Ispirazioni
Ecco una serie di frasi e documenti che ispirano il mio modo di essere e che sono da riferimento alla mia attività quotidiana quando sono positivi ed invece combatto quando negativi.
Sono in continua evoluzione come lo è la nostra vita.
La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, la Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea e la Costituzione della Repubblica Italiana sono allegati in forma integrale.
Nel Manifesto del gruppo Facebook - Gioia & Rivoluzione sono presenti diversi miei argomenti.
"Non si fa il proprio dovere perché qualcuno ci dica grazie, lo si fa per principio, per se stessi, per la propria dignità"
"Libertà ed uguaglianza debbano andare di pari passo"
"Lo Stato deve costituire una serie di servizi finalizzati ad aumentare la qualità della vita dei cittadini"
"Condividi et Impera"
"E' giusto dire sempre la verità, anche a chi non la vuole sentire"
"All'affamato: non ti dò il pesce, ma la canna da pesca, e ti insegno a usarla, perché tu possa pescare da solo."
"Il Sindacato deve essere composto da persone capaci. Altrimenti è superfluo, anzi dannoso. Se vuoi volare, circondati di aquile, non di polli."
"E' evidente, criticare qualcuno di potente Ti rende importante; soprattutto se lo fai sui Social Network, al riparo di una tastiera che ti rende anonimo."
"L'Italiano ha un tale culto per la furbizia, che arriva persino all'ammirazione di chi se ne serve a suo danno. Il furbo è in alto in Italia non soltanto per la propria furbizia, ma per la reverenza che l'italiano in generale ha della furbizia stessa, alla quale principalmente fa appello per la riscossa e per la vendetta."
"Siamo un paese machiavellico nel quale in molti si adoperano non per risolvere i problemi (magari prima che si creino), ma per crearli e poi darsi un ruolo per risolverli."
"Il più semplice dei comportamenti mafiosi è la raccomandazione, cioè il fatto di privilegiare qualcuno non in base ai propri meriti, ma in base alla parentela o all'amicizia o in cambio di denaro.
Il concetto base, quello legato alla cosiddetta famiglia, è proprio quello di una rete di complicità che possa aiutare i propri "amici" anche se non hanno diritto a qualcosa, a spese di tutta la comunità. Questa è la base di tutte le mafie."
Quando scoppiò lo scandalo Petroli, Pertini era presidente della Camera e rilasciò una durissima intervista sul Corriere della Sera a Nantas Salvalaggio:
"Non accetterò mai di diventare il complice di coloro che stanno affossando la democrazia e la giustizia in una valanga di corruzione. Non c'è ragione al mondo che giustifichi la copertura di un disonesto, anche se deputato. Lo scandalo più intollerabile sarebbe quello di soffocare lo scandalo. L'opinione pubblica non lo tollererebbe. Io, neppure. [...] Dobbiamo tagliarci il bubbone da soli e subito. Non basta il borotalco a guarire una piaga. Ci sono i ladri, gli imbroglioni? Bene, facciamo i nomi e affidiamoli al magistrato"
Discorso di fine anno del 1979 del Presidente della Repubblica:
"Vi è un proverbio che si usa dire: che la moglie di Cesare non deve essere sospettata. Ma prima di tutto è Cesare che non deve essere sospettato. E ripeto quello che ho detto altre volte: qui le solidarietà personali, le solidarietà di partito, diventano complicità."
Apologo sull'onestà nel paese dei corrotti
C'era un paese che si reggeva sull'illecito. Non che mancassero le leggi, né che il sistema politico non fosse basato su principi che tutti più o meno dicevano di condividere. Ma questo sistema, articolato su un gran numero di centri di potere, aveva bisogno di mezzi finanziari smisurati (ne aveva bisogno perché quando ci si abitua a disporre di molti soldi non si è più capaci di concepire la vita in altro modo) e questi mezzi si potevano avere solo illecitamente cioè chiedendoli a chi li aveva, in cambio di favori illeciti. Ossia, chi poteva dar soldi in cambio di favori in genere già aveva fatto questi soldi mediante favori ottenuti in precedenza; per cui ne risultava un sistema economico in qualche modo circolare e non privo d'una sua armonia. Leggi Tutto
"Noi non amiamo lo Stato, non amiamo le Regioni (che del resto fanno poco o nulla per meritarselo). Non amiamo i giudici e i loro tribunali. Insomma non amiamo chi emette regole alle quali dovremmo attenerci. Detestiamo le tasse e cerchiamo di evaderle. Noi amiamo il "fai da te". È una libertà? Certo è una grande e importante libertà, ma con un limite: la puoi applicare in pieno purché non danneggi gli altri e la società che tutti ci contiene.
Ma gli incoerenti sono una massa, senza nome e senza volto, una quantità che esiste in ogni Paese del mondo. Qui da noi è una moltitudine, una popolazione che vuole ignorare la sua storia e vivere il presente ignorando passato e non riuscendo ad immaginare futuro."
"La mafia è una associazione per delinquere, con fini di illecito arricchimento per i propri associati, che si pone come intermediazione parassitaria, e imposta con mezzi di violenza, tra la proprietà e il lavoro, tra la produzione e il consumo, tra il cittadino e lo Stato"
"Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così. Solo che, quando si tratta di rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare, ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare."
"Per lungo tempo si sono confuse la mafia e la mentalità mafiosa, la mafia come organizzazione illegale e la mafia come semplice modo di essere. Quale errore! Si può benissimo avere una mentalità mafiosa senza essere un criminale."
"E' per rispetto di tutti voi (dipendenti dell'Agenzia) che ho sempre sostenuto la necessità di isolare le "mele marce": non sono abituata a nascondere la polvere sotto il tappeto e non permetterò che qualcuno possa infangare il nostro buon nome."
- Pubblicato in Manrico Chi?
- Scritto da Manrico Macilenti