D’Alema come un Bertinotti qualsiasi

Un D’Alema irriconoscibile, più Bertinotti che il riformista che conoscevamo un tempo. Il ruolo delle imprese nel creare lavoro. Il Piano industriale 4.0

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D’Alema come un Bertinotti qualsiasi

Come uno Bertinotti qualsiasi Massimo D’Alema si è lasciato andare ad una polemica topica e tipica della vecchia sinistra archeologica quando ha detto, riferendosi alla manovra di Bilancio approvata dal Consiglio dei Ministri, che è una manovra che dà agli industriali e toglie alla povera gente.

Il riferimento è al fatto che nella legge di bilancio sono stanziati oltre 20 miliardi di risorse per rilanciare gli investimenti alle imprese.

D’Alema ormai però si è arrugginito. In altri tempi non avrebbe detto queste stupidaggini da sinistra archeologica.

Perché è evidente che il problema più grande che abbiamo è quello di creare lavoro ed abbattere il tasso di disoccupazione.

Ed a creare lavoro sono essenzialmente le imprese.

Ed aiutare le imprese serve a spingerle a creare lavoro. E quindi ad aumentare complessivamente il reddito delle famiglie.

Per questo la parte della manovra di bilancio (che è fatta però anche di consistenti interventi sociali come i 7 miliardi sulle pensioni e l’aumento di 2 miliardi alla sanità) dedicata in vari modi alle imprese fa parte di una strategia fondamentale e non può essere liquidata, come fa D’Alema, come un ricambiare da parte del governo l’appoggio che Confindustria dà al Sì (che miseria da parte di un uomo che è stato a lungo leader riconosciuto della sinistra riformista, ministro e Presidente del Consiglio!!!).

E dentro una manovra che prevede il taglio dell’IRES dal 27,5% al 24% le misure più qualificanti riguardano il piano nazionale Industria 4.0, presentato giorni fa dal ministro Calenda e recepito integralmente dalla legge di stabilità 2017.

La sintesi migliore e più chiara di cosa sia il piano nazionale industria 4.0 l’ho trovata sul blog Formiche.net e ve la ripropongo integralmente.

Ecco tutte le misure di dettaglio:

  • Prorogato il super ammortamento al 140% sugli investimenti in beni strumentali materiali fatti dal 1/1/2017 fino a giugno 2018 e varato il cd. Iperammortamento al 250% sugli investimenti in beni strumentali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese in chiave industria 4.0. Esteso il campo di applicazione anche al software/sistemi informatici e ad altri beni immateriali capitalizzati connessi agli investimenti che beneficiano dell’iperammortamento. Tali misure prevedono un impegno pubblico di 11 miliardi (2018-24) con l’obiettivo di mobilitare oltre 10 miliardi di euro di investimenti privati aggiuntivi nel 2017.
  • Rafforzato, semplificato e confermato fino al 2020 il credito di imposta alle attività di ricerca e sviluppo. Tutte le spese incrementali in R&S per il prossimo quadriennio saranno incentivate al 50% con un benefico massimo per ogni singola impresa elevato da 5 a 20 milioni di euro. Tali misure prevedono un impegno pubblico di 3,5 miliardi con l’obiettivo di mobilitare 11,3 miliardi di investimento privato nel periodo 2017-2020.
  • Prorogata a tutto il 2017 la cd. Sabatini per facilitare il finanziamento degli investimenti delle imprese (attraverso un contributo in conto interessi in grado di quasi azzerare il tasso praticato sul finanziamento)
  • Rifinanziato per 1 miliardo di euro il Fondo Centrale di Garanzia focalizzando il suo intervento sul sostegno dei finanziamenti agli investimenti delle imprese, in particolare PMI con rating intermedi, con lattivare crediti bancari per un valore compreso tra i 23 e i 26 miliardi di euro.
  • Finanza per la crescita. Potenziate dal 19% al 30% le detrazioni fiscali, per investimenti fino a 1 milione di euro in PMI innovative: vengono incrementati e stabilizzati gli incentivi fiscali agli investimenti in equity di startup e PMI innovative da parte di investitori individuali, imprese e fondi. Assorbimento perdite start-up da parte di società sponsor: viene introdotta la possibilità per le startup partecipate da società quotate di cedere le perdite anche in deroga alle regole del cd consolidato fiscale. Eliminazione tassazione su capital gain su investimenti a medio lungo (con holding period di 5 anni) per i Piani Individuali di Risparmio (PIR) fino a 30mila euro all’anno. Tali misure prevedono un impegno pubblico negli anni 2017-2020 di 0,45 miliardi di euro con l’obiettivo di mobilitare risorse private per 2,6 miliardi di euro.
  • Competence Center: costituzione di centri di competenza ad alta specializzazione, nella forma del partenariato pubblico privato, aventi lo scopo di promuovere e realizzare progetti di ricerca applicata, di trasferimento tecnologico e di formazione su tecnologie avanzate, nel quadro degli interventi previsti nel piano nazionale Industria 4.0. Lo stanziamento pubblico è di 0,1 miliardi di euro nel periodo 2017-20 con l’obiettivo di mobilitare nello stesso periodo addizionali 100 milioni da parte di investitori privati.
  • Defiscalizzazioni maggiorate sul salario di produttività (con soglie innalzate fino a 4mila euro di premio e 80mila euro di reddito) e incremento delle misure a favore del welfare aziendale per tradurre gli incrementi di produttività attesi dal piano in maggiori salari e potere di acquisto nelle famiglie. Tali misure prevedono un impegno pubblico di circa 1,3 miliardi di euro nel periodo 2017-2020.
  • Rafforzamento piano straordinario Made in Italy (100 milioni) con lobiettivo di ottenere oltre un 1 miliardo di incremento di fatturato delle imprese italiane sui mercati esteri.
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Enzo Puro

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Aggiornato al 31 marzo 2018

 

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