Berlusconi e la banda larga di Renzi
La politica e gli affari
- Scritto da Rocco Pellegrini
- Pubblicato in Politica
In questi giorni, appena provvisoriamente liberato dai suoi complessi conti con la giustizia Berlusconi si è gettato nell'ultimo scampolo della campagna elettorale con tutta l'energia possibile e disponibile. Non è che sia molto brillante: l'immagine che ha dato di se nella trasmissione di Fazio, Che tempo fa, non è granché, secondo il mio modesto parere.
Un uomo della sua età, come dice il poeta, nel canto 27° Inferno della Divina Commedia, “dovrebbe calar le vele e raccoglier le sartie” ma lui, ostinatamente, continua a sentirsi e comportarsi da protagonista benché il pubblico, della platea e dei seguaci più stretti, continua a diminuire: ormai le uscite da Forza Italia da piccoli smottamenti stanno diventando valanghe ed anche il voto popolare, sia dai sondaggi che dai primi test concreti, sembra sempre più risicato. Non solo sembra esser svanita la possibilità sia di contrapporsi a Renzi che anche di guidare il primo partito del centro destra.
Ma perché tanta determinazione? Come spesso gli è accaduto la sua vita politica è mossa dai suoi stessi interessi di imprenditore.
Fu costretto a "scendere in politica" perché la sua impresa era piena di debiti ed oggi, nonostante la solidità delle quotazioni borsistiche delle imprese della galassia Mediaset il futuro del gruppo non appare proprio incoraggiante.
Se qualcuno, tra voi lettori, ha letto stamattina Repubblica spero abbia dato uno sguardo all'articolo di Alessandro Penati "Dalla Rai a Telecom la guerra delle torri".
Avrei messo il link a quest'articolo se fosse stato presente nel pubblico dominio ma al momento, mentre scrivo, non c'è e dunque ve ne parlo brevemente.
Penati chiarisce che le operazioni che la Rai, Telecom e Mediaset (che ha fatto la famosa opa sulle torri Rai) stanno facendo, sono operazioni difensive, puramente monetarie e che nella loro attività non c'è alcuna, ripeto alcuna, spinta verso l'innovazione così come si configura oggi nel mondo moderno. Certamente sono cose importanti perché muovono del denaro a basso costo ma non garantiscono di certo il futuro di chi le fa.
E perché accade questo?
E' il progetto del governo sulla banda larga che fa suonare le campane a morto.
Tutte queste storie di torri, infatti, altro non sono che la vecchia infrastruttura televisiva, nata per trasmettere il segnale nell'era analogica e diventata digitale in un ramo nato morto come è il digitale terrestre.
Internet si è imposta in tutto il mondo come la soluzione finale al problema della comunicazione e dello scambio dati nell'epoca moderna.
Questo non lo dico io ma lo dicono i mercati americani dove al primo posto per capitalizzazione e per profitti ci sono 3 imprese tecnologiche come Apple, Microsoft e Google (il potere del tempo nostro), che sono giganti di rete e che già oggi sono molto più pervasive nelle nostra vita della vecchia tv.
Ma non è solo questo il problema. Internet distrugge anche l'infrastruttura classica televisiva e la relega nell'archeologia industriale. Se fossero intelligenti questi signori userebbero queste torri per trasportare dati via radio, con tecnologie come il wi-max e 4G, ma al momento non si vede nulla di tutto ciò.
Ecco perché il progetto di Renzi sulla banda larga suona i rintocchi di una fine che richiede a tutti questi attori di inventarsi un futuro ed anche molto rapidamente.
Se in tutte le case italiane ci saranno 100 mbs (megabit per secondo) tutto passerà per quei cavi, televisione compresa e, dunque, a loro resta solo il tempo per cambiare o per perire.
Il pesante ritardo accumulato dal paese è anch'esso un regalo di Berlusconi che ha cercato in tutti i modi di impedire la modernizzazione del paese mettendoci in fondo alle classifiche tra i paesi avanzati.
Renzi, naturalmente, ben consapevole di quanto una rete moderna possa contribuire al PIL del paese, deve recuperare il ritardo e sta facendo tutto quello che è in suo potere per farlo.
Io penso che la vera rottura del patto del nazareno sia stata proprio questa scelta del PD di stringere sui tempi sulla banda larga.
L'affanno di Berlusconi, la sua ennesima discesa in campo, si spiega proprio con questa urgenza: non potendo, come al solito bloccare tutto, si è sbloccato lui.
Ma non andrà molto lontano: ciò che è passato è passato...
Dati social all'8 febbraio 2016
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Rocco Pellegrini
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Aggiornato al 31 marzo 2018
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