L’Huffington, la Annunziata e Luigi Cavallo. Una vecchia strategia sempre efficace

Enzo Puro ritorna sulla strategia mediatica della Lucia Annunziata e del suo giornale on line. Ogni giorno che passa sono sempre più chiari gli obiettivi della lanciatrice di sampietrini, obiettivi che non hanno tra le priorità il compito di informare

Letto 6371
L’Huffington, la Annunziata e Luigi Cavallo. Una vecchia strategia sempre efficace

La Lucia Annunziata, con il suo giornale on line, continua nella sua imperterrita azione, attraverso mezze verità o notizie completamente false, di gettare scompiglio dentro il campo dei militanti ed elettori del Partito Democratico.

E’ sempre più evidente che questa è la funzione che la Annunziata si è data passando da lanciatrice di sampietrini contro Lama e gli operai del più grande partito della sinistra a costruttrice di “frame” contro quello che oggi è il più’ grande Partito del socialismo europeo.

Questa sottilissima controguerriglia psicologica è evidente in alcuni titoli apparsi sull’Huffington tra il 22 ed il 23 ottobre.

Ne cito alcuni.

Il primo annuncia “RETROMARCIA ANCHE SULLE SALE GIOCHI”.

Un secondo dice: LEGGE DISTABILITA’ MATTARELLA ASPETTA ANCORA IL TESTO

Un terzo annuncia: L’UNITA’ RENZIANA PUBBLICA CRITICHE A BERLINGUER”

Questi 3 titoli (e per l’Huffington il titolo è più importante dell’articolo in se) servono a gettare i militanti e gli elettori del PD, soprattutto quelli più di sinistra, nel panico.

E lo fa dicendo delle bugie.

Perché non è vero che Renzi ha fatto retromarcia sulle sale giochi, la norma era così sin dall’inizio e cioè una norma che riduce il numero di sale giochi da 22.000 a 15.000 ed i bar con macchinette da 6.000 a 1.000.

Da notare però quell’anche, messo lì a ricordare un'altra presunta marcia indietro di Renzi, quella sulla abolizione dell’IMU su ville e castelli. Anche lì, e Renzi lo ha spiegato bene nella sua enews, le cose non stanno come dice il giornale della Annunziata.

Ma queste due falsità servono a costruire una verità e cioè che Renzi è un furbastro che vorrebbe fare delle cose brutte (ad esempio favorire i ricchi possessori di castelli o fare cassa sui malati ludopatici in combutta magari con Verdini) ma poi l’opinione pubblica si ribella e il cattivone è costretto a fare marcia indietro.

Il secondo titolo allude al fatto che il premier sta nascondendo la legge finanziaria a Mattarella che sta lì impaziente ad aspettarla, come da prassi. Una notizia che è una non notizia. La legge finanziaria è una cosa complessa e prima che inizi il suo iter va controllata e ricontrollata. Ma non è solo questo. E’ in atto uno sciopero bianco non dichiarato dei funzionari del MEF che, vedendosi intaccati alcuni vergognosi privilegi se la sono presa comoda. Tutto questo dal titolo dell’Huffington scompare e l’immagine che viene fuori è quella di un Mattarella spazientito che sta lì alla sua scrivania ad aspettare un testo che Renzi non gli vuole fare vedere.

E nel mentre lo sconcerto si abbatte su di noi elettori PD nel sapere che Renzi è un cattivone che voleva fare delle cose cattive ma i buoni glielo hanno impedito e che addirittura il premier nasconde a Mattarella la finanziaria, ecco il terzo titolo che serve a sparigliare il campo ed a mettere in ambasce sempre noi elettori del PD.

Addirittura l’Unità renziana (notare la finezza) pubblicherebbe critiche a Berlinguer. Naturalmente non è vero ma l’impatto del titolo è di sicuro effetto ed il senso comune che si vuol far passare è che Renzi dopo aver attaccato la sinistra dem adesso passa alla distruzione del leader più amato da noi di sinistra.

Io sono abbonato alla Unità renziana e sinceramente non mi sono accorto di nulla.

Anzi ho accolto con gioia l’avvio di un approfondimento sulla figura ed il pensiero di Enrico Berlinguer, ed approfondimento significa dare voce a più studiosi o politici che discutono tra di loro anche da posizioni diverse.

E questo sta accadendo e ad un intervento critico del vecchio filosofo comunista Biagio de Giovanni hanno replicato in modi diversi il presidente dell’Istituto Gramsci Beppe Vacca e il vecchio saggio Emanuele Macaluso. Ed altri contributi arriveranno nei prossimi giorni. Perché il torto maggiore che si può fare alla memoria di Berlinguer è di trasformarlo in un santino da attaccare in camera da letto al posto della madonnina o del Che Guevara.

A noi che veniamo da quella storia lì ci hanno invece insegnato ad approfondire ed a discutere.

Ma alla Annunziata tutto questo non interessa. Interessa invece che si formi il senso comune di un Renzi che sta portando a destra il Pd, che non vorrebbe tassare castelli e ville, che se ne frega delle ludopatie e che per fare questo attacca tramite l’Unità uno dei leader più importanti della sinistra.

Questo metodo è un metodo da controguerriglia psicologica ed è stato messo in pratica in Italia alla fine del secondo dopoguerra da quello spione che risponde al nome di Luigi Cavallo, infiltratosi durante la Resistenza nel PCI e poi, uscitone da posizioni di sinistra, fu al soldo della FIAT di Valletta per gettare discredito sui dirigenti di fabbrica del PCI e facendolo da posizioni naturalmente di sinistra. Fondò gruppi estremisti e stampò giornalini che mettevano in dubbio la lealtà dei comunisti verso i lavoratori. Collaborò in seguito a lungo con il conte Edgardo Sogno e le sue formazioni di estrema destra dove mise a frutto la sua intelligenza notevole e la sua abilità di spione.

Ed oggi ogni volta che mi cadono gli occhi sul giornale on line della lanciatrice di sampietrini mi ritorna in mente quello che disse il conte Sogno in una intervista ad un giovane Aldo Cazzullo diversi anni fa. Leggete e raggelate:

"Luigi Cavallo aveva una teoria: occorreva parlare ai comunisti facendo leva sulle contraddizioni ed i lati oscuri del loro partito. Era inutile accusare il PCI di essere antipatriottico, quell'argomento poteva funzionare con i borghesi, che erano già persuasi; non con gli operai che del patriottismo se ne fregavano.

Si trattava invece di insinuare in loro il dubbio che la Dirigenza del PCI fosse la palla al piede del movimento operaio. Non era difficile vedere che l’azione contro il PCI era tanto più efficace quanto più veniva svolta sa sinistra

Non so se la Annunziata, che è stata anche direttrice responsabile della rivista di una fondazione del gruppo Bildenberg, sia consapevole di tutto ciò e se consapevolmente applica questa strategia di controguerriglia psicologica.

So che non è la sola ad applicarla. Un maestro a mio avviso è Marco Travaglio che non ha certo una storia di sinistra, che iniziò con il Borghese transitando per il Giornale ed oggi è sponsor, sul fascio quotidiano, di Beppe Grillo.

Ecco, l’importante è che il PD abbia coscienza di questo e si attrezzi.

106 Dati social all'8 febbraio 2016


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Enzo Puro

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Aggiornato al 31 marzo 2018

 

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