Ora tutti scoprono che il grillismo è di estrema destra, solo Bersani e Zagrebelsky credono ancora alle favole

Bersani crede a Grillo ma, per precauzione, non guarda

Letto 8481
Ora tutti scoprono che il grillismo è di estrema destra, solo Bersani e Zagrebelsky credono ancora alle favole

Non c'era bisogno delle frasi eversive dell'on. Luigi Di Maio, o delle decisioni d'autorità di Beppe Grillo, per capire che il grillismo è un movimento di destra, anzi di estrema destra, anzi fascista ed eversivo dell'ordine costituzionale. Sarebbe bastato analizzare - come abbiamo fatto io e qualcun altro - i principi fondanti del M5S per comprenderne immediatamente la natura autoritaria e antidemocratica.

Infatti il grillismo rifiuta la democrazia rappresentativa e di conseguenza rifiuta l'autonomia dell'azione politica e istituzionale, ossia l'autonomia dei singoli rappresentanti politici. E questo rifiuto nasce non come conseguenza di un'originale elaborazione teorica ma per un motivo molto terra terra, che può essere scaturito - nella patria di Machiavelli - solo dalle menti di alcuni pericolosi analfabeti della politica.

Ed ecco, a mio parere, il vero motivo del loro rifiuto: "Come si può impedire - si saranno chiesti a suo tempo Grillo e la Casaleggio & C. - che i rappresentanti politici si facciano corrompere e possano rubare?". Elementare, e piuttosto rozza, la loro risposta: togliendo ai politici, alla radice, la loro autonomia e il 'non vincolo di mandato' che rappresenterebbero - secondo le suddette menti imbevute di autoritarismo - lo scudo dietro cui nascondersi per portare a segno tutte le malefatte dei "vecchi" politici. Autonomia e 'non vincolo di mandato' che pure, mi permetto di ricordare, rappresentano uno dei cardini della nostra Costituzione, che il movimento 5 stelle dice di voler difendere a spada tratta (ma solo a chiacchiere, evidentemente!).

Ed era pienamente giustificata la posizione dei nostri padri costituenti, visto che si usciva da una disastrosa dittatura e bisognava impedire che si riproducessero le condizioni per qualche altra avventura autoritaria in Italia. Al contrario, le brillanti menti di Grillo e Casaleggio (padre) cosa si vanno a inventare? Un bel contratto-capestro obbligatorio fra gli eletti del M5S e una società privata, con il preciso intento di scavalcare e di ignorare il dettato costituzionale. Per tarpare le ali ad ogni possibile autonomia dei rappresentanti eletti (dal popolo?) del M5S. Da qui a un regime autoritario il passo è breve.

"L'Unità" ha dato il suggello a questo giudizio sul grillismo, con un articolo di Mario Lavia dal titolo "L'inquietante svolta a destra dei grillini". Si tratta di una presa d'atto sulla base degli avvenimenti quotidiani, ma in realtà non c'è stata nessuna svolta a destra: il M5S ha camminato sempre e solo a destra, all'estrema destra. Solamente un cieco non se ne sarebbe accorto. Ma Pierluigi Bersani, come è noto, va ripetendo dal 2013 che i grillini sono "di centro" e che con essi sarebbe possibile un'alleanza politica. Concetto ripreso qualche giorno fa da Gustavo Zagreberlsky, il quale in un'intervista ha consigliato a Bersani di allearsi con Grillo in modo da fornire al M5S una classe preparata ad andare al Governo del Paese.

Ogni commento mi pare superfluo.

Letto 8481

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Giorgio Mendicini

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Aggiornato al 31 marzo 2018

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