La mucca di Bersani nel corridoio

Belle le parole di Bersani dette però da uno che è responsabile della subalternità dei DS al neoliberismo europeo. E le dice quando le mucche non stanno più nel corridoio ma sono da tempo scappate. Se fossero parole vere, e non dettate dall'astinenza di potere, perché Bersani non sostiene pienamente Renzi nella sua battaglia sociale in Europa?

Letto 8139
La mucca di Bersani nel corridoio

Bersani, in un suo post su facebook ci avverte che la mucca nel corridoio sta bussando alla porta.

Un’altra delle sue metafore incomprensibili.

Parla delle elezioni americane e lo fa in maniera confusa come quando sostiene (grave errore di interpretazione) che la destra liberista e la destra della protezione sono due cose diverse e non, invece le due facce di una stessa medaglia.

E si lancia in un manifesto general generico, buono per tutti gli usi, contro le retoriche blairiane delle opportunità, delle flessibilità, delle eccellenze (dove le ha viste queste retoriche?), ed a favore della protezione sulla base dei propri valori di uguaglianza.

Ed invitando a mettere i piedi fuori dagli establishment (e questa frase fa impressione in bocca ad uno che fa campagna per il NO insieme agli establishment della prima e della seconda repubblica) e dentro le periferie sociali, rilanciando i diritti del lavoro e le battaglie di uguaglianza e così via bertinotteggiando.

Per carità tutte belle parole.

Da cui, se fosse coerente e non abbagliato da altro e cioè dal rancore e dall’astinenza del potere, uno ci si aspetterebbe un pieno sostegno alla battaglia che Renzi sta facendo in Europa proprio per consentire il superamento della cieca austerità ed il rilancio di politiche espansive.

Invece su questo punto, che è decisivo per l’affermazione dei valori e degli ideali di cui Bersani parla, nulla. Nessuna unità con Renzi contro coloro che in Europa cincischiano con lo zero virgola non vedendo, essi sì, la mucca nel corridoio (il populismo antidemocratico che rischia di impossessarsi del nostro vecchio continente).

E fa impressione sorbirsi questa lezione di sinistra da uno che ha votato senza colpo ferire il fiscal compact in Costituzione, le leggi Fornero ed i tagli selvaggi a scuola, sanità e sociale (contrariamente ai due anni di Renzi che non solo non ha fatto macelleria sociale ma ha aumentato le disponibilità finanziarie per tutti e 3 questi comparti).

Da uno che negli ultimi 20 anni ha fatto parte di un establishment di sinistra che ha chinato il capo (o alzato flebilmente la voce) di fronte ai diktat europei ed alla egemonia neoliberista a cui non ha saputo contrapporre un paradigma diverso.

E’ veramente fastidioso ascoltare queste prediche da chi non è titolato a farle.

So che con la sconfitta dei Democratici americani oggi è tutto più difficile ma ho ancora più chiaro che da queste difficoltà si esce non arretrando ma innovando ancora di più sia in termini di cose da fare sia in termini (io direi soprattutto) di distacco da quel  vecchio ed appassito establishment cui Bersani appartiene.

Letto 8139

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Enzo Puro

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Aggiornato al 31 marzo 2018

 

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