Lasciamoli governare
Dedica di un pidiota ai meravigliosi ragazzi
- Scritto da Fabio Lazzaroni
- Pubblicato in Politica
Lasciamoli alle prese con il dovere di dare risposte immediate alle loro promesse elettorali, spesso contraddittorie con le posizioni assunte in questi anni. Lasciamoli trovare i soldi per il diritto di cittadinanza, per stabilire le priorità degli investimenti. Lasciamoli litigare con tutti quelli che litigheranno a loro volta per conquistare i primi posti nella fila dei pretendenti al riconoscimento di quanto è stato promesso. Lasciamoli nelle loro stanze mentre cercano di capire dove e come dover metter mano a leggi e regolamenti.
Lasciamoli a temporeggiare e a contrattare con investitori, industriali, banche e assicurazioni. Lasciamoli a trattare con sindacati e associazioni, a risolvere le crisi industriali. Lasciamoli entrare negli uffici pubblici e vedere cos’è la burocrazia. Lasciamoli ai tavoli con le regioni a discutere fino allo sfinimento sul 90% delle leggi che faranno e per questo lasciamoli pure maledire il giorno che hanno votato no al referendum.
Lasciamoli a dover decidere come e cosa fare con i migranti. Lasciamoli davanti agli occhi di bambini soli alla ricerca di una nuova patria. Lasciamoli davanti a chi aspetta il riconoscimento dei diritti che loro non hanno fatto approvare.
Lasciamoli trattare con l’Unione europea, la Banca centrale, a mediare con i Paesi dell’est e gli altri fondatori dell’Unione. Lasciamoli a stilare il prossimo Documento di economia e finanza da mandare a Bruxelles entro aprile, a bloccare l’aumento IVA del 2019, a fare una Legge di bilancio che metta assieme tagli fiscali e aumento della spesa pubblica. Lasciamoli a fare i conti con le delicate pressioni del Vaticano. Lasciamoli salvare le banche e forse capiranno che così si salvano i risparmiatori. Lasciamoli a vedersela con i deportati della scuola. Lasciamoli al primo magistrato che li accusa e lasciamoli aspettare anni quando un tribunale dirà che erano innocenti.
Lasciamoli tra Farage, May, Le Pen e Orban da una parte e Macron e Merkel dall’altra. Lasciamoli al telefono con Trump mentre l’altro squilla perché chiama Putin. Lasciamoli davanti ad una carta geografica, possibilmente nuova e facile da capire, dove sono indicati tutti i conflitti in corso. Lasciamoli studiare tutti i trattati che l’Italia ha sottoscritto ben prima di Renzi.
Lasciamoli con i loro gingilli tecnologici made in China, con i loro capi d’abbigliamento firmati made in Bangladesh, con le loro pummarole acquistate a poco perché raccolte dagli schiavi del Tavoliere per sentire cosa diranno sui dazi, sul mercato globalizzato, su quello agroalimentare.
Lasciamoli correre da una parte all’altra del Paese e del mondo seguiti dalle scorte e sentirsi dire che rubano i soldi dei cittadini. Lasciamoli a fare i conti con le minoranze interne, con i voti di coscienza, con la ricerca di accordi e dei voti degli altri.
E infine spero non accada mai ma se accadesse lasciamoli svegliare nel cuore della notte per qualche grave emergenza e lasciamoli mettersi a coordinare tutte le operazioni necessarie mentre gli si chiede di risolvere tutto in poco tempo.
Ma si, lasciamoli dire che ci sono dei tempi, che dipende da altri fattori, che bisogna considerare le vicende mondiali, che ci sono delle priorità, che non tutti sono d’accordo, che bisogna mediare, che non si può avere tutto e subito.
Ebbene, hanno vinto e dunque lasciamoli governare. Forse se qualcosa riusciranno a fare è perché hanno trovato un Paese non più sprofondato nel baratro. Ma tanto questo non lo diranno mai.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Fabio Lazzaroni
20 articoli pubblicati per un totale di 74'964 letture
Aggiornato al 31 marzo 2018
Articoli correlati da tag
- L’offensiva contro Italia Viva si è rivelata un disastro
- Perché nella lotta alla corruzione nessuno può insegnare nulla a Matteo Renzi
- Maestri d'arte e giocolieri. Il cortocircuito improvvisazione/bugia tra politici e giornalisti.
- Interpretare male l’esito di uno scontro può portare a perdere le battaglie
- Riflessioni sullo schianto