Pizzini per bambini

Matteo Messina Denaro nello zainetto

Letto 6296
Pizzini per bambini

Una bambina di 5 anni impiegata come corriere dei pizzini diretti a Matteo Messina Denaro. L’idea mafiosamente geniale è di un esponente dei vertici della Cosa Nostra trapanese, Mimmo Scimonelli, molto vicino al superboss latitante. E la racconta ai magistrati Attilio Fogazza, il padre della bambina, ora diventato collaboratore di giustizia. Nessuno si scandalizza. Nessuno si meraviglia. Se la bambina avesse portato cocaina, ecstasy o eroina, ci sarebbe stata la stessa coltre di silenziosi sbadigli. In fondo è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo. E poi, al netto della latitanza, Matteo Messina Denaro esercita un grande fascino a tutte le latitudini. E’ sacrosanto dunque che i bigliettini di un capomafia stragista trovino spazio nello zainetto di una bambina siciliana qualsiasi. Accanto a una merendina, a un libro di favole, al peluche preferito, quello che fa sentire più sicuri.

Matteo Messina Denaro ha fatto saltare in aria bambini, anche Caterina di soli 50 giorni. Ha sfidato lo stato colpendo, come un terrorista qualsiasi, persone inermi e il nostro patrimonio artistico. Ha consolidato il suo potere sul territorio come un capomafia qualsiasi, opponendosi al progetto mafioso di far saltare in aria il tempio di Selinunte. Tra i cinquanta omicidi che gli vengono addebitati, vanta un agguato a Partanna, al termine del quale scappa sparando in aria come in un western qualsiasi.

Adesso al superboss tocca servirsi di una bambina qualsiasi, lo scudo ideale del momento. L’hanno trovata nel mondo di mezzo in cui il boss squittisce per nuovi scampoli di libertà. Ma il suo arresto, come si dice, cambierà gli equilibri. Certo: lo zainetto sparirà, la merendina sarà rimpiazzata da un saccottino ripieno di nuove bugie, al peluche subentrerà un piccolo mostro. Non solo. Quelli che prima sembravano proteggere la bambina, diventeranno ombre, quasi inermi come un peluche. Le toccherà capire che il Sistema non è che un libro di favole: ripetere che tutto si deve in Suo nome, non serve e si finisce sistematicamente in galera come Scimonelli e suo padre. O peggio. Spetterà a lei, come a tutti, decidere se portare per sempre uno zainetto, oppure infischiarsene e vivere libera.   

Letto 6296

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Ernesto Consolo

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Aggiornato al 31 marzo 2018

 

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