Perché di fronte all’evidenza tanti individui scelgono di farsi ingannare?
La “Dissonanza Cognitiva” e i pericoli per il nostro paese
La “Dissonanza Cognitiva” e i pericoli per il nostro paese
- Scritto da Marco Zonetti
- Pubblicato in Attualità
Una moglie che non usa il rossetto, accingendosi a lavare la camicia del marito, trova una macchia di rossetto sul collo. La cosa si ripete altre volte, situazione di fronte alla quale la moglie ha di fronte a sé due strade:
1) affrontare il marito e chiedere spiegazioni (con il pericolo che i fisiologici sospetti siano confermati e la conseguente distruzione del proprio mondo);
2) fare finta di nulla e negare la realtà per autoproteggersi e proteggere il proprio mondo, inventandosi una spiegazione illogica: "Sarà ketchup, sarà sugo, sarà ruggine, ecc." quando è evidente che le macchie sono di rossetto.
Questo è un esempio banalissimo per spiegare con parole semplici il fenomeno della DISSONANZA COGNITIVA. Un individuo ha di fronte agli occhi una realtà scomoda e, per proteggersi (o anche solo per quieto vivere), sceglie d'ignorarla. Addirittura, nei casi più estremi, sceglie di giustificare l'impossibile, avallando l'inavallabile: pensiamo alle donne che scelgono d'ignorare la violenza dei propri mariti per paura di perderli o di restare sole.
La dissonanza cognitiva ha tuttavia un ulteriore effetto: raccontando una bugia a se stesse per giustificare l'impossibile e autopreservarsi, le vittime diventano sempre più deboli, mentre nel contempo si fa più forte la DISSONANZA fra ciò che si sa per certo o si sospetta (macchia rossa = rossetto = amante) e la menzogna che ci si è CONSAPEVOLMENTE e deliberatamente raccontati (macchia rossa = ketchup). Le vittime della dissonanza cognitiva, sbalestrate, dilaniate, insicure, spaventate, indebolendosi progressivamente, diventano ancor più manipolabili.
Trasferite il tutto alla dimensione della truffa e capirete perché tante persone, pur avendo l'evidenza sotto gli occhi e le innumerevoli prove di un inganno, continuano a sostenerne a spada tratta i perpetratori, diventando così sempre più fragili e suggestionabili. Pensiamo soprattutto ai seguaci delle sette, pronti a difendere fino alla morte i guru che li ingannano palesemente e sapientemente. Se poi la setta in questione è mascherata da partito politico, il pericolo diventa generalizzato.
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Marco Zonetti
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Aggiornato al 31 marzo 2018