Non ti muovere. Lasciati Massacrare (senza il diritto di difesa)
“Solo che io, cresciuto leggendo Chesterton, sono affezionato alla sua frase in cui definisce la democrazia come il governo dei maleducati e l'aristocrazia come il governo degli educati male. Mai stato aristocratico io”. (dal libro Avanti)
- Scritto da Francesco Coraggio
- Pubblicato in Politica
Sono ormai 4 anni che Matteo Renzi è arrivato nella stanza dei bottoni, vi è entrato e ne è uscito, in discontinuità con il passato, di sua volontà.
Grazie alla sua carica innovativa, alla novità che rappresentava, agli obiettivi ambiziosi che si poneva, contrapposti ad una politica che in Italia ed Europa aveva perso ogni credibilità, è riuscito nell’impresa di arrivare al timone del Paese.
Nei 1.000 giorni nessuno ha fatto mai quanto lui; cose giuste, sbagliate, certamente con l’obiettivo di migliorare il Paese. Lui ha una visione; la sua esperienza amministrativa locale gli consente di sapere quali sono i gangli della burocrazia da modificare. Ha l’idea innovativa per la sinistra, ma molto pragmatica, che per creare posti bisogna che le imprese siano competitive; quindi comincia da lì. Attacca le aree di privilegio. Insomma la storia la conosciamo è sotto gli occhi di tutti.
Il sistema comincia ad attaccarlo, da centro, da destra e da sinistra.
Lui non risponde, continua con la sua propaganda, anche bulimica (errore di comunicazione) vuole convincere della bontà della sua visione, fino alla noia, delle cose fatte e delle cose che vanno ancora fatte. Più lo attaccano e più mette sul tavolo i temi, vorrebbe che si parlasse dei contenuti, non dei gossip, della dietrologia, delle cose futili. Battaglia persa.
Costituisce talmente un pericolo per il potere costituito, quello che non si vede, il sottobosco della pubblica amministrazione, le corporazioni, i sindacati, l’informazione, che si arriva ad attaccarlo anche negli affetti.
Il caso Consip, in qualsiasi democrazia avrebbe mobilitato tutto l’arco costituzionale di fronte ad un atto eversivo. Invece, i media continuano a trascurare e minimizzare l’unico aspetto gravissimo della vicenda. Cioè, che corpi dello Stato hanno falsificato e costruito prove per attaccare il presidente del consiglio in carica.
Gli amanti della democrazia, quelli che avevano paura della legge elettorale, che avrebbe dato troppo potere al premier, non si preoccupano, invece, che un PM e il NOE costruiscono prove false a carico, usano disinvoltamente le intercettazioni, le danno illecitamente in pasto ad un certo tipo di stampa.
Renzi, continua a ribadire: io credo nella giustizia, voglio che faccia il suo corso. Sarebbe una cosa normale, neanche questo basta.
Esce il suo libro AVANTI. Un libro dove si vede l’uomo Renzi, battagliero, toscanaccio, ma persona semplice, colto, padre di famiglia, rispettoso e forte dei valori cristiani.
Belle quelle pagine dedicate alla moglie ed i figli. Li non si bara. Sono cose che dice da 4 anni, come le altre che si possono leggere nel libro, in 4 anni non è mai andato in contraddizione né a parole né nei fatti.
Nel libro affronta, tra gli altri, 3 temi su cui è stato attaccato, e su cui non ha mai replicato se non dicendo la storia un giorno dirà come sono andate veramente le cose.
Il caso Letta.
Per tutti questi anni, è stato attaccato perché ha silurato Letta per prenderne il posto come premier. Famosa la frase “Enrico stai sereno”. Frase che è stata usata per dire quanto lui fosse, bugiardo, spregiudicato e traditore.
Bene, nel libro rivela finalmente i fatti: a chiedere di prendere il posto di Letta è stata la minoranza del PD; sì, Speranza e Cuperlo hanno chiesto a Renzi di dare nuovo impulso al governo, visto che Letta in un anno poco aveva fatto. E’ la versione di Renzi? NO è la verità. Speranza, in una intervista al Corriere è stato costretto ad ammettere che ciò che Renzi riporta nel libro è la verità.
E allora 4 anni di attacchi per il caso Letta? Chi deve chiedere scusa?
Caso elezione del Presidente della Repubblica.
Era in vigore il patto del Nazareno con Silvio Berlusconi; aveva ad oggetto le riforme costituzionali necessarie al Paese. Berlusconi, contrariamente a quanto dice Renzi, afferma che nell’accordo c’era anche l’elezione del PdR.
I fatti. Mentre si discute fra le varie forze politiche, Berlusconi contatta D’Alema, il come e quando lo racconta Labate sul Corriere della Sera, e con lui convergono sul nome di Giuliano Amato. Il giorno dopo Berlusconi riferisce a Renzi (segretario del PD, mentre D’Alema era un non parlamentare a cui faceva riferimento la minoranza PD) che sul nome di Amato c’è accordo con la minoranza PD. Insomma Berlusconi comunica a Renzi che lui e D’Alema lo hanno scavalcato.
D’Alema non smentisce la telefonata e l’accordo; però dice “ho ricevuto la telefonata, non l’ho cercata”. Però neanche ha informato il segretario del suo partito, come avrebbe dovuto fare.
Chi ha tradito i patti? Chi ha tradito il partito ed i suoi organi?
Renzi a quel punto reagisce trovando i numeri per eleggere Mattarella.
A quel punto Renzi viene accusato di aver rotto il patto del Nazareno e di aver fatto una azione di forza nel partito, lui che ne era il segretario, non chi non avendo cariche, sottobanco, ne aveva scavalcato gli organi.
La diatriba con De Bortoli. Il bue dice cornuto all’asino.
De Bortoli. Accusa Renzi di odore di massoneria, oltre ad essere un maleducato.
La risposta di Renzi, arriva proprio nel libro; meriterebbe di essere riportato tutto il virgolettato, semplicemente perché in se contiene la descrizione che Renzi fa di se stesso e dei suoi valori. Per cui rimando al libro.
Riporto solo una frase: “De Bortoli dovrebbe essere affezionato a quella straordinaria massima scolpita nel frontespizio del Guardian dal 1821 – il commento è libero ma i fatti sono sacri - a volte sceglie invece di anteporre il proprio giudizio alla realtà dei fatti”. Per un giornalista è una gran botta, anche se cercata.
E poi, chi è più vicino alla massoneria, chi ha frequentato la parrocchia o chi ha diretto per 20 anni i giornali più vicini al potere, il Sole24ore e il Corriere della Sera?
Quale è la colpa di Renzi? Che di fronte a tutte le bastonate che gli hanno dato e continuano a dargli, lui va avanti imperterrito, non sta fermo, reagisce punto per punto, mentre quelli che picchiano gli dicono NON TI MUOVERE.
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Francesco Coraggio
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Aggiornato al 31 marzo 2018
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