Prendiamo atto
Come governare senza accordi
- Scritto da Marcella Bordigoni
- Pubblicato in Politica
Prendiamo atto che i 5stelle non vogliono le coalizioni, non vogliono fare accordi con nessuno, vogliono le preferenze in rete, in modo che possano sistemare tutti i loro parenti e amici con 9/10 click, e tutto il resto è fascismo, leggi criminali, golpe o colpo di stato e regime dittatoriale.
Le loro innumerevoli cazzate sono talmente altisonanti e ripetitive che ci abbiamo quasi fatto il callo. Diciamo che ci siamo abituati, che passiamo oltre, con quel comportamento di superiorità che ci portiamo avanti da sempre, convinti che poi gli altri ci seguano...errore gravissimo!!
Perché di cazzata in cazzata, questi stanno occupando tutti gli spazi, come una metastasi.
Il comportamento unanime rimane sempre lo stesso, ormai invariato da un anno a questa parte, cioè da quando abbiamo perso il referendum, e Renzi non è più il Presidente del Consiglio.
Avendo perso le redini del potere, tutto ciò che fa Renzi come segretario del PD è sbagliato, e il fatto che lui sia stato eletto con un certo numero di preferenze, lascia tutti del tutto indifferenti. Pare che il sentire comune, sia quello di eliminare, e una volta per tutte, l'unico cavallo di razza che si sia visto nella scena della politica italiana degli ultimi 30 anni. Il motivo non chiedetelo a me perché lo considero come uno dei segreti di Fatima, quelli a cui non so dare spiegazioni.
Rimane il problema del momento, e cioè cosa fare per accontentare le richieste grilline. Questo sembra il punto dirimente di cui tutti si occupano con un attenzione degna di miglior causa, e di cui la soluzione pare misteriosa. Perché invece la soluzione secondo me è semplice: se i 5stelle non vogliono coalizioni, e sono convinti di essere così forti e ci travolgeranno - come scrivono e urlano ogni nano secondo - con qualsiasi legge elettorale devono prendere il 51%. E ce l'hanno il 51%?
Io dico di no, quindi confermo ci prendono per il culo da anni con richieste impossibili, tu dici bianco e loro dicono nero, se dici va bene allora scelgo anche io il nero, loro vogliono il bianco. Non c'è scampo...
In questo scenario compare Paolo Mieli e altri con lui, che definiscono la legge elettorale una legge criminale. Chissà dov'era Mieli quando hanno fatto il porcellum, costruito punto per punto, calcolato al millesimo per far perdere il centrosinistra, forse a qualche apericena???
Questi ormai hanno perso il lume della ragione.
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Marcella Bordigoni
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Aggiornato al 31 marzo 2018
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