Mario Calabresi, un Direttore in incognito. Le fake di Repubblica.
Mario Calabresi si allinea, anche se con stile, alla linea dei veri Direttori di Repubblica Giannini e Mauro. Parla di 6 riforme da approvare volute dal PD ma dimentica di citare l’enorme mole di lavoro di un governo e di un Parlamento tra i più prolifici della storia della repubblica.
E poi la polemica di chi come Giannini, che ha contribuito a combattere l’Italicum e a far vincere il NO e che oggi attacca Renzi per la svolta obbligatoria (tertium non datur) sul sistema tedesco. Ci aiutiamo poi con il geniale Tommaso Nannicini che professoralmente annichilisce alcune argomentazioni di la Repubblica (ma anche del Corriere)
Mario Calabresi, Direttore in incognito di Repubblica in un suo articolo monta in cattedra e ci dice perché converrebbe votare a scadenza naturale provando ad approvare sei riforme che lo scioglimento anticipato rischia di non far approvare.
Io spero naturalmente che il Parlamento approvi al più presto queste sei riforme volute dal PD (e Calabresi farebbe bene a ricordarlo), parliamo di ius soli, di biotestamento, di reato di tortura, di nuovo codice antimafia, di legalizzazione della cannabis, di riforma del processo penale.
Ma farebbe bene Mario Calabresi a ricordare anche che i 1000 giorni sono stati 1000 giorni in cui hanno preso vita provvedimenti che nessuno era mai stato capace di approvare prima.
E farebbe bene a ricordare che questo Parlamento, grazie al PD ed alla direzione ad esso impressa da Renzi, è stato il parlamento più produttivo dai tempi del primo centrosinistra.
(In coda all’articolo, a riprova di questa mia affermazione, troverete un elenco dettagliato dei circa 90 provvedimenti di una certa rilevanza che sono il frutto dei 1000 giorni).
Inoltre bisognerebbe ricordare a Calabresi (ma soprattutto ai veri Direttori di Repubblica) che su quelle 6 riforme ci sono problemi di numeri al Senato e che forse, anche se si votasse a scadenza, molte di loro non saranno approvate.
Perché è evidente che dopo il 4 Dicembre il clima al Senato è cambiato e anche queste difficoltà sono figlie della vittoria dell’accozzaglia e dell’azzoppamento di Renzi.
Inutile adesso spargere lacrime di coccodrillo.
Ci dispiace che Mario Calabresi, che tante speranze aveva sollevato in noi con il suo arrivo a la Repubblica, si attesti sulla linea critica di chi comanda effettivamente a Repubblica e cioè Ezio Mauro e Massimo Giannini.
I quali dopo aver avversato sia la Riforma Costituzionale sia l’Italicum oggi attaccano il PD perché si appresta a votare (insieme a Grillini, Forza Italia ed MdP, cioè con l’80% delle forze parlamentari) una riforma elettorale proporzionale di tipo tedesco.
In TV addirittura Massimo Giannini, senza più alcun senso del ridicolo, attacca frontalmente Renzi dicendo “prima voleva fare una riforma elettorale ipermaggioritaria e adesso addirittura è saltato all’opposto, ad un proporzionale che rende impossibile governare”.
Giannini cancella la realtà. E lo fa per continuare nella sua guerra personale a Matteo Renzi non ho ben capito se per conto di Carlo De Benedetti o di Massimo D’Alema o di tutti e due.
Ma ribadiamola questa verità.
Il sistema maggioritario non ha più alcuna possibilità di avere i numeri al Senato.
L’alternativa al sistema tedesco è solamente il sistema elettorale che scaturisce dalle due sentenze della Corte Costituzionale, un sistema estremamente proporzionale, confuso e che, molto più del tedesco, porterebbe di filato alle grandi coalizioni.
Non sappiamo più come dirlo. Tertium non datur.
Naturalmente questo è il frutto della vittoria del NO al referendum, della delegittimazione di Renzi (solo in parte riuscita) ma soprattutto della bocciatura di una Riforma che prevedendo una sola Camera avrebbe potuto tranquillamente convivere con il ballottaggio dell’Italicum.
La vittoria del NO ha ridato fiato a tutte quelle forze nostalgiche del proporzionale della prima Repubblica e che a sinistra si sono sempre aggregate attorno al vecchio D’Alema, un personaggio però che oggi è la controfigura triste di se stesso.
Ed ora si naviga a vista.
Ed Orlando e Pisapia scendano nella realtà anche loro, le petizioni di principio irrealizzabili non servono a nulla, portano solo a sbattere.
Per tornare nuovamente a Repubblica, e chiudere così queste mie riflessioni critiche, c’è da dire che l’altra polemica che quel giornale tiene perennemente in piedi è la continua delegittimazione critica delle più importanti riforme avviate nei 1000 giorni, siano esse il Jobs act o la Buona scuola, la Riforma della PA o il complesso della politica economica a loro dire basata solo sui bonus.
E su quest’ultimo punto gli risponde con una chiarezza estrema e lucida Tommaso Nannicini in questo articolo pubblicato QUI
E la partita con Repubblica è momentaneamente chiusa.
~ ~ ~
APPENDICE.
Caro Calabresi ecco l’elenco dei più importanti provvedimenti approvati nei 1000 giorni.
- Pene più dure per il voto di scambio
- Introduzione del reato di autoriciclaggio
- Decreto legge sul sovraffollamento carcerario
- Reato di scambio politico mafioso
- Chiusura ospedali psichiatrici giudiziari
- Legge per smaltire gli arretrati della giustizia civile
- Emersione e rientro dei capitali all’estero.
- Responsabilità civile dei magistrati
- Pieni poteri, risorse e personale alla autorità anticorruzione di RaffaeleCantone
- Introduzione nel codice penale di 5 nuovi delitti contro l’ambiente
- Anticorruzione e pene più dure per i reati di corruzione e recupero delle somme
- Reintroduzione del falso in bilancio come reato penalmente perseguibile
- Riforma del codice degli appalti più trasparenza più controlli più sanzioni 2016
- Introdotto reato di omicidio stradale
- Introduzione del reato di negazionismo
- Introduzione reato di frode processuale e depistaggio
- Legge per il contrasto al caporalato ed al lavoro nero in agricoltura.
- Legge sulla efficienza degli uffici giudiziari
- Unioni civili tra persone dello stesso sesso
- Divorzio breve
- Equilibrio di genere nella rappresentanza tra donne e uomini nei consigli regionali
- Riforma pubblica amministrazione e decreti attuativi con lo stanziamento dopo 10 anni per il rinnovo del contratto di lavoro e la fine del Precariato nella PA.
- Jobs act e decreti attuativi comprendenti:
- la riforma dell’apprendistato,
- la riforma degli ammortizzatori sociali a conclusione del rapporto di lavoro e il contratto di ricollocazione, Naspi (Nuova prestazione di assicurazione sociale per l’impiego), Dis-Coll (indennità di disoccupazione per i lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa),
- l’assegno di disoccupazione (ASDI), che fornisce un reddito sino a sei mesi ai beneficiari di NASpI con figli minori o ultracinquantacinquenni che esauriscono il sussidio senza avere trovato lavoro e hanno un ISEE inferiore a 5.000 euro all’anno
- la tutela della maternità e di conciliazione tra lavoro e famiglia, le misure di conciliazione dei tempi di cura, di vita e di lavoro (tra le quali l’estensione del congedo parentale);
- il fondo per le politiche attive del lavoro, riordino della normativa riguardante i servizi per il lavoro e di politiche attive,
- la fine delle dimissioni in bianco
- Jobs act per autonomi, più diritti alle partite IVA
- Assunzioni di oltre 100.000 nuovi insegnanti nella scuola pubblica e approvazione dei decreti attuativi della Buona scuola:
- Formazione e ruoli dei docenti della scuola secondaria e tecnica
- Promozione della cultura umanistica e sostegno della creatività
- Revisione dei percorsi dell'istruzione professionale
- Esami di Stato per il primo e secondo ciclo
- Effettività del diritto allo studio
- Scuola italiana all'estero
- Sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni
- Promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità
- Riforma delle banche popolari
- Riforme banche credito cooperativo
- Decreto Irpef 80 euro in busta paga ai lavoratori dipendenti
- Eliminazione IMU prima casa eccetto ville e castelli
- Esenzione dell’IMU per i terreni agricoli e per i macchinari imbullonati
- Abolita Equitalia
- Varati interventi positivi per chi ha cuore il rilancio degli investimenti e della produttività come ad esempio:
- il taglio dell’Ires dal 27,5 percento al 24;
- la creazione dell’Iri al 24 percento;
- le misure su contrattazione e welfare aziendale,
- il super-ammortamento per l’acquisto di beni strumentali;
- l’iper-ammortamento di Industria 4.0
- Legge delega su pensioni ed approvazione APE social per anticipo pensione lavori usuranti (messa in mora della Fornero)
- Ottava salvaguardia esodatiampliata edOpzione Donnaestesa alle lavoratrici nate nell’ultimo trimestre del 1958, nonché cumulo gratuito dei contributi anche per i professionisti iscritti agli ordini
- Prima legge nazionale sull’autismo
- Continuità affettiva e corsia preferenziale per l’adozione per chi ha minori in affido
- Fondo sociale per l’occupazione e la formazione
- Riforma del terzo settore
- Legge sul dopo di noi
- Legge sugli sprechi alimentari
- Destinati 960 euro all’anno per la nascita dei figli
- 1.000 euro all'anno, corrisposti in 11 mensilità, per il pagamento delle rette dell'asilo nido
- Voucher asilo nido e baby sitter un'agevolazione di 600 euro al mese (totale 3.600 euro) per sei mesi massimi che spetta alle mamme lavoratrici dipendenti o iscritte alla gestione separata INPS che tornano al lavoro dopo la maternità obbligatoria
- Ampliati i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) in cui rientreranno la diagnosi precoce, la cura ed il trattamento individualizzato dei soggetti.
- Incrementato il Fondo Sanitario Nazionale di 2 miliardi, in modo da portarlo a 114 miliardi nel 2017 e 115 miliardi entro il 2019.
- Finanziato il Nuovo Piano Nazionale Vaccini con 413 milioni di spesa vincolata negli anni 2017-2019.
- Nel 2017 destinati 1,9 miliardi per il rinnovo dei contratti nel Ssn e previsto un Fondo vincolato di 75 milioni per il 2017 e di 150 milioni a decorrere dal 2018 per l’assunzione e la stabilizzazione del personale Ssn
- Con il reddito di inclusione per la prima volta, ci sono risorse strutturali – 1,8 miliardi a regime – per il contrasto alla povertà
- Decreto cultura art bonus turismo
- Riforma dei Musei e delle aree archeologiche (malgrado i TAR)
- I luoghi della cultura come servizi pubblici essenziali
- Nuova disciplina del cinema e dell’audiovisivo
- Destinati 500 euro per le spese culturali dei diciottenni
- Tutela e valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare
- Decreto scuole belle
- Individuato un fondo pluriennale per un grande piano di investimenti pubblici,47 mld in 15 anni di infrastrutture e opere per il nostro Paese
- Dato vita ad un fondo periferie e ad un bando nazionale (finanziato ad esempio l’abbattimento delle Vele di Scampia a Napoli
- Finanziata la bonifica della terra dei fuochi, dell’area di Bagnoli e di quella dell’Ilva di Taranto.
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Enzo Puro
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Aggiornato al 31 marzo 2018
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