Un D’Alema ormai alla frutta. Sconclusionato ed estremista.

D’Alema sta dando il peggio di sé. E’ in evidente astinenza di potere. Alcune affermazioni di questi giorni ne denotano la ormai scarsa lucidità. E si mette alla testa di un ex apparato rancoroso che non è più il dominus della politica a sinistra. Farà danni, alla sinistra ed al Paese ma la sua fine è segnata.

Letto 13008
Un D’Alema ormai alla frutta. Sconclusionato ed estremista.

Sguaiato, sconclusionato, estremista, poco credibile.

Ieri D’Alema ha dato il meglio di se, come riporta il Corriere.

E’ bugiardo e falsificatore pro domo sua della realtà.

Ecco alcune chicche di queste falsità (e più avanti spiegheremo perché sono false):

  • “vi ricordo che Concetto Marchesi votò no alla Costituzione.”
  • “già bocciammo la riforma fatta da Berlusconi, pressoché identica a questa.”
  • “Il centrosinistra si è fatto erede della cultura politica di Berlusconi”
  • “È una riforma persino illeggibile”.
  • “Perché Renzi non ha riproposto la legge uninominale? Perché anche a lui fa comodo nominarsi i deputati”

Ma il massimo della improntitudine o della comicità D’Alema lo raggiunge quando dice che in alternativa ha pronta una riforma costituzionale alternativa.

Dopo trent’anni di fallimenti ci viene a dire che ha una proposta di Riforma risolutiva!!!

Ma c’è una profonda differenza! Finora D’Alema ha sempre fallito e le sue proposte hanno occupato le discussioni in tanti convegni mentre la Riforma Renzi/Boschi è stata approvata dal Parlamento ed è ad un passo dall’approvazione finale.

Se vince D’Alema e cioè il NO e la Conservazione si ricomincia tutto daccapo. Ma a chi crede di prendere in giro con i suoi dalemoni?

Ma passiamo a smontare brevemente le falsità e le bugie che va dicendo con un improntitudine che solo un politico disperato può avere.

  1. Non è vero che Concetto Marchesì votò contro la Costituzione. Il grande latinista espresse i suoi dubbi solo sull’articolo 7 (il recepimento del concordato), articolo che Togliatti (poco convinto anch’esso) aveva deciso di approvare per non rompere il tessuto unitario della Costituente. Concetto Marchesi uscì dall’aula ma poi voto disciplinatamente l’intera Costituzione. Non ci sono parole per l'abilità camuffatrice di baffino detto il migliore ma si vede che ha perso smalto.
  2. Non è assolutamente vero che la Riforma che va a Referendum sia uguale a quella di Berlusconi che respingemmo. 
    Quella Riforma era pericolosissima perché produceva un “premierato forte” con un Presidente del Consiglio scelto direttamente alle elezioni che si sarebbe insediato immediatamente, senza bisogno di chiedere la fiducia alla Camera.
    Pericolosissima soprattutto poi perché attraverso l’attribuzione al Presidente del Consiglio del potere di sciogliere le Camere rendeva complicato sfiduciarlo: in sostanza, far cadere il Governo avrebbe comportato quasi in ogni caso nuove elezioni dando così un potere enorme in mano al Premier.
    Il Presidente della Repubblica sarebbe stato spogliato di quasi tutti i suoi poteri e sarebbe rimasto una figura soltanto cerimoniale.
    La riforma prevedeva anche una modifica alla composizione della Corte Costituzionale, dove i membri nominati dalla magistratura e dal presidente della Repubblica sarebbero diminuiti a favore di quelli di nomina politica.
    Contrariamente alla riforma Berlusconi (tanto vantata da D’Alema) la Riforma Renzi/Boschi non modifica alcuna disposizione costituzionale relativa al Presidente del Consiglio. Non modifica le procedure attuali di nomina, non modifica i suoi poteri, lascia intatti gli attuali poteri del Presidente della Repubblica.
    Bugiardo patentato ormai al tutto per tutto ed al muoia Sansone con tutti i Filistei.
  3. E’ offensivo per tutti noi.
    E fa specie sentir dire questo da chi con Berlusconi negli anni ha tentato di farci patti politici nazionali e veri e propri inciuci e che non è mai riuscito a sconfiggere il cavaliere di Arcore che con quella sinistra giocava a freccette.
    Il governo Renzi ad esempio in tema di giustizia ha ribaltato la maggioranza delle leggi ad personam di Berlusconi aggiungendone altre come la legge sugli ecoreati o quella sul caporalato che danno la cifra sulla direzione di marcia che si è voluto intraprendere.
    Ed è un offesa non solo a noi tutti ma anche ad un uomo di sinistra come il Ministro della Giustizia Orlando che non merita certo gli insulti di D’Alema.
    E poi la concessione di poteri reali, in uomini e mezzi, dati all’ANAC cui ha chiamato uno dei magistrati più integerrimi e più valorosi che abbiamo, dimostra ancor di più che con Berlusconi Renzi ha davvero poco in comune.
    Per non parlare per l’impegno, pur nella ristrettezza delle risorse disponibili, sul sociale.
    Ma ormai quel girotondismo di cui fu giustamente vittima si è insinuato dentro di lui e lo fa straparlare. Un caso antropolitico da studiare.
  4. La Riforma non è illeggibile. La trovo chiara e semplice. Certo avendo drasticamente cambiato il ruolo del Senato è evidente che un articolo che prima era di poche righe (le due Camere avevano gli stessi medesimi poteri) adesso è un po’ più lungo perché deve elencare i diversi poteri tra Camera e Senato. A capire questo ci arrivo pure io che non sono un Costituzionalista!!!
    Un artificio retorico questo di Dalema e dei sostenitori del NO meschino e abbastanza stupido.
  5. Meraviglioso poi quando D’Alema fa il girotondino ed accusa Renzi di volersi scegliere i deputati.
    Inutile spiegargli che chi vince le elezioni su 340 deputati che gli spettano ne eleggerà ben 240 minimo con le preferenze e cioè non sarà il premier a scegliersi i fedelissimi ma saranno gli elettori a comporre il grosso della forza che governerà il paese.
    I restanti 100 capilista passeranno anch’essi in un collegio non enorme, con il loro nome sulla scheda e l’elettore potrà esprimere un suo eventuale non gradimento non votando il Partito in quel collegio (come avveniva ai tempi del mattarellum).

Queste clamorose bugie dimostrano che gli argomenti di questo povero uomo sono davvero miseri.

Gli errori in cui cade e la debolezza delle argomentazioni ne fanno davvero un caso politico da studiare. Peccato che possa ancora fare tanti danni alla sinistra, come già ne ha fatti in passato quando la sua visione politica era egemone nei Ds che, insieme ad altri, ha trascinato verso il 16%.

I giornali parlano di un D’Alema che si mette a capo di una sinistra anti renziana. Non sanno di cosa parlano.

Quell’Armata Brancaleone di cui baffino ambisce a diventare leader è un armata fatta (come gran parte della minoranza della minoranza dem) da un ex apparato un tempo dominus su tutto, dalla nomina di un segretario di sezione al membro di un Consiglio di amministrazione importante, dove piazzare il tesoriere di Italiani europei, un ex apparato che era ormai infiltrato in tutti i gangli decisionali del potere e da cui fa fatica a disintossicarsi.

Questo odio verso Renzi (odio che è antropologico e va oltre il merito dei temi) è l’odio di chi sta in astinenza di potere.

E non c’è da meravigliarsi che siano tanti. Perché tantissime erano le postazioni occupate fino a che un giovane trent’ottenne della Provincia fiorentina non ha sbaraccato tutto e li ha messi con le spalle a muro e senza più potere.

Ma non hanno futuro. Sono al loro ultimo canto del cigno.

Se vincerà il NO avranno continuato a fare del male alla sinistra riformista ed all’Italia. Ma sarà una vittoria (che io giudico però improbabile) che a loro porterà ben poco.

Renzi ha quarant’anni.

Quando io e D’Alema moriremo lui ci starà ancora.

Quindi rassegnati, baffino ex migliore!!!!

Letto 13008

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Enzo Puro

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Aggiornato al 31 marzo 2018

 

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