Tutto quello che non è stato fatto ai tempi di Prodi
Ma quale Prodi barometro del centrosinistra come sostiene Claudio Tito su Repubblica? È pazzesco e simbolo di un paese che non vuole cambiare mai il fatto che nel 2018 siano ritornati Prodi e Berlusconi. Tra l’Ulivo ed il PD di Renzi esiste la stessa differenza che c’è tra l’analogico e il digitale. Un elenco parziale di cose mai fatte ai tempi di Prodi
Claudio Tito su Repubblica dice che il barometro più autentico del centrosinistra sarebbe Romano Prodi.
Ma chi lo ha stabilito? Sulla base di cosa? E di quale centrosinistra?
A mio avviso, e con tutto il rispetto, Prodi ha fatto il suo tempo e tra la politica di Prodi e quella del PD di Renzi c’è la stessa differenza che esiste tra l’analogico ed il digitale.
Ed è veramente pazzesco, esempio di una elites politica vecchia, superata e con la testa rivolta solo al passato, che nel 2018 ancora siano in campo Berlusconi e Prodi. E questo è il simbolo di un paese che non vuole cambiare mai.
Quel tipo di politica ulivista ci ha regalato un ventennio di egemonia politica e culturale di Berlusconi ed ha avuto il solo grande merito di aver guidato il nostro paese nell’adesione all’area euro. Ma a parte questo non è riuscita a scrostare tutto ciò che bloccava e blocca il nostro paese.
Ai tempi di Prodi si è aggravata la precarietà del lavoro.
Ai tempi di Prodi non è stato fatto nulla contro il caporalato.
Ai tempi di Prodi non è stato fatto nulla contro le dimissioni in bianco.
Ai tempi di Prodi non sono state introdotte le Unioni civili.
Ai tempi di Prodi non è stato introdotto il biotestamento.
Ai tempi di Prodi non è stato fatto nulla contro gli ecoreati.
Ai tempi di Prodi non è stato reintrodotto il reato di falso in bilancio.
Ai tempi di Prodi non sono stati assunti oltre 150.000 insegnanti a tempo indeterminato.
Ai tempi di Prodi non si è ridotto il cuneo fiscale e non sono stati dati 980 euro all’anno (i famosi 80 euro) ad oltre 10 milioni di persone.
Ai tempi di Prodi non è stata fatta la legge per i più piccoli sul modello Reggio Emilia, la scuola 0-6.
Ai tempi di Prodi non è stata approvata una Legge sul Dopo di Noi, per garantire un futuro a persone con disabilità dopo la perdita dei genitori.
Ai tempi di Prodi non fu varato l’Assegno di ricollocazione per chi perde il posto di lavoro e non fu ampliata la possibilità di avere la cassa integrazione anche per i dipendenti di aziende sotto i 15 dipendenti.
Ai tempi di Prodi non fu varata la riduzione dell’Iri per piccole imprese al 22%, la riduzione dell’Ires dal 27.5% al 24% con eliminazione della componente costo del lavoro dall’IRAP, come richiesto per anni dal mondo produttivo.
Ai tempi di Prodi non fu varata nessuna legge contro l’autismo.
Ai tempi di Prodi non fu varata la Legge su divorzio breve
Ai tempi di Prodi non fu varato il Reddito di inclusione per le persone in difficoltà, prima misura della storia repubblicana contro la povertà.
Ai tempi di Prodi non era stato neanche pensato il Primo piano nazionale per la Banda Ultra Larga per coprire anche le zone grigie e meno convenienti per gli operatori ma fondamentali per i cittadini.
Ai tempi di Prodi non fu costituita nessuna Unità di missione a Palazzo Chigi sul dissesto idrogeologico con sblocco finanziamenti fino a 9 miliardi di euro.
Ai tempi di Prodi non è stata finanziata la bonifica dei principali siti inquinati a cominciare da Taranto per Ilva, Casale Monferrato, Bagnoli e Terra dei Fuochi.
Ai tempi di Prodi non è stato varato il Processo telematico civile, che riduce i tempi della giustizia e semplifica il sistema.
Ai tempi di Prodi non sono stati aggiornati il nomenclatore e i LEA, livelli essenziali di assistenza.
Ai tempi di Prodi non fu prevista la punizione con il licenziamento immediato per i furbetti che timbrano il cartellino e se ne vanno.
Ai tempi di Prodi non fu approvata nessuna nuova normativa sul terzo settore
Ai tempi di Prodi non sono state abbattute tasse sul mondo agricolo a cominciare da Imu e Irap.
Ai tempi di Prodi non si è varato l’insediamento e la valorizzazione dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione guidata, per scelta di Renzi) dal giudice Cantone
TUTTE QUESTE COSE E TANTE ALTRE SONO STATE FATTE DAI GOVERNI PD AI TEMPI DI RENZI SEGRETARIO.
E sono state fatte in un periodo caratterizzato dalle gravi conseguenze sociali della crisi globale del 2008 scoppiata negli Usa e poi allargatesi a macchia d’olio in tutta Europa.
Sono consapevole che tutto questo forse non basterà a far vincere le elezioni al PD ma il motivo non sta nella mancanza di unità (che è un effetto di concezioni politiche profondamente diverse).
Il motivo sta nella incapacità del centrosinistra a costruire una narrazione di lungo respiro sulla immigrazione, problematica sulla quale abbiamo sempre giocato sulla difensiva dal punto di vista comunicativo senza renderci conto di una azione pianificata di quella che è una vera e propria macchina della paura.
E sta nel non aver capito per tempo come funziona quello che il direttore del Dubbio, Piero Sansonetti, chiama il circuito mediatico/giudiziario che, a ridosso di ogni elezione, scatena una guerra ad alzo zero amplificando indagini che, dopo le elezioni, hanno avuto esiti favorevoli agli indagati (e gli esempi ormai sono decine, da Errani a Richetti, da Soru a Margiotta, da Tedesco a D’Alfonso, da De Luca a Graziano al Sindaco di Ischia, da Tempa rossa al caso Consip con le prove fabbricate ad hoc ed a tantissimi altri episodi finiti tutti con archiviazioni o assoluzioni).
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Enzo Puro
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Aggiornato al 31 marzo 2018
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