Sulla questione "abolizione delle tasse universitarie" e altre storie

Nell'epoca della stupidità al potere non può che esserci una classe dirigente stupida

Letto 4855
Sulla questione "abolizione delle tasse universitarie" e altre storie

A parte il fatto acclarato che le tasse universitarie in Italia si pagano in base al reddito dichiarato e, in parte, in relazione al merito dimostrato, è fin troppo evidente che una misura del genere favorirebbe solo i più abbienti - in barba al più elementare principio di giustizia sociale - che oggi invece, con le loro tasse, contribuiscono al mantenimento delle strutture e dei servizi destinati agli studenti e che domani sarebbero a totale carico del contribuente (?), o forse, molto più probabilmente, non verrebbero finanziati affatto.

Senza contare che questa misura non favorirebbe in alcun modo una selezione sul merito, che è invece il cuore del problema nel sistema universitario italiano, uno dei pochissimi comunque che prevede ancora una università pubblica e di massa (com'è giusto e sacrosanto che sia).

Si tratta cioè di una proposta demagogica, dal sapore vetero-comunista, che forse oggi neanche nell'URSS, se ancora esistesse, verrebbe presa in seria considerazione.

Si dice: ma lo dice anche Corbyn! (L'ultrasettantenne socialista che spopola in Inghilterra con slogan del tipo "meglio politiche per i molti che per i pochi" e ovvietà del genere, che negli anni 70 gli avremmo semplicemente riso in faccia e che oggi è il guru della "sinistra" italiana). In questo caso Corbyn fa benissimo a dirlo, perché in Inghilterra, com'è noto, studiare costa moltissimo (anche se per i meritevoli inglesi e del resto d'Europa - adesso vedremo con brexit come andrà - vengono messe a disposizione numerose borse di studio gratuite, anche nei college più prestigiosi) e sono ben lungi dal modello italiano di istruzione universitaria pubblica.

Si dice: ma anche nell'Europa del Nord studiare all'Università non costa, come in Germania. Si dimentica che in Germania c'è una rigida forma di controllo fortemente meritocratico da parte dello stato sull'istruzione pubblica e che solo i più meritevoli che provengono dal Gymnasium possono accedere a qualunque disciplina universitaria. Quindi la selezione si fa a monte, al livello di bambini di 9 anni per l'esattezza, la qualcosa è considerata una delle criticità del sistema scolastico tedesco anche a livello dei test di valutazione europei.

Allora? Glielo dite voi alle "mammepancine" italiote che i loro bambini NON potranno fare le scuole che loro avranno scelto per i figli perché il sistema pubblico di istruzione invece li indirizza diversamente? e che quindi forse all'università non ci arriveranno proprio? o che per farlo dovranno sborsare fior di euro?

Beh, direi che di demagogia e populismo anche in campagna elettorale non ne sentiamo la mancanza, soprattutto da quella che si considera la sinistra "vera" e che anzi, da questa, ci aspetteremmo serietà e approfondimento delle questioni, non fesserie in libertà.

Firmato: una di sinistra.

Letto 4855

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Maria Squarcione

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Aggiornato al 31 marzo 2018

 

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