Infantili, settari, irresponsabili, integralisti sarete voi!!!
La lontananza stellare tra PD e M5S. Il parere di un vecchio filosofo riformista come Biagio De Giovanni. Porsi le domande giuste. Il PD è un Partito responsabile ma deve salvaguardare la sua dignità di fronte agli elettori.
Infantili, settari, irresponsabili, integralisti. Le definizioni di chi non accetta le idee dei governisti a tutti i costi sono numerose e pesantemente offensive.
Eppure basterebbe ragionare un poco per capire che nella posizione di molti di noi non c’è nulla di infantile, settario, irresponsabile e integralista.
E lo si capisce meglio leggendo l’elenco per il quale il vecchio filosofo riformista Biagio de Giovanni sostiene essere un errore politico grave l’alleanza di governo con i 5 stelle (provate ad accusare Di Giovanni di essere Infantile, settario, irresponsabile ed integralista!!!).
“C’è lontananza stellare – scrive De Giovanni - tra le due forze politiche su questioni cruciali che il confronto cui assistiamo in questi giorni tende a gettare irresponsabilmente alle ortiche”.
E queste questioni sono “la dipendenza da una impresa privata, il disprezzo della rappresentanza politica manifestato in mille modi, l’intenzione di instaurare il vincolo di mandato, l’autoritarismo spietato nel governo del movimento, la demagogia su ogni tema toccato, l’indifferenza, da programma, sui conti pubblici, il passaggio da una idea a quella opposta in tempo quasi reale, il giustizialismo, vero tragico tarlo italiano l’idea di una società come anticamera di una colonia penale, l’indifferenza per l’Europa”
Tra l’altro mentre in Italia il PD discute se farci un governo insieme in Europa i 5 stelle presentano una mozione al Parlamento europeo per la chiusura dell’Ilva di Taranto che azzererebbe lo sforzo fatto dai governi Renzi e Gentiloni di tenere in equilibrio salvaguardia dei posti di lavoro e salvaguardia dell’ambiente.
Senza dimenticare che su alcuni temi valoriali importantissimi negli anni scorsi il Movimento 5 stelle ha votato contro sino all’ostruzionismo ai provvedimenti del governo (l’esempio più eclatante è il voto sulle Unioni civili o sui vaccini per non parlare della opposizione al reddito di inclusione che oggi, facendo marcia indietro sul reddito di cittadinanza, sposano come misura da condividere e rilanciare).
La domanda giusta la pone a tutti noi Andrea Romano quando chiede “possiamo sostenere un governo guidato da un movimento che (al proprio interno) non rispetta gli standard minimi del pluralismo democratico e che (all’esterno) non ha mai mostrato tolleranza verso gli avversari politici né rispetto verso gli istituti, il funzionamento e le garanzie della democrazia rappresentativa?
La coppia Casaleggio-Di Maio, abile nel trasfigurare e capovolgere nel giro di una notte i programmi e le promesse con cui il Movimento Cinque Stelle ha chiesto il voto agli italiani, ha rivelato una dose di inattendibilità tale da rendere di per sé fragili le basi di un qualunque patto per il futuro.
Ma è la stessa natura politica del Movimento Cinque Stelle (una natura fondata non su basi genetiche – perché qualsiasi partito ha il diritto di evolvere rispetto ai proclami da cui ha preso le mosse – ma sulle infinite prove e controprove che sono venute in questi anni e fino a ieri dal concreto comportamento dei Cinque Stelle in Parlamento, nelle piazze virtuali e nelle loro amministrazioni locali) traccia un confine molto netto tra l’essere fedeli ai principi della democrazia e il non esserlo.”
QUELLO CHE A MOLTI DI NOI DA’ PIU’ FASTIDIO COMUNQUE È L’APPELLO STANCO E RIPETITIVO AL SENSO DI RESPONSABILITA’.
Abbiamo negli ultimi anni, da Monti in poi, dimostrato pienamente il nostro senso di responsabilità.
Il PD non deve dimostrarlo a nessuno.
Ci siamo assunti inoltre negli ultimi 5 anni, in una situazione difficile ed in mezzo ad una rabbia sociale frutto della crisi globale, l’onere di governare il paese fornendo il fianco a tutti i populisti italici.
Siamo stati sconfitti.
Non è con il politicismo da quattro soldi che si superano le difficoltà attuali che non sono solo del PD ma di tutte le forze di sinistra dell’Occidente.
(Post scriptum: non ho citato tra le ragioni principali del no ad un sostegno al governo dei 5 stelle le offese e gli insulti che come dirigenti e come semplici militanti che difendevamo il PD abbiamo subito negli ultimi anni, ladri, mafiosi, corrotti, pompinare e chi più ne ha più ne metta, insulti alimentati e tollerati da chi oggi si presenta con il doppio petto. La politica non si fa con le ripicche. Ma il modo in cui “la signora collegialità”, come l’ha chiamata ironizzando qualcuno, che regge il PD ha subito sbracato dimostra una mancanza di dignità che ferisce tutti noi).
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Enzo Puro
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Aggiornato al 31 marzo 2018
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