“Il Fatto”, quelli che tirano a campare
Il Fatto prova a redimersi. Presa di coscienza o ricerca di un altro referente politico su cui sopravvivere?
- Scritto da Emiliano Liberati
- Pubblicato in Politica
Il Fatto fa retromarcia, accorgendosi all’improvviso dell’inadeguatezza di sora Virginia.
Il detto “meglio tardi che mai” fa capolino nella versione confusa di chi segue poco e male. Quasi adducendo un che di obiettivo ad una testata che fin qui ha sponsorizzato Grillo e grillinate, naturalmente contro il nemico da abbattere che è quello cresciuto a Rignano.
In un clima ormai proporzionale e con un consociativismo ancora vivo in chi ci campa e ci ha campato, l’impressione - e forse un po’ più di un’impressione - è che ciascuno cerchi di riposizionarsi anche alla bell’emeglio. Pure quando ti chiami informazione e speri di diventare la voce di uno schieramento meno imbarazzante, ma comunque capace di parlare alla pancia delle persone. Chiamalo, se vuoi, “sinistra”, di quelle pure che si dà un senso solo se ha un avversario.
Al netto di ciò che faranno Travaglio e soci, stupisce il lamento stizzito di fronte alle critiche che arrivano dal popolo stellato. Che davanti a questa virata ricopre di insulti chiunque osi sbugiardare gli operatori della Casaleggio Associati. Una roba che si ripete da sempre verso altri con il contributo anche de Il Fatto, per una narrazione che prima di raccontare preferisce fomentare.
Verrebbe da dire che “chi è causa del suo mal pianga se stesso”. Nel rispetto che comunque va concesso a chi decide di cambiare linea, casacca e collocazione almeno se sarà fino in fondo. Prefigurando una tendenza che potrebbe estendersi altrove, non già per un ritrovato senso della verità, ma per individuare nuovi lidi in cui emergere e fare cassa. Logiche di un’editoria politicizzata e funzionale ad un sistema che pretende che nulla cambi, che agisce come megafono dell’immobilismo e che si alimenta più di opinioni che di fatti. Garantendosi visibilità che fanno la differenza e la possibilità di essere il soggetto che fissa gli argomenti di cui discutere nel quotidiano. Un potere a tutti gli effetti, ad uso e consumo di un miglior offerente da ricercare in una certa politica. Quella in continuo divenire fin quando non riapproderà ai soliti, vecchi schieramenti. Dove anche i grillini incominciano ad essere guardati come abusivi.
E questo, probabilmente, lo sa anche Il Fatto. Che tra stellini e sinistri non fa differenza, tutto sommato a ragione.
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Emiliano Liberati
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Aggiornato al 31 marzo 2018
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