Deeper and deeper

Woody Allen gira un film a Roma

Letto 5807
Deeper and deeper

Negli ultimi mesi Woody Allen ha seguito da vicino il nostro Parlamento. Tutto in gran segreto. Obiettivo del regista americano è individuare le radici del populismo europeo, per realizzare un documentario su Donald Trump. Ma, durante le sedute parlamentari, l’attenzione di Woody Allen è stata progressivamente catturata dalla personalità di un nostro senatore: Carlo Giovanardi. Che è diventato il soggetto di un breve film, “Deeper and deeper”, in uscita a settembre nei cinema d’essai.

Allen viviseziona non solo l’attività politica di Giovanardi, ma anche il suo sistema di valori. Il senatore attraversa infatti una lunga crisi in cui mette in discussione gran parte delle sue scelte politiche. Non solo. Giovanardi viene perseguitato da incubi e flashback su alcune sue dichiarazioni, di cui sembra vergognarsi. Eccolo insultare due donne che si baciano in pubblico, paragonandole a chi fa pipì. Intanto i cadaveri di Stefano Cucchi e Federico Aldovrandi lo braccano, lo raggiungono e cercano di gettarlo in un fossato. Si sveglia appena in tempo. Alla buvette del Senato, la Cirinnà lo invita a un rave party e tenta di baciarlo.

Dentro il nuovo Giovanardi il dissidio è lacerante. Nemmeno l’analista riesce a placarlo. Si sveglia ancora di soprassalto parlando in romanesco, che ha imparato da Gasparri. Improvvisamente Giovanardi si ritrova alla festa per l’anniversario della legge sul reato di stupro. Ci sono tutti: da Vladimir Luxuria a Formigoni, dalla Mussolini a Scalfarotto: Giovanardi viene aggredito da Alessandra Mussolini, che tenta di colpirlo con un’ascia bipenne. Si sveglia e vorrebbe chiamarla per chiedere perdono: per convincerla, è disposto anche a comprare una copia del Mein Kampf, calda di ristampa. Vuole liberarsi dal grande peso delle colpe e – sulle note di “Can’t stop the feeling” di Justin Timberlake - sogna di correre nudo per le strade, perché “tanto nessuno se ne accorgerebbe”. E’ poi, ormai, politicamente isolato: Sacconi lo blocca su facebook, al telefono gli risponde solo Quagliariello. Pensa seriamente più volte al suicidio, oppure a un ritorno alle origini tra i sinceramente moderati, cioè in Forza Italia.

Con questo film torna dunque non solo l’Allen della psicanalisi, ma soprattutto quello che scruta dentro il background morale e religioso. Alla fine, incredibilmente, Giovanardi non tornerà indietro: attacca Renzi per il costoso recupero dai fondali marini del relitto con centinaia di migranti morti. Ritroviamo Giovanardi sulla spiaggia di Fregene a scherzare con Gasparri e alcune amiche. Passa un vu cumprà e li innervosisce: i due senatori lo costringono a buttarsi a mare, rubandogli tutta la merce “Dal mare venite, dal mare ritornate”. L’epilogo politico rimane invece top secret.

Dopo aver resistito all’istinto di buttare tutto il girato in fondo al mare, Woody Allen si è concesso ai giornalisti italiani e stranieri. In una torrida Roma, quando gli è stato chiesto di Trump, dei populismi, degli appelli di Papa Francesco sui migranti, il regista newyorkese ha amaramente chiosato: “Tra l’aria condizionata e il Papa, in fondo preferisco l’aria condizionata”. Allen ha comunque preso piacevolmente atto della nuova veste del centro-destra italiano che emerge dal suo affresco. Non solo Giovanardi, dunque. La stessa Virginia Raggi, infatti, ha detto che “il vento sta cambiando”. Anche se, per adesso, sembra solo aria condizionata.  

Letto 5807

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Ernesto Consolo

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Aggiornato al 31 marzo 2018

 

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