Gli sfigati del nuovo Partito della Nazione

Hanno provato a dare una spallata a Renzi utilizzando e politicizzando il referendum su una questione marginale. Le chiacchiere stanno a zero. Hanno perso.

Letto 6219
Gli sfigati del nuovo Partito della Nazione

All’ombra del referendum sulle piattaforme è nato il vero Partito della Nazione.

Un raggruppamento variegato ma con un solo obiettivo ormai, puntare tutto sul referendum Costituzionale per far fuori Renzi (magari indebolendolo prima alle amministrative).

Di questo vero Partito della Nazione fanno parte Brunetta e Vendola, Speranza e Salvini, Grillo e Ferrero, Casa Pound e la Camusso, Forza Nuova e Landini, la Meloni e Fassina, Emiliano e Zaia. Con l’appoggio mediatico di Mediaset e La 7 e la stragrande maggioranza dei talk show delle reti pubbliche e private (l’Italia è l’unico paese dittatoriale al mondo dove le trasmissioni televisive che parlano di politica stanno tutte in mano alla opposizione al regime).

Ci avevano provato a mettere in crisi Renzi già al momento della discussione al Senato delle Unioni Civili e lì si sono presi il primo schiaffo in faccia.

La spallata del referendum ha causato loro solo il dolore di una forte lussazione.

Tutta questa grande armata unita dall’odio per Renzi ed il PD ha portato al voto solo 1/3 degli elettori.

Eppure ce l’hanno messa tutta. Facendo una campagna piena di bufale, nascondendo i dati veri e terrorizzando i cittadini. Ma soprattutto sperando di sollevare contro Renzi (politicizzando quindi il referendum) i tanti malumori che certo esistono. In pratica a battersi contro il SI era rimasto solo la maggioranza del PD (con qualche defezione da anima bella come Giachetti e qualcun altro).

E ci hanno insultato pesantemente, chiamandoci fascisti, illiberali, complici dei petrolieri, nemici dell’ambiente per poi indignarsi per un “ciaone”.

Ed ha ragione la mia amica Michelina Mammoliti che scrive: “La cosa insopportabile è che hanno giocato la partita del referendum Resto del mondo contro Renzi, hanno perso e si sentono offesi ed oltraggiati.

Ora vuoi vedere che se siete coglioni (e lo siete) è pure colpa mia? Naaaaaaaaa.”

Roberto Rocciolo, un altro mio amico, che, dopo aver invitato al rispetto verso gli sconfitti legge solo “messaggi di odio furioso, travasi di bile, vomiti lessicali da parte degli sconfitti, che a mio avviso richiedono l’intervento di un esorcista bravo.” E li esorta in questo modo “Pregate fratelli, state calmi, vi prego. Non è niente di grave, poi passa. Se gli italiani hanno preferito Napolitano a Crozza dovrete pur farvene una ragione. Su, coraggio”

E pur avendo il massimo rispetto per il semplice elettore che è andato a votare “non bisogna avere – come scrive Luigi Marattin – nessun rispetto per chi per settimane ha insultato con ferocia e arroganza: hanno accusato chiunque non la pensasse come loro di essere corrotti, ladri, pagati dai petrolieri. Qualche povero cretino ci ha pure augurato la morte. Hanno costruito l’incredibile menzogna secondo cui astenersi sarebbe stato criminale, anti-costituzionale, antidemocratico.

Hanno inquinato il dibattito pubblico con acrimonia, rabbia, odio. E bugie”.

E, come chiosa Fabrizio Rondolino, “ora diranno che comunque il risultato è stato buono, che i votanti sono stati comunque più numerosi che nel 2009, che comunque 10 milioni di italiani non seguono gli inviti di Renzi. Contenti loro, contenti tutti. Avversari così farebbero la gioia di chiunque, figuriamoci di un ragazzo impertinente come il nostro presidente del Consiglio.”

Letto 6219

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Enzo Puro

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Aggiornato al 31 marzo 2018

 

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