personaggio pubblico e Formigli è uno sconosciuto? Renzi è sotto indagine e Formigli no??
NO qui bisogna fare una precisazione, perché proprio le interviste come quella di Formigli portano a questa confusione, Renzi NON è indagato, non c'è alcuna indagine sulla sua casa e nemmeno sulle sue conferenze, al massimo c'è un’indagine sulla diffusione di notizie riservate sia sui conti bancari che sulla casa di Renzi...già pare che l'unica indagine esistente sia quella con Renzi denunciante...
Ma la storia mica finisce qui... Formigli furbo come una volpe ha deciso di denunciare Luciano Scalia, un nostro amico che ha come tutti noi pubblicato la foto, l'aggravante è che Luciano Scalia è il figlio di Miriam Mafai...ed è renziano....mannaggia... come si può sopportare una cosa simile??
Probabilmente essendo l'unico nome conosciuto, Formigli pensa di guadagnarci qualcosa?? E su che cosa? Sulla pubblicazione di una foto?? E perché?? Casa di Formigli è sotto protezione come l'ingresso di Fort Knox? ...
Non credo proprio, non concluderà proprio nulla.
Però in compenso ha buttato in questa occasione una certa dose di letame contro Matteo Renzi accusandolo di chissà quali misfatti, come se lui avesse ordinato tutto questo e ora bastasse un sopracciglio alzato per farci smettere.
Qualcuno comunichi a Formigli che noi facciamo quello che vogliamo anche senza il permesso di Renzi, se lo ficchi in testa.
Comunque c'è la conclusione... poche ore fa sono arrivate le parole di solidarietà a Formigli da parte di Zingaretti... quello che non ha mai aperto bocca in nessuna occasione, quello che se anche avesse visto Renzi buttato a terra e colpito a calci e pugni, avrebbe dichiarato di non aver sentito nulla.
UNA COMUNITA' DI DONNE E DUOMINI LIBERI NON PRENDE ORDINI DA NESSUNO.
(di Manrico Trovatore)
Non c’è modo di far comprendere a chi vive una realtà deformata che una comunità di donne e uomini liberi non prende ordini; che in essa convivono persone di vario temperamento ed entusiasmo, che fra essi c’è chi non vede Piazza Pulita, chi non sa chi diamine sia Formigli, chi si è fatto una risata e ha detto “Hai visto come lo ha fatto pezzi, Renzi a quel tipo?” e anche chi “Voglio trovare un modo per curare Formigli facendogli assaggiare la sua medicina.”
Ma possiamo riuscire a farlo comprendere a gente del calibro e dell’obiettività di Massimo Giannini? O di Salvo Sottile, che paragona la pubblicazione della foto della casa a un “messaggio di Totò Riina”? O allo stesso eroe eponimo della saga dei Formiglions, che sembra pensare che la sua privacy debba essere protetta perché non è "un senatore e un ex-premier"?
NOI RESTIAMO SEMPRE CON GLI SCOMUNICATI!!!
(di Manrico Trovatore)
Quelli che hanno fatto a gara a nascondersi per non dare solidarietà alle violazioni della riservatezza della famiglia Renzi, hanno fatto a gara ad esprimerla a San Corrado Martire. Noi restiamo, come sempre, con gli scomunicati. Sempre più fieri di esserlo. In conclusione confesso che –purtroppo- Matteo Renzi non mi ha dato alcun incarico perché scrivessi questo articolo. E non mi farà l’onore di mettergli un like o di condividerlo. Siccome non appartengo alla tribù dei Formiglions, gli vorrò bene lo stesso.
CARO FORMIGLI L'ODIO VA BLOCCATO SUL NASCERE, NON SOLO QUANDO COLPISCE NOI.
(da un articolo del Riformista)
Non c’è nessuna inchiesta sulla casa di Renzi, eppure per lui non vale la regola della privacy, non c’è riguardo nei confronti della sua famiglia.
Si mette tra parentesi che non c’è nessun rilievo penale, ma poi si va avanti in quello che appare sempre di più un atto di killeraggio.
Ma ha ragione Formigli. È sbagliato incitare gli animi, accettare l’odio social. Ma l’odio va bloccato sul nascere, non solo quando colpisce noi, quando ci fa comodo.
L’intervista a Renzi di giovedì scorso, non aveva lo scopo di aiutare a capire, ma di condannare. Non voleva aiutare lo spettatore a farsi una idea, ma aveva lo scopo di convincere chi ascoltava della colpevolezza dell’imputato. Anche se non era imputato.
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Enzo Puro
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Aggiornato al 31 marzo 2018
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