Il governo Renzi sarà ricordato come il governo che ha fatto di più contro la corruzione
Spiego perché il governo Renzi è il governo anticorruzione. E questo dato di fatto, norme approvate alla mano, è incontrovertibile. Trasformare la verità in virilità per combattere giustizialisti manettari forcaioli
Come amano dire i titoli dei giornali nelle ultime settimane è in corso “una bufera giudiziaria sul PD” una bufera su cui si sono gettati a corpo morto gli oppositori di Renzi (non solo il pregiudicato Beppe Grillo ed i suoi giannizzeri ma anche, udite udite, i giannizzeri del pluriindagato e condannato per roba forte Silvio Berlusconi).
Avevano usato in passato la stessa espressione (“bufera sul PD”) anche quando indagarono Vasco Errani, Luciano D’Alfonso, Salvatore Margiotta, Alberto Tedesco, Giorgio Nugnes, tutti amministratori del PD poi ASSOLTI nei processi.
E ricordiamo il can can mediatico sul “sistema Sesto” al centro del quale c’era Filippo Penati, pagine e pagine di giornale dedicato a ciò, editoriali e diffusione di intercettazioni con condanna a priori. Poi si fa il processo e, voilà, i magistrati giudicanti stabiliscono che NON ESISTE NESSUN SISTEMA SESTO.
Come ricordiamo la sentenza di impresentabilità gettata come una macchia indelebile da parte della rancorosy contro Vincenzo De Luca per due processi che aveva in corso ed anche in quel caso giornalate ed inchieste giornalistiche a gogo’ e titoli urlati. E dopo tutto ciò i processi si fanno e De Luca è ASSOLTO DA TUTTE LE ACCUSE.
Ma nel mondo di una comunicazione politica in cui, come diceva Casaleggio, ciò che è virale diventa vero è difficile combattere contro questa campagna forcaiola, manettara e giustizialista.
Si dovrebbe fare uno sforzo per far diventare virale la verità.
Nel mio piccolo ci provo e provo a dimostrare che contrariamente a quel che si dice il governo Renzi in futuro sarà ricordato come il Governo dell’ANTICORRUZIONE.
E BISOGNA DIRLO ALTO E FORTE.
Perché, come dice Davide Ermini, il governo di Matteo Renzi è il governo che ha fatto di più contro la corruzione e non saranno le campagne mediatiche e le virilità dei grillofasci che potranno smentire un dato di fatto.
- E’ il governo che ha introdotto il reato di autoriciclaggio, atteso da decine di anni e che consentirà di impedire il reinvestimento delle somme provento di reato.
- E’ il governo che ha reintrodotto il reato di falso in bilancio con una normativa che porta pene severe ma al tempo stesso scandisce le fattispecie in relazione alla grandezza dell’impresa.
- E’ il governo che ha aumentato la pena per il reato di corruzione (minimo 6 anni - massimo 10 anni). Al tempo di mani pulite la pena massima era di anni 5. La pena massima di allora era più bassa della pena minima stabilita con questo governo.
- E’ il governo che ha già aumentato (e nessuno lo dice) la prescrizione il reato di corruzione portandola a 12 anni e mezzo, indipendentemente dalla riforma complessiva dell’istituto che è in discussione al Senato.
- E’ il governo che ha introdotto forme premialità per i collaboratori di giustizia in tema proprio di reati corruttivi.
- E’ il governo che ha riscritto il codice degli appalti che impedirà il formarsi di percorsi che possano al loro interno creare comportamenti illeciti.
- È il governo che ha portato alla riforma dei cosiddetti ecoreati e dell’ormai tristemente famoso disastro ambientale.
E lascio per ultimo l’investimento in risorse poteri ed uomini che il governo ha fatto della autorità anticorruzione dove ha messo a dirigerla uno dei magistrati più rappresentativi e sperimentati nel campo della lotta alla criminalità (Raffaele Cantone, l’uomo che ha mandato in galera i casalesi, è stato scelto e proposto da Matteo Renzi ma votato all’unanimità dal Parlamento).
Ma, si dice, bisogna mettere i magistrati in condizione di lavorare meglio.
Ed anche su questo il governo è intervenuto con misure strutturali che semplificano il processo penale e che ne anticipano la conclusione, misure che potranno servire ad avere un effetto deflattivo sul numero dei processi.
E questo consentirà ai magistrati di avere meno carico di lavoro piccolo e spesso inutile e dedicarsi cosi ai processi più importanti e di maggior impatto sociale.
Oltre all’impegno di Orlando e del premier per potenziare gli organici amministrativi effettivamente carenti, pur nella consapevolezza che non è solo un problema di personale ma anche di capacità organizzative delle singole procure come dimostra tra l’altro la Procura di Roma che pur avendo gli stessi problemi di organico delle altre procure è riuscita in poco tempo a portare a processo (con l’inchiesta ancora calda, diceva qualcuno) la partita di mafia capitale.
Quindi un vero governo anticorruzione nella consapevolezza però che la corruzione è un male diffusissimo nel nostro paese e coinvolge le intere classi dirigenti, non solo quelle politiche, e coinvolge anche pezzi consistenti di società civile (anche di quella società civile che urla e si agita denunciando l’immoralità dilagante, come dimostra la vicenda venuta fuori in questi giorni in Sicilia del proprietario di Telejato, la storica tivù siciliana antimafia).
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Enzo Puro
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Aggiornato al 31 marzo 2018
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