L’offensiva finale della sinistra al caviale e del dimissionato think tank di Repubblica

Enzo Puro dimostra che “non importa” se con tante misure concrete Renzi si distingue nettamente dal berlusconismo governante, l’obiettivo è abbattere il “barbaro” che non invitato è entrato maleducatamente nel salotto buono della sinistra italiana. (Non perdetevi la chicca del post scriptum)

Letto 6272
L’offensiva finale della sinistra al caviale e del dimissionato think tank di Repubblica

Urlano che Renzi è di destra, che sarebbe il figlioccio di Berlusconi, si scomoda perfino il guru Saviano attraverso un codardo attacco a sangue freddo al PD e ad una delle sue più brave esponenti (forse perché le vendite del suo ultimo libro non vanno molto bene ed allora cosa c’è di meglio di una pubblicità a costo zero?).

Non importa se, contrariamente a quanto accadeva durante l’epoca dei governi Berlusconi, il PD e Renzi abbiano una posizione ferma contro il razzismo ed a favore della accoglienza dei profughi e dei rifugiati e che ci distinguiamo in Europa per le nostre posizioni controcorrente.

Non importa nemmeno se il PD ed il governo Renzi stiano facendo approvare una legge importante di cittadinanza quale quella dello Ius soli temperato e Ius culturae (e lo fa in un momento politicamente difficile per chi è contro ogni razzismo).

Non importa se il primo atto di Renzi segretario del Pd sia stato quello di dare una accelerata all’ingresso nel PSE schierando quindi con nettezza in Europa il PD sul fronte del progressismo riformista.

E non importa se tra i primi atti del governo ci sia stata la decisione di destinare 10 miliardi di euro nelle tasche dei lavoratori italiani.

Non importa nemmeno se dopo anni ed anni di tagli agli organici della scuola pubblica il governo Renzi ha già assunto 100.000 nuovi insegnanti e ne assumerà ancora altri 80.000.

Non importa se il governo Renzi, per la prima volta nella storia, ha deciso di fare una lotta senza quartiere al caporalato.

Non importa se è stata cancellata per sempre la vergogna delle dimissioni in bianco che discriminava soprattutto le donne.

Non importa se il governo Renzi ha allargato la possibilità di fruire della cassa integrazione anche ai lavoratori delle imprese sotto i 15 dipendenti.

Non importa se il governo Renzi ha già approvato alla Camera il nuovo codice antimafia sulla base di una proposta di iniziativa popolare presentata da tante associazioni tra cui Libera.

Non importa se il PD ed il governo Renzi hanno reintrodotto il falso in bilancio ed allungato i termini per la prescrizione.

Non importa se il governo ha rafforzato i poteri dell’ANAC dandone la direzione a colui che nei fatti (e non con un libro che ha arricchito il suo autore) ha messo le basi per sconfiggere i casalesi.

Tutto questo e molto altro non importa.

Per gli orfani di sinistra del caimano (e per i giornali di riferimento) oggi quel che importa è abbattere Renzi a prescindere, Renzi il barbaro che maleducatamente è entrato non invitato nel salotto buono della politica italiana di sinistra, quella dominata da Repubblica e dalla sinistra al caviale, quei salotti e quella sinistra che hanno regalato per anni il popolo alle destre.

Ed a cui spesso i gruppi dirigenti della sinistra riformista sono stati succubi.

Perché questa sinistra saccente è stata sempre antipatica al popolo che non la sopporta.

Una sinistra saccente e piena di sé (splendidamente descritta tanti anni fa in Ferie d’agosto del regista Paolo Virzì) che ha sostituito per 20 anni ad ogni altra battaglia sociale e civile unicamente la battaglia contro il conflitto di interesse e curvando verso una deriva giustizialista e forcaiola che ha messo completamente in ombra il profilo profondamente garantista della cultura giuridica del paese che ha dato i natali a Cesare Beccaria.

L’ala della sinistra al caviale (egemonizzata dal think thank di Repubblica) ci ha coinvolto in questa battaglia epocale distraendoci da obiettivi più importanti (e noi ci siamo fatto distrarre volentieri fuggendo per pigrizia dalla difficoltà oggettiva di capire ciò che stava accadendo nella formazione economica sociale).

Ed in questi anni ogni volta che ci si lanciava contro il conflitto di interessi gli uomini e le donne di questa sinistra colta andavano in orgasmo onanistico con eiaculazioni ripetute.

E purtroppo la sinistra, quella che un tempo studiava la formazione economico sociale e riusciva a rappresentare la società, si è fatta egemonizzare da questa robaccia.

Sparito Berlusconi (che certo non è sparito per merito loro, che anzi lo hanno riammesso in sella diverse volte con le loro battaglie sconclusionate, ma per una felice congiunzione astrale tra la sua età e l’astuzia di Renzi) abbiamo molti orfani in giro che avevano perso l’obiettivo e il nemico contro cui scagliarsi.

E non gli pare vero di trovare dei surrogati.

Ed è completamente inutile spiegargli che non ci sono atti del governo Renzi che possano far lontanamente pensare ad un conflitto di interessi nel caso ad esempio del salvabanche.

E’ completamente inutile perché solo a sentirne la parola, “conflitto di interesse”, si sono già eccitati ed hanno eiaculato.

P.S.

A tutti costoro dedico questo video. E’ l’intervento alla Leopolda di Teresa Bellanova, ex operaia, che ha cominciato a 15 anni a combattere il caporalato in Puglia e diventata a quella giovane età capolega della CGIL di cui poi fu dirigente nazionale (altro che Camusso!!!). Oggi è sottosegretaria della economia.

Il suo intervento, appassionato e commovente, trovo sia la sintesi vera di cosa è oggi il PD di cui Renzi è segretario e che rende orgoglioso molti di noi nel militarvi.

126Dati social all'8 febbraio 2016


Letto 6272

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Enzo Puro

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Aggiornato al 31 marzo 2018

 

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