Le votazioni si avvicinano

E di nuovo si discute Renzi si Renzi no

Letto 4480
Le votazioni si avvicinano

Manca sempre meno alle elezioni del 4 marzo ed è sempre ricorrente da parte di tutti il tema Renzi. Non piace, è antipatico, ha sbagliato, non è di sinistra, si alleerà con Berlusconi e vai così. È il bersaglio della comunicazione coordinata (e continuativa) di tutti gli avversari politici perché visto, da una parte, come il pericolo principale (per loro) e dall’altra, forse, il bersaglio più visibile e colpibile. Nel rinnovare il mio invito, se non dovesse proprio piacervi lui, di pensare a Gentiloni, tanto uno o l’altro non importa, entrambi darebbero continuità e stabilità al Paese, spero possa essere utile riprendere un paio di miei post inseriti nel mio libro “Pensieri nella rete” nei quali esprimo pareri che possono forse aiutare a giudicare l’uomo al quale affidare – o meno – le sorti del Paese

L'arroganza.

Renzi è accusato soprattutto di essere arrogante. Un decisionista. Ma da chi arriva l'accusa? Dai 5 Stelle, ai quali non sembra giusto che esista uno arrogante, loro hanno Grillo, un signore! Dalla Lega, che avendo un lord come Salvini, proprio non riescono a mandarla giù l'idea di avere uno come Renzi a capo del Governo. No, forse l'accusa più insistente, subdola, strisciante, viene dal "fuoco amico". Oddio, D'Alema non sembra un agnellino, ma Bersani si. Lui, Letta, qualche altro Lord l'abbiamo, loro sono molto più "signori" del nostro Matteo. Ma poi uno si chiede: per essere a capo di un Paese come l'Italia, dove tutto è così difficile, non è che serve un tipo deciso, determinato? Uno che va per la sua strada e persegue chiaramente degli obiettivi e cerca di raggiungerli, magari forzando un po' la mano a compagni ed alleati e non guarda in faccia a nessuno, senza paura di rompere equilibri cementati da decenni nel Paese? Scusate la franchezza, ma io preferisco uno così ad uno che per non dare fastidio a nessuno, non combina nulla. E mi sembra che di esempi così ne abbiamo parecchi. Anche per questo, sosterrò Renzi. L'Italia ha bisogno di gente come lui!

Un livore condiviso

Leggendo i commenti di chi è schierato con Matteo Renzi, una delle domande più ricorrenti è: ma come mai tutto questo quest’odio, questa violenza nel criticare Renzi, questa insana e innaturale congregazione di sfigati che lo attaccano a morte?

Io, come sempre, dò una mia interpretazione, libera.

Renzi ha rappresentato una novità assoluta nel recente panorama politico del nostro Paese. Non politica strumentale al bene del Partito, finalizzata a prendere qualche seggio in più alle prossime elezioni, ad assicurarsi qualche protezione economica "collaterale" per interessi non necessariamente legali al Partito. Semplicemente politica finalizzata al bene del Paese, a fare riforme che lo trasformino in meglio, che ne facciano funzionare l'economia, per il bene comune.

È chiaro che una figura simile, abbia dato un fastidio tremendo! All'interno del Partito prima di tutto, a chi ha avuto modo di dimostrare le sue capacità ed ha, purtroppo, evidenziato i propri limiti. E al di fuori del Partito. Da parte di quei capi Partito che si sono resi conto che averlo come avversario non può che regalare sconfitte! Quindi un avversario non da combattere, con le armi della democrazia, ma da annientare, a qualsiasi costo!

Questo ragionamento ci deve dare ancora più forza nel perseguire due obiettivi: il primo è continuare, incessantemente, a comunicare quanto di buono ha fatto Renzi e quanto ancora potrebbe fare. Il secondo è tornare a gestire il Paese per sconfiggere, con i fatti, gli avversari politici incapaci e deviati da interessi che nulla hanno a che fare col bene del Paese.

Noi abbiamo bisogno di Matteo Renzi, ma non per idolatria verso un capo carismatico, per un vero e proprio egoismo: vedere il Paese prosperare e ripartire, come solo lui ha dimostrato di saper fare!

 

Il libro “Pensieri nella rete” è disponibile per acquisti on-line o in libreria. Chi vuole, lo può acquistare direttamente cliccando sull'immagine.

Letto 4480

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Marco Biondi

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Aggiornato al 31 marzo 2018

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