Non cogito ergo sum

Due pensieri sull'oggi

Letto 4684
Non cogito ergo sum

Sono cresciuto a slogan del tipo “la fantasia al potere” e “una risata vi seppellirà”. Erano ovviamente delle provocazioni pseudorivoluzionarie con un fondo inquietante di demenzialità, benché significassero negli anni '70 una qualche esigenza di cambiamento.

Oggi però, in questo “reo tempo”, come lo avrebbe definito il mio amatissimo Foscolo, siamo arrivati alla svolta epocale. Ha vinto mia nonna, che dall'alto del suo convinto analfabetismo esistenziale e funzionale affermava con orgoglio la sua massima: “massa siensa fa confusion”, ovvero troppo sapere confonde, fa male. Quale fosse il suo criterio di individuazione del troppo, lei, ovviamente, non ce l'ha mai detto e il fatto che avesse tre nipoti laureati non gli andava del tutto a genio, meglio poca cultura e un cospicuo conto in banca.

In effetti toni e contenuti della campagna elettorale peggiore della mia vita, cioè questa, evidenziano tristemente che oramai l'ignoranza, l'incompetenza, quando non la totale idiozia, sono sinonimi di maggiore possibilità di accedere alla verità, di una garanzia di purezza, di una incontaminazione da qualsiasi istituzione culturale e politica delle “demoplutocrazie giudaico-massoniche” ed europee, sempre intente a ingannare e a fregare il cittadino, anzi l'individuo. E più quest'ultimo è ignorante più capisce, più il cittadino si distanzia dalla scienza e più è scaltro e comprende. Dunque la vera cultura è la “mia” cultura, costruita senza sforzo nell' “università della strada”, su internet, sui social, nei bar, sul sentito dire. La vita del ”si dice” una volta era definita inautentica, oggi invece è il massimo della realizzazione del sé. La bufala è falsità? No, perché è quello in cui credo, quindi è vera. Viviamo in un terribile ribaltamento dei valori: dall' “è vero dunque ci credo”, passando al “non è vero ma ci credo”, per giungere finalmente al “ci credo quindi è vero”.

La parabola Tangentopoli-Berlusconi-Grillo rappresenta proprio questo, il progressivo e incessante sdoganamento del turboincompetente al potere attraverso l'equazione società politica uguale sozzume e società civile uguale splendore. Sparate colossali, promesse da marinaio, percezioni distorte, balle spaziali sono diventati gli ingredienti della nostra quotidianità, non solo di una pessima campagna elettorale.

In un contesto che assume sempre più la connotazione di una situazione pre-totalitaria in cui razzismo, neofascismo, leghismo e grillismo agiscono più o meno consapevolmente a tal fine. Tutto ciò che sa di buon senso, ragionamento e ponderatezza viene visto come sinonimo di sporco e corrotto. La società dei cretini.

Ah! Dimenticavo, il pomodoro di Pachino non è autoctono ma è di origine israeliana.

Letto 4684

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Alessandro Ceradini

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Aggiornato al 31 marzo 2018

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