Il mondo diviso sull’accoglienza
Parliamo di immigrazione senza i nostri fondamentalismi di parte?
Parliamo di immigrazione senza i nostri fondamentalismi di parte?
- Scritto da Marcella Bordigoni
- Pubblicato in Attualità
Il tema immigrazione crea delle risposte a sorpresa, perché è un argomento complesso e delicato per cui non c'è da stupirsi nel leggere frasi contrastanti. Pensiamo alle polemiche scatenate dalla discussione sullo Ius soli. Si tratta di dare cittadinanza a bambini nati nel nostro Paese da genitori che abbiano il permesso di soggiorno da almeno cinque anni, e con un ciclo scolastico completato.
Eppure il solo discuterne nelle aule parlamentari, ha creato proteste più o meno chiassose, non si sa se perché si parla di extracomunitari, o più semplicemente perché è il PD con Renzi segretario, a proporre questa legge di civiltà.
Il dubbio è che le polemiche siano un meccanismo sempre attivo, proprio per evitare di risolverli quei problemi, per avere sempre in mano l'arma delle accuse l'uno contro l'altro. E' bastato poco infatti, e le lamentele contro lo Ius soli si sono dimenticate in fretta, e siamo passati alla situazione contraria, cioè la protesta per la frase stampata nel libro di Renzi, che si riferisce a dei "limiti all'accoglienza" (semplicemente non possiamo accogliere tutti) o al fatto che servono aiuti concreti nei Paesi dove la povertà e la fame spingono tanti a cercare una vita migliore.
Insomma le accuse verso Renzi sono passate dall'essere troppo disponibile verso gli immigrati, ai comportamenti peggiori di quelli di Salvini. Un po' difficile riuscire a capire delle situazioni che vengono descritte così contraddittorie.
Tra le idiozie che leggo da ieri, la più incredibile che mi è passata sotto gli occhi è questa frase: "Renzi più che scrivere libri, dovrebbe preoccuparsi di lavorare in Parlamento" Ormai esiste la presunzione di tutti, in una dinamica ormai acclarata che si possa criticare Renzi e nessun'altro, sino alle virgole e discutere delle proprie deduzioni per giorni e giorni.
C'è proprio un organizzazione efficientissima che ormai decide come organizzargli la giornata, le frasi da dire, le dichiarazioni alla stampa, i suoi spostamenti, gli abiti da indossare, le persone da incontrare, e quindi le cose da fare. Perciò scrivere libri a lui non è consentito in un Paese dove anche il postino e il pescivendolo sotto casa scrivono libri, sperando di essere invitati a Linea notte o a Porta a Porta per presentarlo, solo Matteo Renzi non può scrivere. Prendiamone atto.
Poi esiste una convinzione diffusa, che Renzi sia una specie di Imperatore Galattico, da lui dipendono infatti le sorti del mondo, tutto decide e tutto può fare, e qualsiasi avvenimento accada nel nostro Paese, ma solo se negativo, deve essere addebitato a lui. Lo ripeto negativo, perché i fatti positivi, mai e poi mai potrebbero essere un suo merito. Si tratta di conseguenze dell'economia mondiale, del buon andamento dei mercati, delle influenze astrali, del messaggio delle stelle, perché trovare risposte nella Genesi, gli viene molto più facile che ammettere che il governo Renzi e quello Gentiloni abbiano fatto delle buone leggi.
E poi fantastica la richiesta di lavorare in Parlamento ad un NON parlamentare. Renzi oltre la segreteria del PD non ha alcun incarico pubblico, ma tutte le responsabilità sono sue, in questo momento quindi anche le discussioni con l'Europa, la quantità di salvataggi che l'Italia ha messo in pratica negli ultimi anni, e tutti gli sforzi messi in campo per comportarci da Paese civile. Ci dovrebbe essere perlomeno un riconoscimento, un unione di vedute per affrontare i problemi che abbiamo di fronte, un plauso per il lavoro svolto. Ma niente di niente, qualcuno si accorge di una frase sbagliata e parte l'ondata di attacchi senza freni.
Stiamo raggiungendo delle vette davvero mai viste.
Si dice che il sonno della ragione genera mostri, ma qui siamo già oltre i mostri deformi e le più orrende creature, la fine del mondo c'è già stata, non ce ne siamo accorti e non sappiamo come difenderci.
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Marcella Bordigoni
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Aggiornato al 31 marzo 2018